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Che cosa significa Haccp ?
Il termine HACCP significa "Hazard Analisys and Critical
Control Point" e cioè analisi dei rischi e controllo dei punti critici
lungo tutta la filiera produttiva di un alimento, dalla preparazione alla
somministrazione.
Chi deve applicare il sistema Haccp ?
Tutte le "industrie alimentari" e cioè "ogni
soggetto pubblico o privato, con o senza fini di lucro, che esercita una o più
delle seguenti attività: la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione,
il confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la
manipolazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione, di
prodotti alimentari".
Esempi di attività soggette.
·
Bar, Gelaterie, Pasticcerie
·
Ristoranti, Pizzerie, Rosticcerie
·
Forni, Alimentari
·
Macellerie, Pescherie
·
Servizi Banchetti, Ricevimenti
·
Torrefazioni
·
Caseifici, Latterie
·
Industrie del pesce
·
etc.....
Figure interessate:
Il datore di lavoro
Il datore di lavoro dovrà individuare il responsabile
dell'azienda alimentare, può essere egli stesso o può scegliere e delegare un
dipendente, il delegato deve avere possibilità decisionale e di spesa (la
delega deve essere scritta).
Il responsabile dell'industria alimentare
Deve mettere in pratica "l'autocontrollo" e garantire le
adeguate procedure di sicurezza oltre a tenere a disposizione dell'autorità
competente preposta al controllo tutte le informazioni concernenti la natura, la
frequenza ed i risultati relativi alla procedura di autocontrollo.
D.Lsg 155/77
Attuazione delle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE concernenti l'igiene
dei prodotti alimentari secondo i principi dell'HACCP.
Con il Decreto Legislativo del 26 Maggio 1997, N 155 è entrato in
vigore l'obbligo per tutte le "industrie alimentari" dell'
applicazione del sistema HACCP, con scadenza Marzo 2000.
Il datore di lavoro deve individuare il responsabile dell'azienda
alimentare: può essere egli stesso.
Il responsabile dell'azienda deve garantire che tutte le fasi
relative ai processi alimentari siano effettuate in modo igienico e
mettere in pratica l'autocontrollo.
Il controllo ufficiale, per accertare che le industrie alimentari
osservino le prescrizioni, viene effettuato dai servizi di igiene pubblica.
Le sanzioni previste vanno dai 2 ai 60 milioni.
Autocontrollo
sull'igiene degli alimenti (sistema HACCP)
Riferimento
legislativo D.CEE 93/43 - D.lgs. 155/97
La Direttiva
Comunitaria n. 43 del 1993 recepita dallo stato italiano tramite il D.lgs. 155
del 28 maggio 1997 impone al titolare delle industrie alimentari di predisporre,
applicare, documentare e mantenere aggiornato un sistema di autocontrollo
sull'igiene degli alimenti secondo i principi dell' H.A.C.C.P. (Hazard Analysis
Critical Control Points), al fine di garantire la somministrazione o la
vendita di un prodotto alimentare igienicamente corretto.
Per
"industria alimentare" viene considerato ogni soggetto pubblico o
privato, con o senza fini di lucro che esercita una o più delle seguenti
attività: preparazione, trasformazione, fabbricazione, confezionamento,
deposito, trasporto, distribuzione, manipolazione, vendita, fornitura, compresa
la somministrazione di prodotti alimentari.
Il decreto
suddetto prevede che il responsabile dell'industria alimentare deve individuare
nella propria attività ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la
sicurezza degli alimenti e deve garantire che siano individuate, applicate,
mantenute ed aggiornate adeguate procedure di sicurezza, stabilite secondo il
seguente metodo:
·
analisi dei potenziali rischi per gli alimenti;
·
individuazione dei punti in cui possono verificarsi
dei rischi per gli alimenti;
·
decisioni da adottare riguardo i punti critici
individuati, cioè a quei punti che possono nuocere alla sicurezza dei prodotti;
·
individuazione ed applicazione di procedure di
controllo e di sorveglianza dei punti critici;
·
riesame periodico, ed in occasione di variazioni di
ogni processo e della tipologia di attività, dell'analisi dei rischi, dei punti
critici e delle procedure di controllo e di sorveglianza.
Il
responsabile dell'industria alimentare deve tenere a disposizione dell'autorità
competente preposta al controllo (ASL, NAS) tutte le informazioni concernenti la
natura, la frequenza e i risultati relativi alla procedura sopra descritta.
Il mancato
adeguamento a tale normativa prevede sanzioni pecuniarie comprese tra i
2.000.000 e i 60.000.000 Lire e l'arresto fino ad un anno per la
violazione dell’obbligo di ritiro dal commercio dei prodotti alimentari, se ne
deriva pericolo per la salubrità e la sicurezza della salute umana.