Santuario di San Matteo

Ai piedi del Monte Celano si trova il Santuario-Convento di San Matteo; in esso si sono alternati Benedettini, Cistercensi e Francescani. Sulla nascita del Santuario si sa ben poco e sull'età della sua costruzione è desumibile che si tratti di architettura benedettina del VIII e IX secolo. Fu questo ordine che fece del centro religioso una potente abbazia e all'interno si intravedono ancora alcuni caratteri. Una scalinata porta allo spiazzo terrazzato, sul cuboide addossato all'edificio ed antistante all'attuale ingresso ad est. Appena vi si addentra c'è una sala occupata in gran parte da un artistico presepio che presenta uno stupendo scenario ravvivato da un meraviglioso gioco di luci ispirato all'alternarsi del dì e della notte. Segue un corridoio che induce al Santuario. Il lungo ambulacro è luneggiato da finestroni bassi che consentono di scoprire il chiostro adornato da un semplice pozzale voluto dai Frati Minori osservanti che custodiscono questo luogo di fede dal 1578. La Chiesa di San Matteo è tanto raccolta quanto suggestiva. Essa conserva l'antica struttura: è larga m. 8,80 ed è lunga m. 18,10, senza calcolare l'abside e l'ampio e spazioso coro che sta dietro l'altare maggiore e sono stati rinnovati tutti e cinque dai Francescani. Il primo altare a destra dell'ingresso è dedicato al Patriarca San Giuseppe ed è stato rinnovato nel 1689; il primo altare a sinistra dell'ingresso è dedicato alla Vergine Immacolata ed è stato rinnovato nel 1690; il secondo altare a destra dell'ingresso è dedicato a San Giovanni Battista - già titolare della Chiesa - ed è stato rinnovato nel 1719; il secondo altare a sinistra dell'ingresso è dedicato a Sant'Antonio di Padova ed è stato rifatto nel 1692. I quattro altari laterali fanno una bella impressione sui visitatori e pellegrini. L'altare maggiore è piuttosto imponente e pregevole per i marmi con cui è costruito. Non si sa quando sia stato innalzato, ma appartiene certamente all'epoca francescana. Ne fa fede lo stemma scolpito ai lati. Esso era sormontato da un tempietto di marmo, rimasto incompleto per la morte dell'architetto. Nel 1914 il tempietto fu inconsultamente distrutto e sostituito da un altro più grande. Nel tempietto vi è una statua di San Matteo, di stile bizantino, in legno duro. E' difficile precisare la provenienza e l'autore. Originariamente doveva essere un Cristo benedicente e deve essere stata scolpita intorno al 1100. La Chiesa, ridotta in uno stato pietoso dal tempo e ancora di più dall'incuria di coloro cui era stata affidata, dopo le dolorose vicende della soppressione degli Ordini religiosi, è stata restaurata nel 1906 per opera dei Frati Minori, i quali nel 1904 si erano costituiti nuovamente in comunità. Nel 1926, con l'aiuto dei Benefattori, è stata innalzata la nuova facciata, la quale, anche se non è intonata al resto del Santuario, fa un'enorme impressione. Nel 1927, sempre con la carità degli Amici del Santuario, è stato rifatto il pavimento ed è stata sostituita la vecchia balaustra dinanzi all'altare maggiore con una più bella in marmo pregiato.

La reliquia di San Matteo.

Sotto il Tabernacolo dell'altare maggiore si conserva, in bellissima teca sostenuta da un artistica ostensorio d'argento finemente cesellato, la reliquia di San Matteo. E' un Dente molare. Secondo alcuni sarebbe stato donato ai Francescani da un Abate Commendatario. In un manoscritto del 1683, scoperto qualche anno fa nell'Archivio del Convento di "San Francesco" in Stroncone ed ivi gelosamente conservato, si leggono queste precise parole: "Oggi il Convento si chiama di San Matteo perché vi fu portato un Dente di questo Santo Apostolo da Salerno; lo diede un Cardinale Commendatario e si conserva in un Ostensorio d'argento. Esso è in grande devozione ha preso tutta la Puglia per i continui miracoli che fa e le grazie che se ne ricevono massime per l'infermità degli animali dei quali abbonda la Puglia". Secondo altri sarebbe stato donato da Gregorio XIII, cioè dallo stesso Pontefice che confermò l'atto di donazione del Convento ai Frati Minori nel 1578. La suddetta reliquia il giorno della festa di San Matteo, cioè il 21 di settembre, è solennemente esposta alla venerazione dei fedeli e nel pomeriggio dello stesso giorno è trionfalmente portato in processione. Il Decreto di autentica della reliquia è conservato nell'Archivio conventuale. Esso porta la data del 29 novembre 1759 e si fondò su altri decreti che oggi non esistono più.

San Marco in Lamis

 
 
Santuario di San Matteo