L’ORFANOTROFIO REGINA MARGHERITA

     La maestosità, la grandezza, ed il luogo dove esso fu costruito, aveva come particolare orientamento quello di fare grande il nome di Castiglione. Originariamente sorse insieme con l’annessa chiesa di San Benedetto nel 1407 allora monastero delle Benedettine. Fondato da una pia donna di nome Elenuccia prese il nome di S. Maria del riposo. Nel 1590 le monache, furono chiamate a Messina per via di un decreto emanato da Papa Gregorio X nel 1572. Il 9 novembre del 1664 per volere testamentario del Sac. Giuseppe Coniglio, l’orfanotrofio ricevette incenti somme lasciate in eredità dal Prelato, si dava perciò inizio, dopo la sua morte, ai lavori d’ampliamento all’enorme complesso per cercare di ridare grandezza e giusta autorità ecclesiastica come quella di una volta. Il 27 marzo del 1747 viene reintegrato alla vita monastica di clausura con una solenne cerimonia. Donna Gesuarda Smarra di Castiglione fu chiamata da Randazzo dal Monastero di S. Bartolomeo per regolare la vita monacale nel grande complesso. Donna Illuminata Platania, Donna Caterina Abbate, Donna Isabella Garagozzo ed altre ne facevano parte. Durante l’arcipretura di Don Vincenzo Platania dal 1913 al 1937 anche Lui benefattore, l’orfanotrofio ospitava a convitto 150 orfanelle. Lo statuto organico, composto da ben 39 articoli, fu approvato il 20 Aprile del 1884 da re Umberto e controfirmato dal Ministro Depretis. L’utilità futuristica di questo grande centro, potrebbe essere la fruizione  sistematica per uso residenziale, mettendo in risalto le sue forme ingiustamente dimenticate.