ritratto di kantImmanuel Kant: L’essenziale

di P. Mussa

 

PAROLE CHIAVE: critica estetica intuizione intelletto ragione noumeno fenomeno imperativo bello sublime…

 

VITA (1724 - 1804) Nato a Königsberg. Padre sellaio. Educazione religiosa austera (Pietismo, dalla madre).

Studi: Al Collegium Fridricianum, (illuminismo) teologia, filosofia, matematica, fisica all'Università di Königsberg. Poi libera docenza (guadagni esigui), lezioni private e molte opere su argomenti vari.

1770 Cattedra a Königsberg di "logica e metafisica" con la dissertazione De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis. Molto metodico: gli abitanti di Königsberg regolavano gli orologi sulla sua passeggiata quotidiana.

1781 - 1788: Critica della ragion pura, Prolegomeni ad ogni futura metafisica che vorrà presentarsi come scienza (versione semplificata della Critica), seconda edizione della Critica della ragion pura con importanti modifiche (1787). Critica della ragione pratica, (1878 sulla morale). Critica del Giudizio, (sui sentimenti).

1793 Federico Guglielmo II gli ordina di non trattare argomenti religiosi (La religione nei limiti della semplice ragione). Kant ubbidisce fino alla morte del sovrano.

1795 Per la pace perpetua, (federazione di tutti gli Stati contro la guerra).

1804 A poco a poco il suo spirito si spegne. L’epitaffio: “Un cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”.


 

PIETISMO: movimento mistico-religioso in polemica contro l’indifferentismo morale in cui era caduto il protestantesimo stesso. Fondato da PHILIPP JAKOB SPENER (1635-1705), promotore di conferenze, in cui si commentava la Bibbia e si discutevano problemi religiosi. Studio della Bibbia,sacerdozio dei laici (preparazione biblico-edificativa dei pastori, predicazione edificante e rinuncia alle sterili dispute dottrinali), preferenza all'azione piuttosto che alla teoria,. interesse per i problemi sociali, assistenziali, pedagogici. Principali realizzazioni: centro universitario di Halle, scuole per i poveri, orfanotrofio, libreria, tipografia e scuola tecnica. Il nome di "pietisti" venne dato dapprima a chi pratica le più austere virtù cristiane poi ai "bigotti.

 

ritratto di kantSCRITTI PRECRITICI

Storia universale della natura e teoria del cielo (1705): formazione dell'universo a partire da una nebulosa primitiva, secondo le leggi della meccanica newtoniana, "teoria di Kant-Laplace". L'ordine delle leggi dell'universo implica l'esistenza di un ordinatore e quindi di Dio. Ciò non significa che si debba ricorrere a Dio nella spiegazione dei fenomeni naturali. Dio ha creato la materia e le leggi naturali, per spiegare ogni altro fenomeno: causalità meccanica e gravitazione.

Appendice sugli abitanti dei corpi celesti: “assurdo negare che altri pianeti oltre al nostro siano abitati". Il corpo è un elemento che limita la ragione e la spiritualità, un essere è tanto più perfetto quanto più si trova lontano dal Sole…

Sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica (1765), prendendo spunto dalle fantasticherie dell'occultista svedese Swedenborg, attacca la metafisica del suo tempo, facendo un parallelo fra i sogni dei visionari e quelli dei metafisici. La metafisica "di cui la sorte ha voluto che mi innamorassi" diventerà scienza dei limiti della ragione. I problemi che la metafisica dovrà trattare sono quelli entro i confini dell'esperienza umana. "Merito della saggezza sta nello scegliere, tra gli innumerevoli problemi che si presentano, quelli la cui soluzione sta a cuore all'uomo".

De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis (dissertazione per la nomina a professore ordinario di "logica e metafisica").

La conoscenza sensibile (intuizione) è dovuta alla passività o ricettività del soggetto: fa vedere le cose così come ci appaiono, i fenomeni, le cose come si manifestano a noi e non come sono in sé. La conoscenza sensibile avviene nello spazio e nel tempo, forme della sensibilità.

La conoscenza intellettuale ci permette di cogliere le cose così come sono, i noumeni (dal greco noein, "pensare"), ad esempio il concetto di "possibilità", di "necessità" e simili. Nella Critica della ragione pura riprenderà l’argomento e dichiarerà impossibile poter cogliere, grazie alla conoscenza intellettuale, le cose così come sono. Gli errori della metafisica tradizionale derivano dal "gioco illusionistico" di confondere conoscenza intellettuale e conoscenza sensibile.

 

ritratto di kantALTRI SCRITTI NON CRITICI

Kant e l'Illuminismo (1784) Illuminismo significa diventare maggiorenni dal punto di vista della ragione, imparare a pensare con la propria testa. Per trasformare la società conta l'autonomia intellettuale dell'individuo (non basta il miglioramento delle istituzioni proposto dagli illuministi). La libertà civile trova il suo perno nella libertà di pensiero e di stampa.

Kant e la pace in “Per la pace perpetua” (1795 Sull'insegna di un oste olandese era dipinto un cimitero, con la scritta "Alla pace eterna"…)

Per promuovere la pace bisogna costituire una federazione di tutti gli Stati. Avere la forma repubblicana e respingere la guerra come strumento per dirimere le controversie fra le nazioni; in caso di conflitto lo si sottopone all'arbitrato di un parlamento comune.  Diritto cosmopolitico: uno straniero non va trattato da nemico nel territorio di un altro stato.

 

CRITICA DELLA RAGIONE PURA “Su che cosa si fonda il rapporto tra la rappresentazione in noi e l’oggetto?”

Schema dell’opera

Dottrina degli elementi: Indagine sugli elementi della conoscenza.

1)Estetica trascendentale: Sensibilità e relative materia (fenomeni) e forme a priori (spazio e tempo)

Fondamento della matematica

2)Logica trascendentale

2.1) Analitica trascendentale

2.1.1) Analitica dei concetti (categorie)

2.1.2) Analitica dei princìpi (applicare le categorie ai concetti))

Fonda la fisica

2.2) Dialettica trascendentale Ragione idee (Dio mondo e anima)

Fonda la metafisica

Dottrina del metodo

Metodo della conoscenza: la filosofia come scienza del limite.  Argomento che non tratteremo

 
1) ESTETICA TRASCENDENTALE (Studia le forme a priori dell’intuizione: spazio e tempo)

La conoscenza scientifica consta di proposizioni o di giudizi (soggetto e predicato). Nelle filosofie precedenti ci sono due tipi di giudizi:

Filosofie precedenti

Giudizio

Soggetto e predicato

Esempi

Ampia le conoscenze?

A priori?

Razionalismo (La scienza si ricava con la deduzione)

Analitico:

Il predicato è contenuto nel soggetto

"ogni corpo è esteso” “il bene è buono”

No: non aggiunge nulla al soggetto

Empirismo (La scienza deriva induttivamente dall’esperienza)

Sintetico:

Il predicato non è implicito nel soggetto

"ogni corpo è pesante" “il tavolo e rotondo”

Si aggiunge qualcosa al soggetto

No

 

ritratto di kantLa scienza, per essere conoscenza valida, deve basarsi su un terzo tipo di giudizi: sintetici a priori,

Matematica: Il giudizio 5+7=12 è sintetico a priori. Il 5 o il 5+7 non contiene a priori il 12, bisogna contare e il risultato, è per sempre valido per tutte le menti.

Geometria: "la linea retta è la più breve tra due punti". Il concetto di "linea più breve" non è ricavabile da quello di "linea retta".

Anche in fisica e metafisica, vi sono giudizi "sintetici a priori" (ad es. "il mondo deve avere un primo inizio").

Rivoluzione copernicana: Fino ad allora era il soggetto a dover ruotare intorno all'oggetto, a , prenderne atto: Kant invece suppone che il soggetto condizioni l'oggetto, che gli aggiunga qualcosa mentre lo conosce (spazio, tempo e categorie).

Dottrina del senso e della sensibilità, dal greco "aisthesis", sensazione studia le forme della sensibilità, il modo in cui l'uomo riceve le sensazioni ed ottiene una conoscenza sensibile.

La sensazione è una semplice modificazione (un tempo si diceva affezione) che il soggetto subisce, passivamente, ad opera dell'oggetto.

La sensibilità è la facoltà di ricevere le sensazioni.

L’intuizione è la conoscenza immediata degli oggetti. È empirica quando sono concretamente presenti le sensazioni, pura se si riferisce solo a spazio e tempo.

Il fenomeno è l'oggetto dell'intuizione sensibile quale appare a noi e non come è in sé. Nulla ci vieta di pensare che, se avessimo altri sensi, le cose ci apparirebbero in maniera diversa. La sua materia consiste nelle sensazioni ed è a posteriori. La sua forma è a priori e consisterà nelle intuizioni pure dello spazio (forma del senso con cui percepiamo gli oggetti esterni) e del tempo (senso interno),.modi e funzioni di cogliere sensibilmente le cose. Non è detto che altri esseri colgano il mondo secondo altre forme.

Geometria e aritmetica sono valide perché si fondano sulle forme a priori della nostra sensibilità, hanno universalità e necessità giacché lo spazio e il tempo sono "strutture" di tutti gli uomini allo stesso modo. Come volevasi dimostrare

Mediante le sensazioni, gli oggetti ci sono dati; mediante l'intelletto essi sono pensati. Entrambe le facoltà ci sono indispensabili: l'intelletto non può intuire (conoscere sensibilmente) né i sensi possono pensare.

 

ritratto di kant2) LOGICA TRASCENDENTALE

Kant vuole condurre un inventario delle forme a priori dell’intelletto per mostrare la possibilità di una scienza della natura sintetica a priori.

 

2.1) ANALITICA TRASCENDENTALE.

Studio degli elementi della conoscenza pura dell’intelletto,

 

2.1.1) Analitica dei concetti (Studia l'intelletto, i concetti e le categorie.)

 

Per Kant

leggi della mente

Sono 12 una per ogni forma di giudizio

divise in 4 gruppi: (quantità, qualità, relazione e modalità) Unità Realtà Inerenza Possibilità Pluralità Negazione Causalità Esistenza Totalità Limitazione Comunanza Necessità

Per Aristotele

leggi dell'essere

Sono 10

Divise in Sostanza, e Accidenti (qualità, quantità, relazione, azione, passione, dove, quando, avere, giacere)

 

Deduzione trascendentale

La nostra conoscenza scientifica è valida? Su che si basa la validità delle categorie ovvero del nostro modo di pensare le cose?

Quando il soggetto, coglie con i sensi gli oggetti, li spazializza e li temporalizza, quando li pensa, li ordina secondo le categorie, modi propri del pensiero umano. Le categorie sono le condizioni alle quali è possibile che qualcosa venga pensato come oggetto di esperienza.

L’oggetto, tradizionalmente concepito come un qualcosa che è opposto al soggetto, presuppone, al contrario, proprio il soggetto.

Pensare qualcosa è possibile solo se la molteplicità delle intuizioni sensibili viene unita in una sola rappresentazione: l’Io Penso o Appercezione Trascendentale.

Pensare è possibile a condizione che la rappresentazione sia presente all’autocoscienza, condizione di tutte le rappresentazioni, che vengono unificate appunto da ciò che K chiama l'Io Penso. (Ad esempio, se dico “La quarta C è un’ottima classe” è come se dicessi “Io penso che la quarta C sia un’ottima classe).

L'Io Penso è identico in tutti gli uomini.

Le categorie sono universali: non appartengono al singolo individuo bensì alla conoscenza umana in generale. Esse rendono possibile l'oggettività del giudizio

Possiamo concludere che è possibile la costituzione di un mondo oggettivo dell’esperienza ma come si costituiscono effettivamente i giudizi di esperienza che compongono le scienze della natura?

 

2.1.2) Analitica dei principi

come sia possibile applicare le categorie ai dati sensibili se la categoria è un concetto puro che non può trovarsi nei fenomeni?

C’è una facoltà intermedia che presenti, da un lato, il carattere spontaneo proprio dell'intelletto, e dall'altro possa avere per oggetto rappresentazioni intuitive come la sensibilità: l’ immaginazione.

 

Immaginazione

Riproduttiva

capacità di richiamare alla memoria, di riprodurre appunto l'immagine di un oggetto non più dato ai sensi

Produttiva

Capacità di creare schemi (gli schemi trascendentali puri, permettono di applicare le categorie ai dati sensibili)

 

L'immaginazione produttiva dà origine alle rappresentazioni intermedie tra la semplice immagine ed il concetto: gli schemi trascendentali, che rendono possibile collegare tra loro due rappresentazioni empiriche o rappresentazioni e categorie (Ad esempio una successione o una simultaneità.)

Le regole dell'uso oggettivo delle categorie, essendo tanto generali da fondare ogni conoscenza, si identificano, in pratica, con le leggi universali della natura.

 

Leggi

Universali

Trascendentali

Es. ogni fenomeno ha una durata

Regole del nostro intelletto universali e necessarie

Naturali

Scoperte empiricamente

Es l’accelerazione di gravità è pari a…

Universali e necessarie ma fenomeniche

 

Il Fenomeno, la cosa come "appare a noi", presuppone la cosa "in sé", il noumeno, concetto-limite che ci ricorda che quello che conosciamo nello spazio e nel tempo non è la realtà in assoluto. L'intelletto non può conoscere le cose in sé ma solo pensarle come possibili.

 

2.2) DIALETTICA TRASCENDENTALE.  (La metafisica è una scienza valida?)

La ragione  si spinge al di là dell'esperienza. Il pensiero umano è limitato, in ambito conoscitivo, all'esperienza. La tendenza ad andare oltre l'esperienza è naturale e irrefrenabile, non appena lo spirito vi si avventura, cade in errori che non possono non essere commessi.

 

Idee (concetti puri della ragione

Psicologia

Anima

Unifica i dati del senso interno

Errore: paralogismo trasformare queste esigenze mentali in altrettante realtà autonome..Illusione strutturale così forte che non cessa neppure quando ci rendiamo conto che essa è tale.

Cosmologia

Mondo

Unifica i dati del senso esterno

Errore: antinomie ragionamenti contraddittori

Teologia

Dio

Unifica i dati esterni ed interni

Errore: voler dimostrarne razionalmente l’esistenza

 

L'ANIMA. (Psicologia razionale) Chi afferma l'esistenza dell'anima come qualcosa di reale e diverso dal corpo, cade in un paralogismo, ragionamento sbagliato che trasformare l'Io Penso (atto) in una sostanza. La sostanza è una delle categorie e può applicarsi solo ai dati dell'intuizione sensibile. L'Io Penso è attività, non dato. Posso conoscermi come fenomeno ma non come “io in se stesso”, io noumenico.

IL MONDO. (Cosmologia razionale) Si riferisce alla totalità dei fenomeni cosmici (di cui noi possiamo sperimentare solo una parte). Il "mondo" nella sua totalità rimane al di là di ogni esperienza umana possibile. Quando si fa un discorso sul mondo nella sua totalità, si cade in antinomie.

 

Antinomie

proprie del pensiero metafisico e del razionalismo

tipiche dell'empirismo e della scienza

 (ragionamenti opposti contraddittori e insolubili)

Il mondo ha un inizio nel tempo e un limite nello spazio

il mondo non ha limiti né nel tempo né nello spazio

ogni sostanza composta consta di parti semplici

che non vi è nulla di semplice ma tutto è composto

oltre alla causalità naturale vi è la libertà

libertà non esiste e tutto è determinato

oltre al mondo, c'è un essere necessario

non vi è nessun essere necessario

 

Il difetto è nella stessa Idea di "mondo", che, essendo al di là di ogni esperienza possibile, non può fornire alcun criterio per decidere la verità di una o dell'altra affermazione.

DIO. (Teologia razionale) L'Idea di Dio è più esattamente un Ideale, il modello supremo di tutte le cose, di ogni perfezione e realtà. Questa Idea o Ideale ci lascia nella "totale ignoranza" circa la sua esistenza effettiva

 

Prove dell’esistenza di Dio (3)

Ontologica

Dio, Essere perfettissimo, non può mancare dell'attributo o perfezione della esistenza

Salta dal piano della possibilità logica a quello della realtà ontologica - differenza tra cento talleri (monete) reali e cento talleri pensati - impossibile e contraddittoria

Cosmologica

Se qualcosa esiste, deve esistere anche un Essere necessario; ma almeno io esisto, quindi…

Uso improprio del principio di causalità (partendo dall'esperienza degli esseri contingenti, pretende di innalzarci, ad un Essere incausato e necessario)

Teleologica

La bellezza del mondo implica una Mente suprema, ordinatrice cioè Dio creatore, perfetto e infinito

L'ordine della natura potrebbe essere una conseguenza della natura stessa e delle sue leggi immanenti

Conclusioni: Non possiamo dimostrare con certezza l'esistenza di Dio. (Kant agnostico).

 

Una metafisica come scienza è quindi impossibile.

Le tre Idee non possono avere un uso costitutivo come le categorie, cioè non servono a conoscere alcun oggetto possibile, ma hanno un uso regolativo cioè valgono come "regole" per sistemare i fenomeni. Le Idee, non valendo come realtà, varranno come principi euristici (dal greco "eurischein" = scoprire), come condizioni cioè che impegnano l'uomo nella ricerca, unificando la conoscenza, rafforzano il pensiero e stimolano la ricerca a continuare per sempre.


ritratto di kantCRITICA DELLA RAGIONE PRATICA (1788) (La ragione è sufficiente da sola a muovere la volontà ad agire? Esiste una legge morale universale?)

 

Oltre alla ragione teoretica abbiamo la ragione pratica. Esiste una legge etica assoluta, che il filosofo non deduce ma può solo constatare.

 

principi pratici

Validità

Si dividono in

Formula tipo

Finalità

Massime

valgono solo soggettivamente

Un’infinità di raggruppamenti possibili

Le massime sono anche le formule degli imperativi

varia di momento in momento, da persona a persona

Imperativi

principi pratici oggettivi, cioè sono validi per tutti

Ipotetici (regole dell'abilità e consigli di prudenza)

Se …allora devi

Finalizzati al raggiungimento di obiettivi

Categorici (leggi morali universali)

"Tu devi perché devi", "Tu devi e basta"

Ordina in modo incondizionato, a prescindere da qualsiasi scopo

 

La legge morale non può mai dipendere dal suo contenuto concreto, altrimenti si cadrebbe nell'empirismo o nell'utilitarismo. La legge morale è tale per la sua intrinseca razionalità, perché comanda di rispettarla proprio in quanto legge ("devi perché devi") e vale universalmente, senza eccezioni.

 

Formalismo morale kantiano: morale non è ciò che si fa, ma l'intenzione con cui lo si fa.

 

Tre formulazioni dell’imperativo categorico:

1) "Agisci in modo che la massima della tua volontà possa valere sempre, al tempo stesso, come principio di una legislazione universale".

Nella Fondazione della metafisica dei costumi (1785) due altre formule dell'imperativo categorico:

2) "Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua come nella altrui persona, sempre come fine e mai come semplice mezzo".

3) "Agisci in modo che la volontà, con la sua massima, possa considerarsi come universalmente legislatrice rispetto a se stessa".

La vera legge è frutto della nostra stessa razionalità e dipende quindi da noi: siamo noi stessi con la nostra volontà e razionalità a dare legge a noi stessi.

Le morali precedenti erano eteronome (ponevano il fondamento del dovere in principi esterni all'uomo e alla sua ragione: Dio, la felicità, il piacere, la saggezza ecc.). La morale kantiana è autonoma (chiede di agire solo per il puro dovere, di attuare la legge della ragione. Da qui l’esclusione dalla morale di ogni emozione o sentimento (se faccio il bene mi sento meglio…).

 

Libertà

In senso negativo

"indipendenza dalla legge naturale" o "indipendenza dai contenuti della legge morale"

In senso positivo

è in grado di determinarsi da sé, di autodeterminarsi

 

Tre postulati (proposizioni non dimostrabili) per giustificare la morale:

 

Libertà. "Tu devi, quindi puoi". L'uomo, in quanto fenomeno, si riconosce come determinato e soggetto alla causalità meccanica; ma come noumeno, si scopre essere intelligibile e libero in virtù della legge morale.

Immortalità dell'anima. La realizzazione della santità implica l'immortalità dell'anima, dobbiamo postulare un mondo dell'aldilà in cui sia possibile realizzare quello che in questa vita è impossibile. Ciò non contraddice il carattere disinteressato che della morale: serve pensare che l'uomo, pur agendo per dovere, possa essere degno di felicità.

Esistenza di Dio. Il sommo bene implica l'esistenza di Dio, in quanto richiede una Volontà santa e onnipotente che faccia corrispondere la felicità ai nostri meriti, il che rende moralmente necessario postulare appunto l'esistenza di Dio.

Da quanto detto, deriva il primato della ragione pratica sulla ragione pura, in quanto la ragione è riuscita ad ammettere, in quanto è anche pratica, quelle realtà che non avrebbe mai potuto ammettere nel suo uso puramente teoretico.

I postulati kantiani continuano a non valere come conoscenze: se la ragionevole speranza nell'esistenza di Dio e nell'immortalità dell'anima si trasformasse in una certezza razionale, la moralità non avrebbe più alcun senso e tanto meno la nostra libertà, in quanto l'uomo sarebbe una sorta di marionetta.

La morale non ha bisogno della religione ma potrebbe condurre alla religione (Da Dio possiamo sperare quel sommo bene che la legge morale ci indica).

 

ritratto di kantCRITICA DEL GIUDIZIO (1790)

 

La facoltà del Giudizio è intermedia tra il conoscere l’azione morale e non ha valore conoscitivo o teoretico.

 

Il sentimento è la facoltà mediante la quale l'uomo fa esperienza della finalità nella realtà (esclusa dalla prima Critica sul piano fenomenico e postulata a livello noumenico dalla seconda.

 

GIUDIZI

Determinanti

(r. pura)

Determinano gli oggetti, li spiegano

Questo studente è diligente

Un unico tipo?

Riflettenti

(giudizio)

Riflettono su un oggetto un sentimento

Ma guarda che bella persona!

Due tipi: estetici (bello) e teleologici (finalistici)

 

Il giudizio estetico è appunto quello che si riferisce al bello e al sublime.

Bello: non basta che una cosa piaccia a qualcuno, (è bello per un assassino trucidare le persone?), deve essere qualcosa che piace nel giudizio di gusto. Gli uomini giudicano il bello con la facoltà del gusto. (Comune a tutti, non razionale né pratica)

Una cosa è bella se:

- è oggetto di un puro piacere estetico disinteressato, "libero e vissuto gioco di armonie formali" non riducibile ad un determinato schema conoscitivo.

- è oggetto di un piacere universale e necessario (giudizi basati sul sentimento), su cui tutti debbono convenire. Non si può dire "è bello per me" ma "è piacevole per me".

Rivoluzione copernicana estetica. Il bello non è una proprietà delle cose in sé ma il frutto dell'incontro del nostro spirito con le cose, se la bellezza risiedesse negli oggetti in sé, essa sarebbe imposta dalla natura e non libera.

Sublime: è prodotto in noi dalla percezione di qualcosa di smisurato o di incommensurabile, anch'esso non è nelle cose di per sé ma nasce nell'uomo.

 

Sublime

Matematico

entità naturali smisuratamente grandi

Ci opprime, fa male ma affascina: La nostra piccolezza fisica diventa grandezza intellettuale

Dinamico

natura immensamente potente

All’impotenza del nostro corpo si affianca la grandezza del nostro spirito

per cui la vera e propria sublimità è in fondo quella dell'uomo.

 

Giudizio teleologico (dal greco "telos" = fine, scopo) si riferisce ovviamente alla nostra tendenza di considerare finalisticamente la natura. Di fronte all'ordine e all'armonia della natura, noi non possiamo fare a meno di concepire Dio, che abbia agito con un'intenzione.

In ambito etico, consideriamo la natura organizzata dalla sapienza di Dio, in modo da rendere possibile la libertà e la moralità dell'umanità, predisposta finalisticamente alla nostra specie.

L'uomo non è soltanto il fine della natura, ma lo scopo ultimo di essa sulla terra, in modo che, rispetto a lui, tutte le altre cose naturali costituiscono un sistema di fini. "Senza l'uomo, il mondo sarebbe un semplice deserto".

Il finalismo ci ricorda i limiti di una visione puramente meccanicistica della realtà ma anche l’impossibilità di avere conoscenze valide se trascendiamo l'orizzonte fenomenico e scientifico.

 

“Un cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”