Santuario Maria SS.ma di Stignano

Il convento di Stignano, uno dei primi santuari mariani del Foggiano e una delle più autorevoli architetture del 1500, si trova a circa 5 km da San Marco in Lamis, sulla antica via dei Longobardi. Seguendo la strada che da San Severo s'interna verso il Gargano, esso appare prima che le colline si restringono in gola, all'imbocco della valle di Stignano. Il Santuario, nato come un oratorio, divenne poi rifugio e asilo per pellegrini diretti al Santuario dell'Arcangelo di Monte S. Angelo. Anche se la leggenda ne fa risalire la costruzione alla metà del secolo XIV, in relazione al miracolo ricevuto nel 1350 da Leonardo Di Falco, un cieco di Castelpagano (un borgo che sorgeva a pochi chilometri di distanza), alcuni studiosi si sono accorti, attraverso tutte le decorazioni, che risale ad un'epoca più antica. Sembra che l'edificio sia stato costruito nel V secolo con pietra calcarea garganica, su cui sono rimasti impressi simboli e nomi che ne indicano l'antica storia, come per esempio quello di Giustino I (518-527) che, acclamato imperatore, tentò il ricongiungimento dell'Italia all'Impero romano d'Oriente con un'abile manovra politico-religiosa. Il suo nome compare anche sul un portale del Santuario, dove è scolpita una croce che sicuramente è da attribuire a Teodorico il Grande (493-526), re degli Ostrogoti, il quale fin da ragazzo era stato in diretto contatto col mondo bizantino. Altri segni portano il nome di Giustiniano (527-565), del Papa Leone I (440-461) e di Marciano, divenuto imperatore nel 450. Il convento, abbandonato nel secolo scorso a causa di un incendio e per varie vicende politiche legate all'unificazione italiana, è stato riportato all'antico splendore negli anni intorno al 1960. Dal punto di vista architettonico la Chiesa, pur essendo di stile romanico-abruzzese, ha una magnifica facciata cinquecentesca. La commistione di vari stili è dovuta ai vari rifacimenti che la costruzione ha subito nel corso dei secoli. Si racconta infatti, che agli inizi del 1500 fra Salvatore Scalzo abbia abbandonato i confratelli monaci della vicina abbazia di San Giovanni in Lamis (l'attuale convento di San Matteo) e si sia ritirato qui fondando un nuovo sodalizio e costruendo un convento accanto alla chiesetta. Con l'aiuto del feudatario Ettore Pappacoda di Napoli (signore di Castelpagano), il frate distrusse il vecchio oratorio e edificò questa nuova chiesa intorno al 1515. Il Pappacoda volle far scolpire, a suo ricordo, sulla parete di levante un'epigrafe che tuttora vi si legge ("Magnificus Dom. Hector Pappacoda de Neapoli ut III Dom. Castellipagani de elemosinis hanc Ecclesiam Divae Mariae de Stignano recondere fecit sub anno domini MCCCCCXV die tertio novembris"). Oggi la Chiesa conserva ancora la splendida facciata cinquecentesca dal color giallo frumento. Nel piazzale antistante si può ammirare un bel monumento a Pio XII (donato nel giugno del 1966 dall'associazione di cultura "Contardo Ferrini"). L'interno della Chiesa è diviso in tre navate; dalla navata centrale si può accedere alle due laterali mediante tre arcate poggiate su basamenti in muratura. Nell'aula magna dell'attiguo convento si può ammirare una cattedra settecentesca con magnifiche pitture raffiguranti la vita della Madonna. Tramite un pregevole portale del 1576 si può accedere nel chiostro, dove si trova un elegante pozzale di arte rinascimentale e un loggiato cinquecentesco, arricchito di affreschi murali sulla vita di S, Francesco; una leggenda narra infatti che nel 1216 il Santo di ritorno dall'Oriente sia passato per la valle di Stignano, diretto alla grotta dell'Arcangelo, ed abbia visitato il convento.

San Marco in Lamis

 
 
Santuario Maria SS.ma di Stignano