I Savoia

Di P. Mussa

 

Il motto: FERT significa "Fortitudo eius Rhodum tenuit" (Amedeo VI) oppure "Foedere et religione tenemur" (siamo tenuti dal patto e dalla religione), da una moneta.

Emanuele Filiberto (1553 -1580)

Detto Testa di Ferro, abile condottiero che, dopo la vittoria sui francesi

a San Quintino (1557), ottenne di venir reintegrato nei suoi domini (pace di Cateau-Cambrésis, 1559) e trasferì la capitale a Torino, poiché era ormai preclusa ogni possibilità di espansione in Francia dalla solida monarchia nazionale francese

Carlo Emanuele I (1580 – 1630)

Sposa la figlia di Filippo II di Spagna, Caterina. Piccola, bruttina, viso butterato dal Vaiolo.

. Ambizioso, intelligente, grintoso, ma non molto coerente e prudente, riuscì inizialmente ad acquisire Saluzzo, ma fu poi coinvolto con esito negativo nelle guerre del Monferrato, che era alleato coi francesi. Crisi politica, demografica ed economica. Guerre (1612 e 28 per il Monferrato), Nel 1628, caduta La Rochelle, invasione francese.

Vita molto dispendiosa, si fece prestar soldi perfino dai suoi camerieri. (Prestar soldi al duca era molto conveniente…)

Muore di una strana malattia durante una campagna militare.

Il figlio, Tommaso, valoroso condottiero, è il capostipite dei Carignano.

Lasciò uno stato impoverito economicamente e ridotto territorialmente, a vantaggio della Francia, che vi esercitò inoltre una vasta influenza sino alla fine del sec. XVII.

Vittorio Amedeo I (1630 – 1637)

Sposa la tredicenne Cristina di Borbone quando è ancora principe ereditario. (1619) e si adegua

ai suoi costumi (300 addetti al suo servizio, corte, prestigio…) Corte molto dispendiosa. Doni, accoglienza, castelli per far colpo

Negli anni 30: pestilenza. Predominio francese (Pinerolo alla Francia).

La moglie lo incoraggia ad assumere il titolo di Altezza Reale (come sovrano del regno di Cipro)

La reggenza di Cristina di Francia comincia prima della sua morte. 

Reggenza di madama Cristina (1637 - 1663)

Morto Vittorio Amedeo, gli succedono i figli, ancora bambini, e la vedova ne

assunse la reggenza che, di fatto terminerà solo con la sua morte (1663).

Guerra civile senza spargimento di sangue né mobilitazione popolare. Estromissione dal potere dei cognati.

Filippo di San Martino di Agliè, feste, balli… Maurizio di Valperga realizza il palazzo reale

Nell’ultimo decennio, finita la guerra, riforme e innovazioni.

Carlo Emanuele II (1648 – 1663 – 1675)

Anche quando è maggiorenne la madre continua a reggere il governo.

Comincia a governare dopo il 1663. Riforme, innovazioni, valorizzazione del territorio. Miniere, porto di Nizza, seta…

Ordina al Castellamonte l’edificazione della Venaria Reale. Ultima e più sontuosa delle regge ma anche sede di manifatture seriche. Luogo di cacce e banchetti ma anche di commerci e manifatture.

Reggenza di Giovanna Battista di Savoia Nemours (1675 - 1684)

Governò anche oltre la maggior età di Vittorio Amedeo.

In urto molto forte col municipio, di cui tentò con un certo successo di ridurre i privilegi. Di qui le accuse, non immeritate, di sperperi.

Una rovinosa carestia l’indusse a nominare un sovrintendente ed istituire un consolato di commercio, poco graditi al municipio.

Realizzò alcune idee del marito Carlo Emanuele: Collegio dei nobili (affidato ai gesuiti) e Accademia militare.

1679: Emanuele Filiberto di Savoia Carignano fa costruire il palazzo Carignano, su progetto del Guarini.

Grandi spese di rappresentanza: spettacoli e feste dispendiose…

Vittorio Amedeo II (1684 – 1730)

Parco fino a rasentare la trasandatezza. Ridusse drasticamente le spese di

Altri fatti notevoli

 

1701 muore Giuseppe I. Prammatica sanzione dell’imperatore Carlo VI

1713 Pace di Utrecht  1717 Eugenio sconfigge i turchi. Pace di Passarowitz.

 

rappresentanza, e, coi soldi risparmiati, finanziò la riforma dell’esercito e degli uffici pubblici. Personalità affascinante e demiurgica ma anche carattere cupo e ombroso. Amato e odiato. Molti aneddoti. (es. girava, travestito,  di notte per Torino, per sentire le lagnanze del suo popolo). Fu soprannominato “renard”, volpe.  Su di lui fiorirono studi storici e psicologici.

Nel 1684 Sposò Anna d’Orleans. (francese) e prese il potere.

Restio a perseguitare i protestanti (come fece suo zio, Luigi XIV), fece entrare nell’ospe-dale di carità una ventina di bimbi i cui genitori “barbetti” erano stati massacrati.

Tra il 1690 e il 1696 guerra contro la Francia. Ingenti spese, Sconfitta piemontese alla Marsaglia. Torino, tuttavia, non viene attaccata., (approvvigionamenti francesi erano precari). Il municipio di Torino venne in aiuto al suo re.

Nel 1701 si allea con la Francia (Guerra Successione Spagnola), nel 1703 rompe l’alleanza. (Assedio e bombardamento di Torino, Pietro Micca.) nel 1706, con l’aiuto di Eugenio di Savoia, sconfigge i francesi. Memorabili festeggiamenti

Venaria Reale: La distruzione di alcune parti dell'impianto operata dalle truppe francesi del Catinat nel 1693 fu occasione dell'avvio del progetto di rinnovamento del complesso (1699-1713).L'ideazione di Michelangelo Garove esprimeva il nuovo riferimento culturale per la Corte di Vittorio Amedeo II: Versailles. Del progetto garoviano fu realizzata solamente la parte a sud ovest

Nel 1713, dopo altri sette anni di guerra, diventa re (di Sicilia)

Dalla Sicilia portò a Torino Filippo Juvarra cui fece progettare edifici splendidi, tra cui la palazzina di caccia di Stupinigi, Superga, facciata del palazzo Madama… (alla Venaria Reale galleria, scuderia, citroniera e cappella di s. Uberto).

In seguito al trattato dell'Aia (1720) i Savoia scambiarono la Sicilia con la Sardegna mantenendo il titolo reale

Nel 1730 abdicò e si ritirò con la sposa morganatica Anna Carlotta Teresa Canalis di Cumiana, Marchesa di Spigno a Chambery. (Il motto di casa Savoia, FERT: viene tradotto “Foemina erit ruina tua”)

Carlo Emanuele III (1730 – 1773)

Bigotto Riteneva inutili i poeti perché, non

Altri fatti notevoli

1733 Carlo III di Borbone a Napoli (nel 1759 il figlio Ferdinando IV)

1737 Muore Giangastone dei Medici

1740 Muore Carlo VI, gli succede Maria Teresa d’Austria.

1746 Sollevazione di Genova contro gli austriaci (Balilla)

1748 Trattato di Aquisgrana

1757 – 53 Guerra dei sette anni. Affermazione della potenza inglese. (lo stato sabaudo non partecipa.)

1758 Clemente XIII papa

1765 Pietro Leopoldo di Asburgo granduca di Toscana

177 I genovesi cedono la Corsica alla Francia

usando tutto il foglio, sprecavano la carta. Fece bruciare meravigliosi dipinti d’autore perché c’erano dei nudi.

Sposò Polissena principessa d'Assia-Rhinfels

Vittorio Amedeo tenta di tornare al potere. Arrestato a Moncalieri  La marchesa di Spigno viene reclusa nel forte di Ceva e Vittorio Amedeo è prigioniero a Rivoli. Carlo Emanuele non lo vedrà più. Morirà nel 1732.

Alleato con Spagna e Francia nella guerra di successione (1733 – 1738), nella guerra di successione austriaca, invece, (1740 – 48) si schierò dalla parte dell’Impero. Parte dello stato fu invasa. Spese ingenti. La vittoria dell’Assietta rese libera gran parte del territorio. La pace di Aquisgrana (1748) apre un lungo periodo di pace. Il sovrano si dedica a riforme e potenziamento del regno, che acquisì Voghera e il novarese..

1751 proibita l’esportazione della seta greggia (dopo qualche anno arriva la prima seta cinese a Londra e tecnici torinesi della seta vanno a lavorare in India)

A Venaria Benedetto Alfieri tra il 1751 e il 1757 realizza la manica ad L il nuovo belvedere, lo scalone

1753 i festeggiamenti del terzo centenario del miracolo del santissimo fornisce al regno un’ottima occasione per restauri, modifiche e valorizzazione delle risorse e dei palazzi.

Buon governo: 1767 regolamento per la municipalità

1770 Riscrittura delle “leggi e costituzioni”

1772 revisione del sistema scolastico

Vittorio Amedeo III (1773 - 1796

Il padre lo aveva tenuto sempre lontano dagli

Altri fatti notevoli

1780 Giuseppe II imperatore d’Austria

1789 Rivoluzione francese

1790 Pietro Leopoldo imperatore d’Austria

1792 invasione francese della Savoia 1794 sconfitti i piemontesi a Dego.

1797 il tricolore

Affari di stato, nel 1773 e iniziò un profondo rinnovamento dello Stato, con la sostituzione di molti dei ministri e dei diplomatici. Ammiratore di Federico II di Prussia, nella sua opera ebbe molta influenza l'esempio di quel grande sovrano. Per restituire l’iniziativa agli aristocratici avviò riforme militari e una politica estera più aggressiva.

Presto dovette venire a compromessi con la nobiltà di servizio dando così impulso ad una nuova fase di espansione del capitale: Accademia di pittura (1778) Accademia delle scienze (1783) Accademia di agricoltura (1785). Sistema di grandi strade per collegare la capitale. Illuminazione notturna a Torino (lampioni ad olio di Oneglia) Due cimiteri. Pulizia alle strade. Pompieri. Polizia. Prigioni.

Sul piano diplomatico stipulò un Trattato segreto di alleanza difensiva con la Francia, stabilì cordiali rapporti con la Prussia, ripristinò le relazioni diplomatiche con Venezia. Quando scoppiò la bufera della Rivoluzione in Francia fu sempre più costretto ad avvicinarsi all'Austria alla Prussia e all'Inghilterra. Nel 1792 i Francesi invasero la Savoia. Egli si difese eroicamente per 5 anni e i suoi soldati e le popolazioni civili scrissero nella storia indimenticabili pagine di eroismo, (anche se non tutti si schierarono col loro re: 1791 rivolta degli studenti. 1794 congiura giacobina a Torino)

Alla fine, abbandonato dall'Austria, che aveva del resto sempre fornito scarsissimi e saltuari aiuti, fu costretto a firmare l'armistizio di Cherasco (seguito dalla Pace di Parigi nel 1796), con cui doveva cedere Nizza e Savoia. Morì di dolore pochi mesi dopo, il 6 ottobre del 1796.

Carlo Emanuele IV (1796 - 1802

Impietoso epitaffio che Carlo Botta dedicò al Re defunto:

"Egli moriva lasciando un regno servo che aveva ricevuto libero, un erario povero che aveva ereditato ricchissimo, un esercito vinto che gli era stato tramandato vittorioso". Fu cacciato dai suoi possedimenti continentali nel 1798 dal generale napoleonico Grouchy e si ritirò in Sardegna. Nel giugno 1802 abdicò in favore del fratello ed entrò in Roma nel noviziato dei gesuiti di S. Andrea al Quirinale, dove morì ed è sepolto.

Vittorio Emanuele I (1802 – 1821)

Ricevette un'ottima educazione dall'abate Rambaudi di Bra e dal padre Giacinto

Gerdil,  poi cardinale, insieme con i fratelli che furono poi sempre ossequienti alla religione e al Papa, pur mantenendosi fermi nei diritti acquisiti in materia ecclesiastica.

Costretto ad esulare dal suo Stato e a riparare a Cagliari, poté ritornare trionfalmente nel 1814. Col Congresso di Vienna riacquistò lo Stato e lo ingrandì con il territorio della Repubblica di Genova, e pensò anche di avere la Lombardia, non sempre nascondendo la sua opposizione all'Austria.

Restaurò un soffocante regime assolutistico: abrogò i codici napoleonici, rimise in vigore la legislazione prerivoluzionaria, affidò l'istruzione al clero, ristabilì le discriminazioni nei confronti di ebrei e valdesi. Allo scoppio della rivoluzione liberale del marzo 1821, abdicò in favore del fratello Carlo Felice, dopo aver lasciato la reggenza al nipote Carlo Alberto.

Andò in esilio a Nizza, poi a Lucca e quindi a Modena, donde ritornò nel Castello di Moncalieri nel 1822.

Carlo Felice 1821 - 1831

Soprannominato dai torinesi “Carlo feroce”

Da Modena, dove si trovava, sconfessò il reggente Carlo Alberto che aveva concesso la costituzione, e chiese l'intervento austriaco per reprimere l'insurrezione.

Assolutista e sostenitore della monarchia di diritto divino, si oppose a qualsiasi forma di liberalismo.

Carlo Alberto  (1831- 1849)

Soprannominato “italico Amleto” per le sue esitazioni, era alto 2 metri e 5 cm.

Carlo Alberto (Torino 2.10.1798 - Oporto 28.7.1849) figlio di Carlo Emanuele di Savoia-Carignano, e di  Albertina Maria Cristina di Sassonia. Trascorse la propria adolescenza in Francia e fu sottotenente nell'esercito napoleonico. Ritornò a Torino nel 1814 e, non avendo  Carlo Felice figli maschi, fu riconosciuto erede al trono di Sardegna dal Congresso di Vienna. Influenzato da ambienti liberali, durante la rivoluzione del 3.1821, all'abdicazione di  Vittorio Emanuele I, assunse la reggenza temporanea e concesse agli insorti la costituzione spagnola del 1814, che limitava il potere regio. Sconfessato dal re Carlo Felice, che abrogò la costituzione, fu espulso in Toscana, presso la corte del suocero Ferdinando III. Temendo di essere escluso dal diritto di successione, prese parte alla spedizione francese diretta a reprimere la rivoluzione liberale in Spagna (1823) e si impegnò pubblicamente a non modificare in futuro il regime assoluto vigente in Piemonte.

L’arcivescovo di Torino lo soprannominò “Cavolus Albertus”

Divenuto re (27.4.1831), condusse una politica reazionaria e represse la cospirazione della Giovine Italia (1833). Promosse tuttavia una serie di riforme miranti a rafforzare lo stato e a svecchiare le strutture statali, nella linea di un assolutismo illuminato (riforma dei codici, abolizione dei diritti feudali, impulso all'agricoltura e al commercio). Un contrasto doganale con l'Austria rafforzò la tradizionale politica antiaustriaca sabauda, nella quale confluirono le pressioni nazionalistiche e liberali, stimolate dall'elezione del papa Pio IX. Il 5.3.1848, dietro le parole tranquillanti dell'Arcivescovo di Vercelli D'Angennes e dopo una notte di preghiera, concesse lo  Statuto. Il primo articolo: "La religione cattolica apostolica romana è la sola religione dello Stato" fu inserito di sua volontà e di proprio pugno. Dopo l'insurrezione delle Cinque giornate di Milano, entrò in guerra contro l'Austria. Sconfitto a Custoza (25.7.1848), firmò l'armistizio di Salasco (9.8.1848). Ripresa la guerra, fu nuovamente battuto a Novara (23.3.1849) e quindi costretto ad abdicare in favore del figlio  Vittorio Emanuele II. Partì per il Portogallo, dove morì quattro mesi dopo, a Oporto, sotto il nome di conte di Barge.

Vittorio Emanuele II (1849 – 1878)

 

 

Umberto I (1878 – 1900)

 

 

Vittorio Emanuele III (1900 – 1946)

 

 

 

Umberto II (Maggio – giugno 1946