2.0 ASSETTO URBANO

 

 

2.1 Le potenzialità di sviluppo

 

Le potenzialità di sviluppo della Comunità Montana sono strettamente correlate alle attuali condizioni fisiche ed economiche dei comuni compresi nel territorio, cioè dalla loro posizione geografica e dalla distanza dai centri importanti quali ad esempio il capoluogo di provincia.

Dai dati sull’andamento demografico si rileva una costante diminuzione della popolazione della comunità, non dovuta ai soliti fenomeni di migrazione verso i grossi agglomerati urbani ed industriali, come avveniva nel passato, ma al trend nazionale sulla diminuzione delle nascite.

Viceversa il fenomeno del pendolarismo per il lavoro e per servizi di una certa importanza è ancora presente se non più accentuato.

Infatti la città di Cosenza ed il suo hinterland costituisce ancora oggi il maggiore polo attrattivo per il lavoro del terziario ed offre una serie di servizi sia istituzionali che commerciali difficilmente ritrovabili nei piccoli centri della comunità.

Un caso a parte costituisce il comune di S. Giovanni in Fiore che è sempre stato e tutt’ora costituisce un grosso centro capace di offrire delle attrezzature e dei servizi al di sopra dello standard presente negli altri comuni. Inoltre, attraverso la S.S. 107, tale centro è comodamente collegamento con il capoluogo così come lo sono altri centri della comunità ad eccezione di Bocchigliero ed in misura minore Aprigliano e Pietrafitta.

Infine la ripresa dell’edilizia residenziale avvenuta negli ultimi anni anche nei piccoli centri del meridione, ha favorito la realizzazione di nuove abitazioni che, insieme al recupero di quelle presenti nei centri storici ha notevolmente limitato l’esodo residenziale verso l’esterno.

 


2.2 Le infrastrutture e l’accessibilità

 

Certamente un ruolo fondamentale è svolto dal collegamento della Strada Statale 107, la Paola-Cosenza-Crotone, che costituisce un asse principale di interconnessione di molti centri con il capoluogo e consente un rapido collegamento interno al territorio.

Il resto della viabilità è però ancora carente: il collegamento con Aprigliano e Pietrafitta è costituito da strade tortuose che ne rendono scomodo l’accessibilità. E’ dunque necessario progettare un loro ammodernamento, conservando il vecchio tracciato, e realizzando solo un allargamento della sede stradale: gli interventi sarebbero così non particolarmente costosi poiché le distanze sono mediamente brevi.

Altro collegamento difficile è con Bocchigliero più vicino alla costa ionica che non con il resto del territorio comunitario. Infatti la sua accessibilità avviene ancora con strada interna di minore importanza, ricca di curve e di saliscendi che attraversa tutto il Parco Nazionale della Calabria.

Poichè è collegato male con il grosso centro di S.Giovanni in Fiore, si ribadisce l’ipotesi di potenziare una sua connessione con la S.S. 106 Ionica che consentirebbe l’accesso ai grossi centri del versante ionico.

Il trasporto collettivo è affidato ai servizi regionali di autolinee che partendo dal capoluogo consentono il raggiungimento di tutti i comuni interessati utilizzando oltre che la veloce S.S. 107 anche la vecchia strada statale rimasta sempre sul vecchio tracciato ma con un sufficiente stato del manto stradale.

Infine il collegamento ferroviario è costituito da una vecchia rete mai ammodernata e potenziata con un utilizzo minimo degli utenti che preferiscono senza dubbio il più veloce e funzionale spostamento con automezzi.

Il progetto di una migliore utilizzazione della rete ferroviaria all’interno del comprensorio, è sempre stato in primo piano nelle pianificazioni dei governi locali e regionali, ma di fatto ancora oggi non ha trovato una sua realizzazione.

Ciò consentirebbe non solo il collegamento dei vari centri, ma costituirebbe una importante utilizzazione turistica soprattutto nel periodo invernale.

 

2.3 I servizi

 

Negli ultimi anni la dotazione di servizi presenti nei comuni del comprensorio, non ha subito importanti miglioramenti, nel senso che quanto esisteva prima continua ad essere lo standard di tutti i piccoli centri urbani di modesta entità ad eccezione sempre del comune di S. Giovanni in Fiore ed in misura minore dal comune di Spezzano Sila.

I settori sanitari, scolastici, culturali, sportivi, turistici e ricreativi, sono  sufficientemente presenti solo nel territorio di S. Giovanni in Fiore, mentre negli altri comuni si rileva una copertura appena modesta.

Per il comune di S.Giovanni in Fiore, data la sua singolarità rispetto agli altri comuni si relazionerà a parte.

In esso, è importante rilevare una buona consistenza di servizi sanitari quali prima fra tutti un complesso ospedaliero, una sede della Azienda Sanitaria Locale che fornisce a sua volta tutta una serie di servizi quali l’assistenza domiciliare, invalidi civili, servizio farmaceutico, consultorio ed altri ancora; infine si evidenzia anche la presenza di una sede dell’INPS.

Anche la consistenza di istituti scolastici è notevole rispetto agli altri comuni con la presenza di scuole medie superiori soprattutto ad indirizzo tecnico-professionale che limitano in maniera consistente il pendolarismo scolastico verso il capoluogo di provincia.

Dei settori secondari il comune di S.Giovanni in Fiore può garantire inoltre servizi bancari, alberghieri e ricreativi anche se quest’ultimi non di grande rilievo.

Le attrezzature sportive del comune sono elencate nella tabella riportata nelle pagine seguenti.

Si è detto prima anche dell’eccezione del comune di Spezzano Sila rispetto agli altri comuni, ma ciò è limitato esclusivamente ai servizi turistici poiché la presenza di rinomate località montane limitrofe quali ad esempio Camigliatello ha provocato un potenziamento delle dotazioni alberghiere e delle attività di supporto al fenomeno turistico.

Tutti gli altri comuni possiedono una dotazione minima di servizi sanitari costituiti da guardie mediche e farmacie peraltro presenti in tutti i paesi; gli utenti sono dirottati nei presidi sanitari di Cosenza o di Rossano per il solo caso di Bocchigliero.

I servizi scolastici sono limitati a poche scuole materne, elementari e medie inferiori dislocate in edifici non sempre idonei e che necessitano di interventi migliorativi.

Pochissimi sono i centri ricettivi e ricreativi che certamente non attirano la popolazione più giovane, costretta dunque a spostarsi verso il capoluogo alla ricerca di svago e distrazioni offerte da cinema e centri commerciali.

Totalmente carente è la dotazione di attrezzature culturali quali biblioteche e centri di formazione permanente.

Per quanto riguardano le attrezzature sportive si possono elencare nella tabella della pagina seguente le dotazioni di ogni singolo comune.

 

Da quanto sopra si avverte la necessità di una programmazione futura che deve comunque prevedere una dotazione sociale minima per tutti i comuni, mentre per i servizi più importanti (sanità e scuola) si richiedono una serie di interventi nel settore dei servizi sociali per l’intera area comunitaria, poiché le notevoli carenze programmatiche e gestionali del passato, inducono ad una riformulazione soprattutto a scala intercomunale: infatti una integrazione e realizzazione di attrezzature comuni a più centri, utilizzando più risorse economiche, potrà soddisfare le necessità dell’utenza anche se più numerosa.


 

Attrezzature sportive presenti nel territorio della Comunità Montana Silana

 

 

COMUNE

CALCIO

TENNIS

PALESTRA

COPERTA

CALCETTO

CAMPO

POLIVALENTE

PALLAVOLO

ATLETICA

LEGGERA

BOCCE

APRIGLIANO

1

2

-

-

1

1

-

-

BOCCHIGLIERO

1

1

-

-

-

-

-

-

CELICO

1

1

-

-

-

-

-

-

LAPPANO

-

1

-

-

-

-

-

-

PEDACE

1

2

1

-

-

-

-

-

PIETRAFITTA

-

1

-

-

-

-

-

-

ROVITO

1

2

-

1

-

-

-

-

S. GIOVANNI F.

3

2

-

3

-

-

-

-

S. PIETRO G.

1

1

-

-

-

-

-

-

SERRA PEDACE

-

1

-

-

-

-

1

-

SPEZZANO SILA

1

-

-

1

-

-

2

1

SPEZZANO P.

1

-

-

1

1

1

-

-


2.4 Il Centro Storico - I Piani di Recupero

 

Ad eccezione del comune di S. Pietro in Guarano tutti i comuni del comprensorio sono dotati di piano di recupero del centro storico, alcuni già in atto, altri in itinere.

Con la legge n.457 del 5/8/78 si è data ai comuni la possibilità di perimetrare, in sede di elaborazione dei P.R.G., le zone di interesse storico che in molti casi, per acquistare una moderna vivibilità necessitano di adeguati interventi funzionali.

Compito specifico del piano di recupero è di indicare e regolamentare gli interventi da mettere in atto a diversi livelli, dalla manutenzione ordinaria alla ristrutturazione urbanistica.

Il   criterio progettuale posto alla base del Piano di Recupero, parte dalla lettura analitica del tessuto urbano, dalle sue interconessioni con l'impianto viario, dalle stratificazioni storiche, dal rapporto tra monumenti (chiese, conventi) e struttura  abitativa. In questo caso, l'impianto abitativo "antico", risulta fortemente caratterizzato da una densa micro-architettura di matrice spontanea che, costituisce il vero tessuto connettivo della città.

Un ulteriore approfondimento ha riguardato il rapporto tra spazi verdi, sia pubblici che privati, ed abitanti.

Non meno interessanti sono risultate le analisi sulla densità abitativa, che in questo caso hanno rivelato un affollamento del tipo a macchia dei vari quartieri del centro storico, con un progressivo e sostanziale abbandono delle abitazioni.

 

Obbiettivi necessari da perseguire sono stati considerati, il mantenimento ed il miglioramento delle qualità ambientali attuali del centro storico,  (spazi comuni di relazione, omogeneità tipologica e morfologica); miglioramento della qualità della vita degli abitanti, mediante l'adeguamento della dotazione degli spazi attrezzati, del verde e dei parcheggi.

 

Nel centro storico la tipologia edilizia è un dato oggettivo dettata da una legge di organizzazione sociale tesa alla razionalizzazione al minimo dello spazio planimetrico, che considerate le impervie caratteristiche del terreno non poteva contare su ampi spazi edificatori. Si è data vita a quel  "tipo" edilizio che caratterizza il patrimonio del centro storico: case a schiera e qualche esempio di palazzetto nobiliare.

Tali tipologie sorte come necessità funzionale sono divenute un "modello di riferimento" anche successivamente, essendo il "tipo" edilizio della schiera adattabile alle esigenze della realtà sociale. La casa a schiera eventualmente sopraelevata, è stata adattata sia alle diverse esigenze familiari che artigianali, utilizzando il piano terra come bottega o deposito, ed i piani superiori come abitazione. Il palazzetto ha invece rappresentato la dimora del ceto borghese emergente.

 

Tale caratterizzazione del patrimonio edilizio trova conferma anche nell'analisi dei, pochi, dati catastali e storici. Si può notare, in particolare, la netta prevalenza di unità immobiliari residenziali sviluppatesi su più piani che,  anche per le dimensioni planimetriche e strutturazione degli spazi, possono classificarsi come "a schiera". Esse rappresentano la gran parte del tessuto urbano.

Dal numero dei vani utili di ciascuna unità immobiliare si può altresì evidenziare la struttura funzionale tipica delle abitazioni, costituita da un ambiente cucina utilizzato per tutte le funzioni diurne dei membri della famiglia, dato che essa viene spesso ad essere un ambiente di sussidio per lo svolgimento di altre attività che per la mancanza di spazio e di vani non riescono a trovare collocazione in ambienti specifici, mentre gli altri vani sono utilizzati per dormire o per la creazione successiva di disimpegni e di servizi.

 

Si è inoltre osservato un notevole frazionamento della proprietà, cosa che, specialmente nei fabbricati a palazzetto ha determinato forti modificazioni alla struttura funzionale ed architettonica originaria.

 

Tuttavia all'interno del centro  storico le trasformazioni  recenti  e  meno  recenti,  non  hanno significativamente  intaccato  la  struttura urbanistica originaria. Purtroppo, anche se il tessuto urbano non presenta vistose alterazioni, risaltano episodi edilizi di tipo moderno che costituiscono pessimi esempi di degrado urbano ed ambientale difficilmente ricucibili con il tessuto edilizio storico. Altresì, l'intervento gratuito su piccole strutture  originarie ha provocato  la generale perdita  di fondamentali valori ambientali, architettonici e storici, introducendo numerosi fattori di degrado.

Spesso si è registrato l'uso d'intonaci plastici e rivestimenti in ceramica. E' ricorrente l'uso del cemento armato per la costruzione di logge, balconi e scale. Accade spesso di constatare la sostituzione di materiali locali con prodotti industriali avulsi dal contesto ambientale, in modo specifico e riscontrabile la sostituzione di infissi in legno con altri di alluminio anodizzato, mentre avvolgibili in plastica o metallici, vistosamente colorati, prendono il posto delle originarie persiane in legno.

 

L'obbiettivo principale del Piano di Recupero del centro storico è quello di sviluppare e normare il riadeguamento funzionale ed ambientale dell'intera area del Piano.

Tutto ciò è stato commisurato alle reali condizioni riscontrate durante la fase analitica, che ha evidenziato due aspetti fondamentali del centro storico:

 

- il progressivo abbandono di alcune zone del centro storico da parte della popolazione, un tempo completamente abitati, tutto ciò potrebbe essere dovuto alla mancanza di alcuni fattori fondamentali come la scarsa accessibilità automobilistica, e alla difficoltà di dare corpo ad una cultura del recupero che sia capace di rivitalizzare spazi urbani di livello qualitativo superiore;

- il forte proliferare di micro-trasformazioni che pur non modificando sostanzialmente l'impianto urbanistico del centro storico,  si manifestano come  un grave attentato  alle caratteristiche ambientali che insieme all'impianto urbanistico, costituiscono il patrimonio di maggior valore dell'intero centro.

 

Se si vuole trarre giovamento dalla felice posizione geografica e dalla facilità con la quale si può raggiungere il comune dal capoluogo, diventa necessario anzi, fondamentale salvaguardare i caratteri storico-ambientali del centro storico, che potrebbe diventare il perno per ulteriori sviluppi.

Gli obiettivi principali di un piano di recupero sono:

1.     avviare l'opera di recupero del patrimonio edilizio nel rispetto della storia e della tradizione del posto.

2.     salvaguardare 1' impianto urbanistico attuale non consentendo il suo stravolgimento.

3.     incrementare la dotazione di parcheggi, e di verde pubblico attrezzato, riqualificare le piazze e gli slarghi, agevolare la viabilità pedonale dalle zone a valle verso quelle a monte.

 

 

2.5 Gli strumenti urbanistici

 

La Comunità Montana Silana è dotata di un Piano Urbanistico di Coordinamento Territoriale da affiancare al Piano di Sviluppo Socio-Economico anche se risalente al 1987. Lo scopo di tale piano è quello di coordinare i vari programmi di fabbricazione o dei piani regolatori dei singoli comuni operanti prevalentemente nei centri urbani e poco programmati per il resto del territorio. Le direttive principali possono essere sintetizzate nell’eliminazione degli equilibri socio-economici, la difesa del suolo e la protezione della natura.

In particolare si è mirato alla tutela ambientale, alle aggregazioni storiche e culturali, alle attrezzature ed ai servizi tecnologici di interesse comunitario; il piano inoltre ha dettato la disciplina spaziale delle zonizzazioni funzionali distinguendo le zone produttive da quelle dei servizi, di interesse generale e per il tempo libero e da quelle residenziali.

In ogni caso questo esempio di piano sovracomunale, è come già detto ormai datato e forse ampiamente superato poiché nel tempo i singoli comuni si sono dotati di programmi di più recente realizzazione e quindi adeguati alle mutazioni condizioni sociali ed economiche.

Oggi la metà dei comuni del territorio in esame, ha un più importante strumento urbanistico quale è il Piano Regolatore Generale messo in atto negli anni ’90 ed addirittura in alcuni casi si è ricorso a delle varianti di P.R.G. per le necessarie modifiche allo strumento stesso.

Inoltre come già detto prima tutti i comuni, ad eccezione di S. Pietro in Guarano, sono dotati di Piani di Recupero del centro storico, che acquista una notevole valenza per restituire il patrimonio edilizio e tutto il suo complesso urbano alla maggior parte della popolazione che risiede nei centri storici

Nella esposizione relativa ai singoli comuni, si evidenzieranno le zone urbanistiche di completamento “B” e di espansione “C” insieme a quelle di espansione turistica “CT” ove sono previste. Nei nuovi strumenti pianificatori appaiono ora le zone produttive “D” e quelle di verde agricolo “E” ed in alcuni casi anche le zone di verde attrezzato “F”.

Appare evidente la necessità di proporre una serie di interventi a scala comunitaria che omogenizzi i vari piani urbanistici e che coordini i piani di recupero con un piano intercomunale aggiornato alla situazione attuale.


Comune di Aprigliano

 

Strumento vigente : Programma di Fabbricazione

Anno di adozione  : 1989

 

Gli obbiettivi del Programma sono individuati essenzialmente :

-        nella conservazione dell'ambiente naturale quale risorsa pri­maria non riproducibile;

-        nella conservazione, potenziamento ed ammodernamento delle attività legate allo sfruttamento agricolo delle risorse territoriali silane, sia come forma attiva di conservazione dell'ambiente che come strumento di crescita economica e sociale delle popolazioni residenti;

-        nella strutturazione del territorio per essere adeguatamente attrezzato a corrispondere ad una domanda turistica che mostra grande interesse per la Sila, ma che trova limiti nella mancanza di un sistema di servizi per la ricezione, le attività per il tempo libero, le attività sportive, i servizi di animazione e promozione.

Le Zone Territoriali Omogenee denominate B (completamento) e Ba (completamento Sila) sono assimilate rispettivamente a quelle delle zone C (espan­sione) Ct (espansione turistica) delle località silane con la normativa prevista per le stesse.

 

Gli obbiettivi di coordinamento delle previsioni urbanistiche della Comunità Montana si incentrano specificamente sulle ipotesi di sviluppo dell'altopiano silano, ed è qui che il Programma definisce gli orientamenti che gli strumenti urbanistici comunali devo­no osservare per consentire le trasformazioni territoriali conse­guenti.

Le varianti apportate al vigente P.di F. sono le seguenti:

-   le zone definite "centro storico" sono state delimitate come prescritto dal decreto di approvazione del P.di F. vigente; in queste aree dovrà essere approvato un Piano di Recupero ai sensi della Legge n.457/76 per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e del tessuto urbanistico e col quale dovrà attuarsi una effettiva ristrutturazione edilizia, degli edifici meritevoli di questo tipo di intervento, per l'adeguamento funzionale necessario al  loro uso.


-   le zone di completamento sono delimi­tate tenendo conto, delle condizioni delle opere di urbanizzazione sotto l'aspetto qualitativo e quantitativo ed individuando le aree per colmare il deficit di servizi in relazione agli standard.

-   le aree da destinare al­l'espansione residenziale sono state incluse quelle destinate nel P.di F. vigente all'edilizia economica e popolare che fino ad oggi non sono state utilizzate. Ciò scaturisce dalla considerazione che gli interventi di edilizia sovvenzionata realizzati negli anni trascorsi sono stati localizzati in aree esterne al Piano di Zona approvato e che rispetto agli interventi di edilizia sovvenzionata prevedibili,  le aree sono di gran lunga sovradimensionate.

 

Il complesso delle varianti esposte comporta una ridistribuzione delle aree per il centro del comune di Aprigliano come segue:

 

P.D.F. VIGENTE

Zona

Superficie

Indice di  fabbr.

Abitanti

B

180.000

2,0

3.600

B1

40.000

2,0

800

C

262.000

1,0

2.600

 

Area destinata a Piano di Zona mq. 42.843

Area destinata ad insediamenti produttivi               mq. 55.500

 

VARIANTE AL P.D.F. VIGENTE

Zona

Superficie

Indice di  fabbr.

Abitanti

B

132.640

2,0

2.648

C

356.160

1,0

3.561

 

Area destinata ad insediamenti produttivi mq 54.500

Nelle aree di espansione ed in quelle destinate ad insedia­menti produttivi i servizi sono localizzati attraverso gli strumenti attuativi, con standard, per le zone residenziali, di 18 mq/abitante.

 

Per le aree di completamento e per il fabbisogno pregresso le aree di servizio già esistenti e quelle localizzate nella varian­te ammontano a circa mq.106.000 che, rapportate agli abitanti insediati e da insediare, danno una dotazione per abitante superiore a 18 mq/abitante.

La variante al P.di F. prevede la possibilità di accorpare le aree per servizi, individuando, per gruppi di villaggi, una localizzazione idonea.

In particolare i servizi sono distinti in: servizi di guardia medica, guardia veterinaria, laboratori di base, officine e depositi vari, stalle sociali, infrastrutture sociali per le trasformazioni dei prodotti agricolo-zootecnici e loro prima commercializzazione, sale polivalenti comunitarie, nuclei di formazione professionale, centri per il tempo libero di base, parcheggi.

Le zone “E” (agricole) sono destinate alla costruzione delle strutture necessarie  alla produzione agricola, zootecnica e silvocolturale con indice di fabbricabilità, per le residenze, di 0,03 mc/mq.

Il complesso delle varianti esposte comporta una ridistribuzione delle aree per le aree silane come dai seguenti prospet­ti:

P.D.F. VIGENTE

Zona

Superficie

Indice di  fabbr.

Vani

Ba

539.650

1,0

539.650

C

126.500

1,0

125.500

Ct

1.997.500

0,5

998.750

 

Area destinata a campeggi      mq. 653.750

Area destinata a servizi      mq. 498.500

 

VARIANTE AL P.D.F. VIGENTE

Zona

Superficie

Indice di  fabbr.

Vani

Ba

297.900

1,0

297.900

Ct

350.000

0,1

35.000

 

Area destinata a campeggi      mq. 307.000

Area destinata a servizi      mq. 270.000

Comune di Bocchigliero

 

Strumento vigente : Programma di Fabbricazione

Anno di adozione  : 1991

 

Lo schema del P.d.F. del comune di Bocchigliero prevede i seguenti tipi edilizi :

 

A      Centro Storico

B   Completamento       I fabb. Fond. = 1.50

B1   Completamento    I fabb. Fond. = 1.50

B2   Completamento    I fabb. Fond. = 1.00

B3   Completamento    I fabb. Fond. = 1.00

C1   Espansione       I fabb. Terr.  = 0.70

C2   Espansione       I fabb. Terr.  = 0.70

C3   Turistica       I fabb. Terr.  = 0.60

C4   Agrituristica         I fabb. Terr.  = 0.10

D   Attività produttive

E      Verde agricolo      I fabb. Terr.  = 0.03

F1   Verde attrezzato      I fabb. Fond. = 2.00

F2   Parco urbano

F3   Verde di rispetto cimiteriale

F4   Verde di rispetto stradale

 

Con la realizzazione di attrezzature ricettive per il turismo il P.d.F. prevede un incremento di presenze turistiche dovute al fenomeno di turismo di transito con permanenza solo giornaliera per la mancanza di attrezzature ricettive.

Lo strumento urbanistico prevede per il nucleo storico interventi di risanamento e ristrutturazione con la dotazione di attrezzature e servizi.

Per le zone di “Serra S.Croce" e "Piano S. Salva­tore" sono previste aree per la costruzione di nuovi com­plessi residenziali insediativi a carattere turistico con attrezzature e servizi.

 

Comune di Celico

 

Strumento vigente : Piano Regolatore Generale

Anno di adozione  : 1994

 

Il Piano Regolatore Generale stabilisce le principali vie di comunicazione  stra­dali, le rettifiche, le vie di incremento alle vocazioni produttive del territorio; distribuisce l' azzonamento del territorio, detta per l' insediamenti residenziali i rapporti di dotazione delle aree di uso pubblico massimi ed i piani di zona per l'edilizia economica e  popolare; riporta i programmi pluriennali d'attuazione inclusi nei piani convenzionati e le applicazioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale sottoposte a vincolo paesaggistico.

Il Piano Regolatore Generale Comunale si applica a mezzo dei Piani Particolareggiati (P.P.), dei Piani per la edilizia economica e popolare (PEEP), dei Piani per gli insediamenti produttivi (P.I.P.), ai Piani di Lottizzazione (P.d.L.).

Sono presenti tra le zone più importanti quelle omogenee di completamento B1, di espansio­ne C0,C1,C2, artigianali D.

 

Zone A - Centro storico

Costituito da agglomerati urbani che rivestono caratte­re antico e paesaggistico di pregio ambientale, compre­se le aree circostanti(giardini, orti),che possono con­siderarsi parte integrate, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi delimitato dalla perimetrazione. Nell'ambito di questa zona sono consentite le operazio­ni di risanamento conservativo, le densità edilizie non debbono superare quelle preesistenti, non sono ammesse le variazioni di volume.

 

Zone B - Nuclei edificati

 

Sono le parti del territorio totalmente edificate di nuova costruzione nel rispetto delle norme del P.di F. e dalla variante allo stesso.


Tipo B1 – Residenziale di completamento          

 

In queste zone il piano si attua per intervento diretto edificando sui singoli lotti con i seguenti parametri:

Superficie territoriale                       mq.            67.100

Densità territoriale                       mc/mq    0,87

Volume per abitante                          mc/ab        100

Volume teorico costruibile                      mc              59.751

Abitanti                                                                597

Densità fondiaria                         mc/mq       1,20

 

 

Zona  C0 -  Residenziale intensiva

 

In queste zone il piano si attua  per intervento diretto edificando sui singoli lotti con i seguenti parametri:

Superficie territoriale                       mq.            6800

Densità territoriale                       mc/mq    1,20

Volume per abitante                          mc/ab        100

Volume teorico costruibile                      mc              8.160

Abitanti                                                                82

Densità fondiaria                         mc/mq       1,80

                  

Zona  C1 -  Residenziale semintensiva

 

In queste zone il piano si attua  per intervento diretto edificando sui singoli lotti con i seguenti parametri:

Superficie territoriale                       mq.            11.700

Densità territoriale                       mc/mq    1,02

Volume per abitante                          mc/ab        100

Volume teorico costruibile                      mc              11.934

Densità fondiaria                         mc/mq       1,50

          

Zona  C2 -  Residenziale estensiva

 

In queste zone il piano si attua  per intervento diretto edificando sui singoli lotti con i seguenti parametri:

Superficie territoriale                       mq.            30.000

Densità territoriale                       mc/mq    0,50

Volume per abitante                          mc/ab        100

Volume teorico costruibile                      mc              15.040

Abitanti                                                                150

Densità fondiaria                         mc/mq       0,80

 

 

Zona C3 - Residenziale edilizia economica e popo1are:

 

In queste zone il piano si attua mediante il Piano per l'edilizia economica e popolare inclusi nei programmi pluriennali di attuazione. L'estensione delle zone da includere nei piani è determinata in relazione alle esigenze dell'edilizia economica e popolare per un decennio e non può essere inferiore al 40% e superiore al 70% di quella necessaria  a soddisfare il bisogno complessivo di edilizia abitativa nel periodo considerato. I parametri sono:

Superficie territoriale                       mq.            44.200

Densità territoriale                       mc/mq    1,20

Volume per abitante                          mc/ab        100

Volume teorico costruibile                      mc              53.040

Abitanti                                                                530

Densità fondiaria                         mc/mq       1,80

 

 

Zona D - Attività artigianali

 

La zona artigianale predisposta nell'ambito residenziale d'espansione è destinata all'insediamento di piccole industrie e di laboratori d'artigianato, esclusi per qualunque  causa nocivi e rumorosi.

 

Essendo piccole industrie a conduzione familiare sono consentite in adiacenza o a livello di primo piano le abitazioni dei titolari e del personale addetto.

 

I parametri da rispettare sono:

Superficie territoriale                       mq.            17.000

Densità territoriale                       mc/mq    1,08

Volume per abitante                          mc/ab        100

Volume teorico costruibile                      mc              18.360

Abitanti                                                                183

Densità fondiaria                         mc/mq       1,50

 

 

Zona E - Attività agricole o boschive 

 

Nelle zone agricole sono consentite costruzioni al servizio diretto dell'agricoltura quali: fabbricati rurali, edifici per la conservazione e trasformazione dei pro­dotti; sono esclusi fabbricati per civili abitazioni. Le attività boschive consentono la costruzione di seghe­rie ed abitazioni per gli addetti ai lavori. In questi ambiti del territorio comunale le costruzioni si attuano per intervento diretto; la densità fondiaria è 0,43 mc/mq

 

 

Zona  F – Attività zootecniche.

 

Sono gli insediamenti agricoli industriali costituiti dalle costruzioni specializzate per la lavorazione, conservazione ed alla commercializzazione dei prodotti agricoli  e degli insediamenti zootecnici  a carattere industriale, posti nell'ambito dell'agro Sila.

Tutte le aziende colturali, zootecniche poste nell'ambi­to, silano per la superficie eccedente Ha.5.- possono utilizzare il parametro limite di superficie di Ha.1,5 - per sole costruzioni adibite ai bisogni della produtti­vità; la densità fondiaria è 0,10 mc/mq

 

Zona G - Zona industriale

 

L'area stabilita per impianti  ed  attrezzature per le attività industriali private, del Comune o del comprensorio è stata posta a Nord-Ovest.

L'inserimento di tali opere per le attività industriali o eventuali impianti deve essere in ordine con le norme relative all'impatto ambientale, in modo specifico a quello atmosferico ed a quello idrico

La perimetrazione della zona va integrata con piante ad alto fusto stabilendo il collegamento diretto con la strada statale; la densità fondiaria è 0,45 mc/mq

 

Zona  Ctc - Residenziale turistica di  completamento:

 

In queste zone il Piano si attua per intervento urba­nistico ossia del Piano Particolareggiato. La località turistica è il villaggio di Fago del Soldato, il cui primo inserimento storico risale al 1906. che ha avuto per, la tipologia caratteristica delle residenze in legno diversificate rotazioni di ubicazione.

Le normative da adottare  sono stabilite nei parametri:

Superficie territoriale                       mq.            85.000

Densità territoriale                       mc/mq    0,43

Volume per abitante                          mc/ab        100

Volume teorico costruibile                      mc              36.550

Abitanti                                                                365

Densità fondiaria                         mc/mq       0,50

 

Zona  Ca - Attività turistiche alberghiere

 

La zona omogenea stabilita nella località turistica di Fago del Soldato in ragione  dell'inserimento storico, deve attenersi alle normative seguenti:

 

Superficie territoriale                       mq.            95.000

Densità territoriale                       mc/mq    0,25

Volume per abitante                          mc/ab        50

Volume teorico costruibile                      mc              23.750

Abitanti                                                                475

Densità fondiaria                         mc/mq       0,35

Zona Pi – Attrezzature civiche, sanitarie

 

Tali zone destinate alle chiese, ai centri civici, so­ciali, culturali (biblioteche), sanitari, oltre che nel centro urbano sono estese alle zone residenziali turistiche e in quelle residenziali  rurali; la densità fondiaria è 0,60 mc/mq

 

 

Zona  Pg - Attrezzature scolastiche

 

Tali zone  del centro urbano destinate alle attrezzature scolastiche si attuano per intervento edilizio diretto nelle zone residenziali, di edili­zia economica e popolare, nelle residenziali turistiche, nelle residenziali rurali, la densità fondiaria è 0,60 mc/mq

 

 

Zona  Ps - Attrezzature sportive

 

Le aree destinate alle attrezzature sportive del centro urbano per quanto ri­guarda costruzioni in elevato: palestre, piscine, servìzi, ecc., si attuano per intervento diretto.

Nelle zone residenziali, nelle residenzia­li turistiche e nelle residenziali rurali, si applicano le normative in funzione del P.P. di esecuzio­ne.

Le aree per le attrezzature sportive nel centro urbano sono stabilite nello "standard" minimo di   15 mq/ab.; la densità fondiaria è 0,30 mc/mq per il centro urbano mentre è pari a 0,10 mc/mq per l’ambito alberghiero e per le attrezzature invernali e nautiche.

 

Comune di Lappano

 

Strumento vigente : Programma di Fabbricazione

Anno di adozione  : 1977

 

Il programma di fabbricazione è stato progettato su una popolazione prevista di 2037 unità e per tale popolazione sono state dimensionate le aree da destinare alle utilizzazioni pubbliche, per comuni con popolazione residente inferiore ai 10.000 abitanti.

La quota di popolazione fluttuante che in pratica non usufruisce delle attrezzature comuni non è stata tolta dal conteggio per tenere conto della popolazione residente nelle case sparse  che invece utilizza almeno in parte detti impianti.

Complessivamente tra attrezzature già esistenti e attrezzature previste si ha;

 

·       Aree per 1'istruzione : asili nido, scuole materna e scuole dell’obbligo:8.148 mq

quelle previste ammontano a 11.420 mq

·       Aree per attrezzature di interesse comune : 4.074 mq

quelle previste ammontano a 6040 mq

·       Aree per spazi pubblici attrezzi a parco e per il gioco e lo sport : 12.222 mq

quelle previste ammontano a 34.540 mq

·       Aree per parcheggi : 5.093 mq

quelle previste ammontano a 7.500 mq

 

Per quanto riguarda le aree destinate alla residenza, il piano individua una prima zona “A” - nucleo di antica formazione - per la quale non sono previsti nuovi insediamenti ma solo operazioni di risanamento conservativo; una zona residenziale di completamento di tipo “B”, quattro zone residenziali differenziate di tipo “C” ed infine una zone mista residenziale artigianale di tipo “D”.

Per il rapporto tra la cubatura realizzabile e gli abitanti si è assunto il parametro di 100 mc (vuoto per pieno) per ogni abitante.

­
Le caratteristiche fondamentali delle varie zone sono riportante nella seguente tabella :

 

Zona

Superficie

           mq

Utilizzazione

Edilizia  (%)

Indice di

fabbric. (mc/mq)

Abitanti

B

97.234

25

1,00

243

C

24.214

40

1,00

97

C1

319.159

30

0,70

670

C2

16.313

40

4,00

261

C3

800

35

2,50

7

D

11.600

33

1,20

46

 

 

Per la redazione del programma di fabbricazione sono stati individuati nel Comune di Lappano i nuclei di antica formazione intorno ai quali gravitano i maggiori interessi e dove sussiste una maggiore densità di popolazione.

Sono state ricercate quindi le direttrici naturali di sviluppo del Comune, con l'individuazione delle zone a maggiore vocazione edilizia, le quali sono state prescelte in maniera da soddisfare le esigenze naturali di sviluppo dei centri abitati (Lappano-Centro e Altavilla).

Si è così arrivati ad uno schema di assetto urbano nel quale si è cercato di ridurre la densità territoriale del nu­cleo di anttca formazione, vincolando le aree circostanti ad attrezzature di uso pubblico e a zona di rispetto, e individuando lungo le strade provinciali Bivio S.S. 107 - Lappano - Altavilla e Lappano - S.Pietro in Guarano le maggiori direttri­ci di espansione.

Le aree da destinare alle residenze sono state ubicate secondo le loro particolari caratteristiche.


Comune di Pedace

 

Strumento vigente : Piano Regolatore Generale

Anno di adozione  : 1990

 

La pianificazione urbanistica proposta dal P.R.G. assume carattere di direttrice fondamentale volta ,  nella maggior parte dei casi , ad arginare in modo considerevole la degradazione del territorio e dell ' ambiente naturale. Enorme è l'importanza che riveste questo strumento urbanistico per la gestione del territorio, anche se c’è da sottolineare che notevoli si presentano le difficoltà, per le Amministrazioni locali, a reperire i fondi necessari per l' attuazione  dello  stesso.

Nelle zone silane e turistiche che occupano la buona fetta del territorio comunale , ha prodotto effetti positivi diretti la delimitazione di aree di rispetto e di ambito.  Non solo in queste aree, ma in quelle  immediatamente vicine,  si sono creati i presupposti per  la  realizzazione prioritaria di  quelle  strutture  di servizio  necessarie alla tutela e alla valorizzazione delle aree turistiche e naturalistiche. Mentre il precedente P.di F. prevedeva  aree  per  la  residenza  in   genere, preferendo la  residenzialità  privata ad un  turismo di massa  e  giornaliero,  il PRG,  si attua prevedendo una corretta ed idonea pianificazione dì servizi sull'  intero territorio comunale,  recependo in pieno le direttive  della Comunità Montana.

 

Queste, specialmente  per  gli  interventi  turistici  sullo altopiano, dopo momenti di  confronto  e  di   attente valutazioni  politiche, hanno  delineato un  Piano  che  non prevede nuove espansioni residenziali turistiche private, ma ripropone,  invece  quelle  aree  previste  dal  P. di F., inserendo una sostanziale ed  innovativa  residenzialità, quella turistica alberghiera pubblica e privata.

 

Si  è ritenuto fare,  inizialmente, un breve  cenno  alle condizioni  socio-economiche  del territorio regionale  e  a quelle  della comunità montana a  cui appartiene  il comune di    Pedace  prima  di  affrontare  le   problematiche all'interno del nostro territorio.

Per  ciò  che  è  inerente ai  dati  regionali  ci  si è riferiti, oltre che  alle  elaborazioni  ISTAT , agli studi SVIMEZ   evidenziando il ruolo , che in un prossimo futuro avranno le regioni meridionali.

Della Comunità Montana,  di appartenenza, sono stati messi in  rilievo  alcune caratteristiche sulla popolazione  e  la esistenza dì  alcuni servizi comuni.

 

Per ciò che riguarda il comune di Pedace si è tenuto conto delle seguenti  considerazioni   scaturite dalla esistenza, nel territorio comunale, di due realtà socio-economiche  diverse  tra loro:  quella di  Pedace  centro  e frazioni  da un lato;  quella di Lorica con zone turistiche dall'  altro.  Il presente  studio,  pertanto,  considerando questi  diversi aspetti, si è orientato verso due diversi tipi di metodologie urbanistico-territoriali intervenendo con il seguente  ordine: 

 

1.     sono state  stabilite delle funzioni  comuni  che  sono quelle residenziali, di servizio , produttive e turistiche;

2.     sono state assegnate alle singole funzioni delle valenze diverse a seconda delle zone prese in esame;

3.     si è cercato infine di stabilire un flusso tra le  zone considerate,  intervenendo con più efficacia nelle aree con alto degrado urbanistico.

 

In  sostanza  è stata opportunamente  definita l' area di Pedace centro e frazioni come  soluzione  per una residenzialità pianificata autoctona; l' ambito lacustre di Lorica, con  i  villaggi che vi fanno capo,  per i  servizi turistici attuati e attuabili nelle zone ad altimetria  più elevata  Risulta  evidente, da  quanto  sopra  detto, che la direttrice fondamentale su cui si sviluppa tutta 1a metodologia di intervento è il momento demografico, dal quale, con una attenta programmazione urbanistica, seguita da una seria attuazione della stessa,  si possono avviare quei processi di graduale eliminazione degli squilibri che caratterizzano negativamente la politica territoriale settoriale di Pedace.

 


Le principali zone omogenee individuate dal piano sono :

 

Zone A – Residenziali a carattere storico artistico ed ambientale.

Sono  le  parti  del  territorio  comunale  interessate  da agglomerati  urbani  o parte di essi,  ovvero  da  complessi anche isolati che rivestono carattere storico,  artistico  o di   particolare  pregio  ambientale, comprese  le   parti circostanti  che possono considerarsi parte integrante degli stessi.

Esse comprendono il Cento storico ed i nuclei con chiese o monasteri o palazzi  padronali  di particolare valore storico-artistico o ambientale.

Nelle zone a carattere storico-artistico o ambientale  sono consentite la residenza, i servizi pubblici e privati, le istituzioni,  gli  uffici  amministrativi,  edifici  per  il culto;   associazioni   politiche,   sindacali,   culturali; alberghi  e pensioni;  ristoranti,  bar,  locali dì ritrovo, teatri, cinematografi; uffici e studi professionali;  garage ed autorimesse;  artigianato di produzione e  servizio,  con esclusione   delle   lavorazioni  nocive o comunque   non compatibili con la residenza; commercio al dettaglio. Gli interventi riguardano il restauro ed il risanamento conservativo

 

Zone residenziali di completamento.

Si tratta di zone a destinazione prevalentemente residenziale già esistenti, sature  o      in via di completamento, che  non  presentano in nessun caso valori storico-ambientali da salvaguardare;  esse possono in alcuni casi  presentare esigenze di modificazione statico igienico ma la caratteristica prevalente risulta quella di completamento urbanistico-edilizio.

Tali zone hanno una ulteriore suddivisione in singole  sottozone sempre di  tipo B 

-   zone residenziali sature (Bs) - Pedace Centro;

-   zone residenziali di completamento dense (Bd) -  Pedace - Perito;

-   zone residenziali di completamento medie (Bm) - Pedace;

- zone  residenziali di completamento rade (Br) - Pedace;

- zone residenziali sature turistiche (Bts) Lorica – Nellaro.

- zone residenziali    completamento turistiche medie (Btm) - Lorica.

- zone residenziali  di  completamento turistiche rade (Btr) - Lorica;

 

Zone residenziali sature (Bs) - Pedace Centro.

Comprendono   le   parti  già  edificate  del   territorio comunale,  la cui edificazione si è completata di recente che comunque non rivestono carattere storico, artistico ambientale.   Possono  comunque  richiedere  interventi di. ristrutturazione  urbanistica  o edilizia ed  interven­ti di ristrutturazione viaria.   

 

Zone  residenziali di completamento dense (Bd) - Pedace - Perito.

La caratteristica di  queste aree  è 1’esigenza di completamento urbanistico-edilizio. Il   completamento avverrà dì  norma  per  intervento  edilizio  diretto con l’indice di fabbricabilità fondiaria pari ad : If = 2,00 mc/mq

 

Zone residenziali di completamento medie (Bm) - Pedace.

Comprendono  le aree nelle quali è avvenuta 1'espansione degli aggregati urbani negli ultimi dieci o quindici anni. Oltre agli interventi di manutenzione ordinaria straordinaria sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia ed interventi dì demolizione-ricostruzione sull’ esistente,  nel rispetto dei volumi,  delle altezze e  degli allineamenti  esistenti,  quando questi ultimi non siano  in contrasto con esigenze di ristrutturazione varia.

Anche per le nuove costruzioni previste per il  completamento edilizio delle zone,  le previsioni del PRG si  attuano dì norma mediante intervento edilizio  diretto, con l’indice di fabbricabilità fondiaria pari ad : If = 1,50 mc/mq

 

Zone  residenziali di completamento rade (Br) - Pedace.

Si tratta di zone di completamento rispetto alle precedenti e con caratteristiche geomorfologiche  ed  ambientali  tali  da consentire una minore densità edilizia.

Sono consentiti gli interventi con l’indice di fabbricabilità fondiaria pari ad : If = 1,00 mc/mq

 

Zone residenziali sature turistiche (Bts) - Lorica - Mellaro.

Comprendono le zone già edificate nella parte montana turistica del territorio comunale, la cui edificazione si completata di recente  e che  comunque  non  rivestono carattere storico ne artistico, ma solo ambientale. Possono comunque richiedere interventi di ristrutturazione urbanistica  o  edilizia ed interventi    ristrutturazione varia. 

 

Zone residenziali turistiche medie (Btm) - Lorica - Cavaliere

Comprendono le zone ricadenti nel territorio montano di Lorica dove l’edificazione avviene per intervento diretto con l’indice di fabbricabilità fondiaria pari ad : If = 0,80 mc/mq

 

Zone residenziali turistiche rade (Btr) - Lorica

Comprendono le zone ricadenti nel territorio montano di Lorica dove è possibile il completamento dell’edificazione con l’indice di fabbricabilità fondiaria pari ad : If = 0,49 mc/mq

 

ZONE RESIDENZIALI DI ESPANSIONE (C)

 

Comprendono  quelle aree del territorio comunale  destinate. dal  PRG ai nuovi insediamenti residenziali.  Si  tratta aree  generalmente  inedificate  o nelle quali  la  densità edilizia esistente non è tale da connotarle come aree di completamento. In  queste  aree  ad  eccezione    quelle turistiche  sono  consentiti  la  residenza,  i  servizi sociali, uffici pubblici e privati, ristoranti, bar, alberghi, pensioni, commercio al dettaglio nella misura massima di 1.00  mq/30  mq di superficie utle artigianato dì produzione e servizio,  con esclusione  de lavorazioni   nocive,   rumorose  o  inquinanti  o  comunque incompatibili con la residenza.

Per quanto attiene alle caratteristiche di  densità tipologie edilizie le zone residenziali di espansione  sono suddivise in:

-   zone residenziali di espansione dense

-   zone residenziali di espansione medie

- zone residenziali dì espansione rade

- zone residenziali di espansione turistiche medie

- zone di espansione turistiche rade

 

 

Zone residenziali di espansione dense (Cd)

In  queste  zone il PRG ha reperito anche parte delle aree necessarie a soddisfare il fabbisogno decennale di  edilizia economica e popolare. Nella zona sopra citata il PRG sì attua attraverso piani di zona  per  1'edilizia  economica  e  popolare  e nelle  rimanenti zone di tipo Cd il PRG si attua attraverso piani di lottizzazione In tali zone l’indice di fabbricabilità fondiaria è pari ad : If = 1,50 mc/mq

 

Zone residenziali di espansione medie (Cm).

In queste zone il PRG ha reperito anche parte delle necessarie zone a soddisfare il fabbisogno decennale di  edilizia economica e popolare, inoltre il PRG si attua attraverso piani di zona con l’indice di fabbricabilità fondiaria pari ad : If = 1,00 mc/mq

 

Zone residenziali di espansione rade (Cr).

Il PRG  si  attua  in  queste  zone  tramite intervento urbanistico preventivo di iniziativa pubblica o  privata nel rispetto dell’indice di fabbricabilità fondiaria pari ad : If = 0,75 mc/mq

 

Zone residenziali di espansione turistiche medie (Ctm).

In queste zone dell’altopiano silano sono previsti insediamenti residenziali a carattere stagionale escludendo ogni forma di attrezzature alberghiere. Il PRG  si  attua  in  queste  zone  tramite piani di lottizzazione nel rispetto dell’indice di fabbricabilità fondiaria pari ad : If = 0,50 mc/mq

 

Zone  di  espansione turistiche rade (Ctr).

In queste zone ricadenti interamente sull' altopiano silano sono previsti nuovi   insediamenti residenziali a carattere stagionale ivi comprese le  attrezzature alberghiere.

L’indice di fabbricabilità fondiaria è pari ad : If = 0,40 mc/mq

 

 

 

ZONE PER ATTREZZATURE ARTIGIANALI E DISTRIBUTIVE (Da)

 

Sono  parti  del territorio comunale, ove già spontaneamente,   si  sono  verificati  degli  insediamenti  produttivi limitrofi, per i  quali il PRG ha individuato ulteriori aree con destinazione produttiva. In queste zone sono espressamente previsti e consentiti impianti  artigianali diretti alla trasformazione di beni alla prestazione di servizi, centri dì esposizione e vendita connessi con   le  produzioni   effettuate

 

 

ZONE PER ATTREZZATURE INDUSTRIALI (Di).

 

Comprende parti del territorio non edificate che  vengono destinate dal  PRG  - piccole e  medie  industrie. Le zone  industriali  sono destinate  all'insediamento  di piccole  e  medie industrie, con esclusione di quelle dì qualsiasi genere e sono ammessi i capannoni di deposito.  Il PRG in queste zone si attua mediante i PIP.

In tali zone possono essere realizzate anche residenze  per personale  di  custodia,  servizi aziendali, quali mense attrezzature assistenziali e sanitarie, con l’indice di fabbricabilità fondiaria pari ad : If = 0,50 mc/mq

 


Comune di Pietrafitta

 

Strumento vigente : Programma di Fabbricazione

Anno di adozione  : 1984

 

Nel programma di Fabbricazione del Comune di Pietrafitta sono indicati in particolare la viabilità da potenziare e prevedere ex novo per supporto a quella esistente e la zonizzazione delle aree del territorio comunale; non tutte le aree dove l'edificazione è possibile sono state scelte perchè si sarebbe superato enormemente, con il coefficiente di utilizzazione, il reale fabbisogno per il Comune di Pietrafitta. D'altra parte per il dimensionamento del piano non si è potuto nemmeno attuare il criterio di definirlo rigorosamente secondo analisi di previsioni statistiche che partissero da una elaborazione dei dati a disposi zione del movimento della popolazione perchè si è dovuto tener conto di assecondare l'edificazione del territorio anche dalla valutazione delle richieste di costruzione da parte dei cittadini di Pietrafitta. Con questi criteri le zone del centro urbano edificate e quelle previste per l'edificazione prevedono l'insediamento di 4.169 abitanti.

Le aree destinate ai servizi delle residenze esistenti e che sorgeranno sono state scelte nelle zone attorno il vecchio centro abitato.

Con questo criterio la maggior parte delle aree comprese tra i vari nuclei costituenti l'abitato di Pietrafitta saranno urbanizzate ed il risultato finale sarà quello di avere anche i nuovi servizi nel raggio di influenza dei vecchi insediamenti e le opere di urbanizzazione realizzate con la minima spesa.

Sulla scorta delle indagini urbanistiche condotte, ma soprattutto su quanto detto prima, sono stati fissati i criteri per la sistemazione ed il dimensionamento del futuro assetto territoriale in rapporto al presumibile incremento naturale della popolazione

Si è cercato di sconvolgere i valori paesaggistici ed ambientali, di prevedere comunque che gran parte del terreno fosse destinato a nuovi insediamenti residenziali, dato l'elevato frazionamento della proprietà in quanto, per molti cittadini, i piccoli appezzamenti  di terreno attorno ai nuclei abitati rappresentano tutto il patrimonio in loro possesso, infine si è cercato di ottimizzare la posizione delle attrezzature di interesse comune

Tenendo presente il territorio comunale con le sue caratteristiche geomorfologiche, ambientali e paesaggistiche sono individuate le zone omogenee nell'intero territorio comunale; ogni zona è stata divisa in sottozone per poter meglio differenziare il grado di addensamento edilizio ammissibile. In concreto la zonizzazione prevista è la seguente:

 

Zona “A” -  Centro antico ed Ambientale

 

È quella parte del tessuto cittadino interessata da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale, comprese le aree circostanti che se ne possono considerare parte integrante. La zona "A" è stata suddivisa in 3 sottozone; in essa sono consentite operazioni di risanamento conservativo e di restauro. Poiché la volumetria esistente supera quella che si sarebbe ottenuta assumendo un indice di fabbricabilità di 4 mc/mq fissato come limite massimo, si vietano nuove costruzioni.

 

Zona "B" -  Zona di ristrutturazione e completamento

 

Comprende quelle parti di territorio cittadino totalmente o parzialmente edificate, cioè le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,50 % della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore a 1,5 mc/rnq.

La zona "B" di edilizia da ristrutturare a completamento è divisa in 18 sottozone da B1 a B18. In esse è considerata la superficie già edificata e quella da edificarsi.

In quest'ultima si consente l'edificazione con un indice di fabbricabilità di 2,5 mc/mq.

 

 

Zona "C'-  Zona di sviluppo e di espansione

 

Sono quelle porzioni del territorio comunale in parte comprese entro la delimitazione del centro abitato e parte lungo le direttrici di espansione, inedificate o nelle quali l'edificazione non ha raggiunto i limiti di superficie e densità territoriale di cui alla precedente Zona "B". La zona "C" è stata suddivisa in 14 sottozone. In esse è consentita l'edificazione per civili abitazioni con i parametri indicati nella tabella dei tipi edilizi riportata nella pagina seguente.

Zona "E" - Zona agricola e rurale

 

Comprende quelle parti del territorio comunale prevalentemente destinate ad usi agricoli nonché quelle parti del territorio che non abbiano le caratteristiche di cui alle altre zone. In questa categoria sono state comprese quelle in cui debbano più preservarsi le colture caratteristiche della zona, nonché quelle in cui fermo restando il carattere agricolo di zona, il frazionamento della proprietà suggerisca insediamenti da considerare come zone "C".

Nella zona contrassegnata con la lettera "E" comprese le aree destinate ad usi agricoli; sono regolamentate da un indice di fabbricabilità di 0,03 mc/mq per gli edifici destinati alle edificazioni con un indice di fabbricabilità di 0,08 mc/mq per i servizi necessari agli usi rurali. Ai fini della edificazione è ammesso accostare più lotti di suolo separati ed applicare l’indice moltiplicandolo per la superlicie che ne risulta; è chiaro che le aree così utilizzate restano vincolate al primo sfruttamento edilizio e non possono più essere utilizzate. Nel caso invece di proprietà fondiaria molto frazionata che non permetterebbe utilizzando l'indice di 0,03 mc/mq l'edificazione di una casetta rurale, si fissa un lotto minimo di 5.000 mq sul quale si potrà edificare fino ad un massimo di 80 mc per ogni componente la famiglia più gli affini stessi fino al 10 grado di parentela, che effettivamente conducano attività agricola sul fondo stesso.

 

 

Zona "G" - Zone soggette a vincoli e destinazioni

 

Sono quelle zone soggette a destinazione o vincolistica speciale nelle quali è esclusa in genere qualunque edificabilità.


SERVIZI

 

Sono definite tutte le aree destinate agli spazi pubblici così suddivise :

 

a) Attrezzature Scolastiche S = 23.920 mq

b) Attrezzature di Interesse Comune S = 20.710 mq

c) Spazi Pubblici Attrezzati (gioco e sport) S = 62.920 mq

d) Parcheggi: in ragione di 2,5 mq per abitante

 

 

Tabella parametri dei maggiori Tipi Edilizi

 

Zona

Superficie

(mq)

Indice di

fabbr. (mc/mq)

Volume

(mc)

Abitanti

B

85.670

2,00

100.408

1.245

C1

23.350

1,24

29.058

363

C3

18.220

0,75

13.251

165

C4

22.820

0,75

16.591

207

C9

24.800

1,07

17.768

333

Complet.

144.320

1,02

104.018

1.687

 


Comune di Rovito

 

Strumento vigente : Piano Regolatore Generale

Anno di adozione  : 1991

 

Il territorio comunale è suddiviso in zone, nel cui ambito è programmata l'attuazione del Piano Regolatore Generale del Comune di Rovito, con carattere generale o specificatamente urbanistico.

Sono considerate come Zone territoriali omogenee i seguenti tipi :

 

Zona A

Comprende le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parti integranti per tali caratteristiche degli agglomerati stessi.

 

Zona B

Comprende le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate di­verse dalla zona A. Si considerano parzialmente edificate le zone di cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (un ottavo) della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore a 1,5 mc/mq.

L’indice di fabbricabilità territoriale è : If = 0,80 mc/mq

 

Zone BR - di completamento da ristrutturare

Sono zone in cui e ammessa l'edificazione sulle superfici risultanti dalla differenza tra la superficie libera reale e quella asservita ai volumi già edificati. Tali aree saranno sottoposte a piani particolareggiati di iniziativa comunale o a piani pla­novolumetrici redatti da privati, d'intesa con l'Amministrazione Comunale. In tali zo­ne saranno previste normative valide per gli arredi urbani, le distanze dai cigli e dai confini, nonché le volumetrie complessive.

 

 

Non saranno rilasciate concessioni singole, ma solo concessioni per com­parti nel senso che l'Amministrazione verificherà le domande di concessione, attra­verso schede all' uopo predisposte. Nel caso in cui tutti i privati concorrenti in un comparto siano d'accordo con il planivolumetrico di progetto si rilasceranno le singo­le c6ncessioni. In caso contrario si procederà con il piano particolareggiato di esecu­zione.

In ogni caso dopo l'adozione del P.R.G., eventuali frazionamenti di aree potranno avvenire solo per superfici non asservite a volumi prima realizzati.

L’indice di fabbricabilità territoriale è : If = 0,80 mc/mq

 

Zone ZI - Zone di interconnessione

Trattasi di zone promiscue dove si prevede uno sviluppo integrato delle residenze e dei servizi. Le aree incluse sono sottoposte a piani attuativi di iniziativa comunale o di privati. In particolare, gli strumenti at­tuativi previsti sono:

a) Piano particolareggiato di esecuzione;

b) Comparto edificatorio;

c) Piano di lottizzazione convenzionato;

d) Piano di lottizzazione d'ufficio;

e) Planovolumetrico.

 

Anche qui, come per le Zone BR, nel caso di un piano planovolumetrico, le concessioni singole saranno rilasciate solo dopo che l'Amministrazione Comunale avrà verificato, attraverso schede all' uopo predisposte, le domande di concessione.

 

La differenza fondamentale delle zone ZI con le zone BR consiste nel fatto che solo il 25% delle aree incluse sarà destinato alle residenze ed il rimanente resta a disposizione dell’ Amministrazione Comunale che potrà destinarlo a standard e servizi suppletivi.

L’indice di fabbricabilità territoriale è : If = 1,00 mc/mq

 

 

 

Zona C – Zone di espansione

Comprende le parti del territorio destinate a insediamenti per impianti industriali o ad essi assimilati.

L’indice di fabbricabilità territoriale è : If = 0,70 mc/mq

 

Zona D – Zone industriale - artigianale

Comprende le zone industriali o artigianali di nuovo insediamento con le seguenti destinazioni :

-       Impianti industriali e artigianali;

-       Servizi tecnici ed amministrativi degli impianti;

-       Depositi e magazzini;

-       Una sola abitazione per ciascun impianto, con superficie utile massima di 90 mq.

L’indice di fabbricabilità territoriale è : If = 1,25 mc/mq

 

Zona E

Comprende le parti del territorio destinate ad uso agricolo, escluse quelle fermo restando il carattere agricolo delle stesse - il frazionamento della richieda insediamenti da considerare come zone C.

L’indice di fabbricabilità territoriale è : If = 0,03 mc/mq

 

Zona F

Comprende le parti del territorio destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale ed è ubicata nella maggior parte delle Zone ZI.

L’indice di fabbricabilità territoriale è : If = 1,50 mc/mq

 

Il territorio comunale in generale è diviso in zone, secondo la seguente classificazione:

1) Zone residenziali

- di conservazione, restauro e risanamento igienico-statico: A (centro storico);

- di completamento e completamente edificate: B, o da ristrutturare BR;

- di ristrutturazione ed espansione: C;

- di interconnessione: ZI

2) Zone produttive

   - industriali - artigianali: D;

    - di uso agricolo: E.

 

3) Zone di uso pubblico

-       per attrezzature ed impianti di interesse collettivo, pubbliche o di uso pubblico: F,  

               ubicate in zone ZI;

-    zone destinate alla viabilità, zone ferroviarie.

 

4) Zone a vincolo speciale.

 


Comune di S. Giovanni in Fiore

 

Strumento vigente : Piano Regolatore Generale

Anno di adozione  : 1999

 

Il Piano Regolatore di San Giovanni in Fiore si pone i seguenti obiettivi

 

1- costituire una base programmatica che indirizzi lo sviluppo  in modo  da creare occupazione  in riferimento alle risorse ed alla vocazione  del territorio;

 

2- salvaguardare e riqualificare l'ambiente territoriale da intendere come risorsa primaria, da tutelare rigorosamente e da riqualificare  attraverso  la  ristrutturazione dei pochi nuclei già avviati;

 

3- recuperare e valorizzare l'agglomerato urbano di interesse storico-artistico-ambientale;

 

4- superare  l'attuale  stato  di  degrado  urbano riequilibrando  le  varie  parti  della  città mediante il recupero delle aree investite dall'abusivismo sfrenato prevedendo    le attrezzature ed i  servizi necessari al  vivere associato;

 

Le caratteristiche delle varie zone del PRG insieme agli indici significati sono descritti come segue :

 

A - AGGLOMERATO URBANO CON CARATTERE STORICO-ARTISTICO-AMBIENTALE

La zona  individua  la  parte  dell'agglomerato urbano  di  San  Giovanni  in  Fiore  che  riveste carattere storico-artistico-ambientale.

Superficie interessata mq 408.000

 

B1 - EDIFICATA DI COMPLETAMENTO

La zona individua, sostanzialmente, la "zona B" del PDF, praticamente completata.

Superficie interessata mq 620.000

 

B2 - EDIFICATA: DI RECUPERO

La  zona  individua le frazioni Fantino e Carello, nonché  gli  altri  piccoli  agglomerati

urbani della parte bassa (sud est) del  territorio comunale.

Superficie interessata mq 126.000

 

C1 - ESPANSIONE URBANA

La zona  individua  ciò che  resta  delle  aree della "zona  C1 dell' Olivaro"  del PDF  a  seguito della formazione del piano di zona.

Superficie interessata mq 686.000

If  territoriale mc/mq 1,50

 

C2 - ESPANSIONE URBANA ESTENSIVA

La zona individua  sostanzialmente la "zona  C1 di Bonolegno" del PDF (con indici di utilizzazione ridotti) con esclusione delle aree interessate  da rimboschimenti e di   quelle destinate ad attrezzature pubbliche urbane.

Superficie interessata mq 361.000

If  territoriale mc/mq 1,00

 

C3 - ESPANSIONE RESIDENZIALE - TURISTICA

La zona comprende, grosso modo, le parti della "zona C3"  del PDF  (con indici  di  utilizzazione ridotti e con l'obbligo dei piani attuativi) non interessate da rimboschimenti e/o non destinate a impianti  produttivi,  che  ricadono  nell'  "area urbana" del PRG.

Superficie interessata mq 4.360.000

If  territoriale mc/mq 0,40

 

C4 - COMPLESSO INSEDIATIVO RURALE-TURISTICO

La zona individua i villaggi agricoli ESAC.  In essi esiste tutt'ora una edificazione   rurale strutturata in nuclei.

 

C5 - COMPLESSO INSEDIATIVO TURISTICO

La zona  individua le  aree in  cui esista  una edificazione   turistica   che   possa    comunque configurare dei complessi insediativi.

 

 

C6 - PARZIALMENTE EDIFICATA: DI RECUPERO INSEDIAMENTI ABUSIVI E DI COMPLETAMENTO

La zona  individua  aree  urbane,  parzialmente edificate, interessate  da consistenti  interventi di edificazione abusiva. La zona è da  recuperare, consentendo   anche    il                    completamento della edificazione nelle aree libere.

Superficie interessata mq 532.000

If  territoriale mc/mq 2,50

 

C7 - PARZIALMENTE EDIFICATA: DI RECUPERO INSEDIAMENTI ABUSIVI E DI COMPLETAMENTO

La zona  individua  aree  urbane,  parzialmente edificate,   interessate    da    interventi    di edificazione abusiva.  La  zona è  da  recuperare, consentendo anche il completamento della edificazione nelle aree libere.

Superficie interessata mq 82.000

If  territoriale mc/mq 1,80

 

C8 - EDIFICATA: DI RECUPERO - INSEDIAMENTI ABUSIVI

La  zona   individua  aree   urbane   edificate interessate da interventi di edificazione abusiva, da recuperare.

Superficie interessata mq 40.000

 

C9 - PIANO DI ZONA

La zona individua l'ambito del vigente piano di zona legge 167/62, con  esclusione delle aree  per attrezzature pubbliche.

Superficie interessata mq 238.000

If  territoriale mc/mq 1,50

 

C10 - LOTTIZZAZIONI EX C2 DEL PDF

La zona individua  gli ambiti di  lottizzazioni convenzionate, approvate  e vigenti,  della  "zona C2" del PDF.

Superficie interessata mq 18.000

If  territoriale mc/mq 1,75

 

 

 

C11 - COMPLESSO INSEDIATIVO TURISTICO DI LORICA

La zona  individua l'intera  area  parzialmente edificata del centro turistico di Lorica. La zona, per i valori del rapporto di copertura fondiario e della densità territoriale prossimi a quelli delle zone   "B",   nonché   per   la   presenza   della urbanizzazione  primaria,  è  identificabile  come edificabile di completamento.

 

D1 - INSEDIAMENTI PER NUOVI IMPIANTI PRODUTTIVO-ARTIGIANALI

La zona  comprende parte della "zona  C3"  del PDF,  prossima al  centro urbano, che viene destinata  a  insediamenti per nuovi impianti produttivo-artigianali.

 

D2 - IMPIANTI PRODUTTIVO-ARTIGIANALI ESISTENTI

La zona individua aree  oggetto di varianti  al PDF approvate dalla Regione Calabria, e  destinate a impianti produttivo-artigianali.

 

 

E1 - AGRICOLA VINCOLATA

La zona comprende tutta la parte  del territorio  comunale, al di fuori dell'"Area Urbana", eccedente la quota  di 1.200 metri sul  livello del  mare ad  eccezione delle  aree  dei  bacini  irrigui,  del   centro turistico di Lorica e di quelle interessate  da insediamenti esistenti di cui alle zone C4, C5 e C8 e le aree agricole del restante territorio comunale:

-   interessate da boschi e/o da rimboschimenti;

-   di forte pendenza;

-   costituenti una  fascia  di  rispetto  di  300 metri posta in asse ai corsi d'acqua;

-   ritenute di interesse paesaggistico;

-   classificate come "aree  in  materiali sciolti saturi d'acqua" e "aree non idonee per utilizzazioni urbanistiche" entrambe  comprese nelle  zone del  PRG   non  obbligate   alla formazione di piani attuativi

 

E2 - AGRICOLA A BASSA PRODUTTIVITA'

La zona comprende le  aree  agricole  della  parte  del   territorio comunale sottostante la quota  di 1.200 metri  sul livello  del   mare, ad. eccezione di quelle interessate dalla zona E1.

 

E3 - AGRICOLA AD ALTA PRODUTTIVITA'

La zona individua le aree agricole comprese nei bacini irrigui.

 

E4 - VERDE AGRICOLO ATTREZZATO

La  zona  comprende aree agricole, interne all'"Area Urbana", interessate da  rimboschimenti che, per la loro   posizione, rivestono  interesse turistico.

 

F1 - SPAZIO PUBBLICO ATTREZZATO

La  zona  individua aree scoperte, esterne all'Area Urbana, da  destinare  ad  attrezzature pubbliche.

 

F2 - ATTREZZATURE TURISTICHE PUBBLICHE LACUSTRI

La  zona individua le aree prescelte  dalla Comunità Montana Silana per la realizzazione delle attrezzature  turistiche pubbliche per 1' utilizzazione e lo sviluppo dei  laghi, di cui  ai progetti approvati dal Comune prima  dell'adozione del PRG.

 

F3 - PARCO LACUSTRE

La zona individua l'area circostante le sponde dei laghi Arvo ed Ampollino.

 

 

F4 - ATTREZZATURE TURISTICHE SCOPERTE

La zona individua aree libere che possono essere  destinate   ad   attrezzature   turistiche scoperte.

 

F5 - ATTREZZATURE TURISICHE PRIVATE

La  zona  individua  aree  da  destinare   alla realizzazione di strutture turistiche private (con esclusione di alberghi, pensioni e camping)  quali ristoranti, bar, ritrovi, club etc..

 

F6 - ATTREZZATURE PUBBLICHE URBANE

La zona individua le aree da destinare e/o  già destinate ad attrezzature pubbliche urbane.

 

F7 - SERVIZI TENOLOGICI

La zona individua  un'area da  destinare  alla realizzazione  di  una  discarica  controllata  di rifiuti solidi.

 

F8 - ATTREZZATURE PRIVATE URBANE DI USO PUBBLICO

L'area individua un complesso edilizio privato destinato a cinema - teatro.

 

F9 - ATTREZZATURE TURISTICHE PUBBLICHE PER LO SPORT DELLO SCI

La zona individua le aree prescelte dalla Comunità Montana  Silana per  la realizzazione  di un'attrezzatura turistica pubblica   per lo  sport dello sci di fondo.

 

AREA DI RISPETTO CIMITERIALE

L'area  è  individuata  da  una  fascia,  della profondità di 200 metri, corrente lungo i  confini dell'area cimiteriale. In tale area, indipendentemente dagli  indici  di  utilizzazione delle "zone"  del  PRG  ivi  comprese,  è  vietato costruire nuovi edifici.


Comune di S. Pietro in Guarano

 

Strumento vigente : Piano Regolatore Generale

Anno di adozione  : 1986

 

Il Piano Regolatore Generale del comune di S. Pietro in Guarano individua i  molteplici aspetti e problemi connessi al processo di sviluppo in corso nella struttura economica e sociale che rendono più pressante la necessità di una organizzazione territoriale pii estesa di quella attuale, inquadrata coerentemente in una pianificazione intercomunale, poiché so­lo così si può porre un elemento solido per evitare una crisi di espansione.

Uno sviluppo urbano organizzato è sempre preferibile a soluzioni alternative di assetto spontaneo o semiregolato.

E’  un piano di sviluppo urbanistico con ipotesi di lavoro il più possibile at­tendibili ed integrate nello sviluppo del territorio, allo scopo di creare dei poli di attrazione nei confronti delle aree circostanti e di definire le utilizzazioni a cui tale Piano dovrà rispondere nel quadro del più vasto e programmato sviluppo regionale.

Nella struttura urbanistica proposta nel P.R.G. si può constatare che le ipotesi per lo sviluppo del territorio, la valutazione del potere di attrazione nei confronti delle aree circostanti e la definizione delle utilizza­zioni delle aree comunali coincidono con le previsioni di sviluppo dell 'assetto territoriale.

E' stato proposto il nucleo industriale di Padula nella Valle del Crati per rispondere alle richieste di area industriale di Cosenza e dintorni. Tale iniziativa trova giusto risqontro nelle previsioni industriali del P.R.G. di Cosenza e di Rende.

Si riaprono così nuovi orizzonti e vengono ad incremen­tarsi gli insediamenti collinari preesistenti, stabilendo­si così un equilibrio tra struttura urbana e campagna e moltiplicandosi le possibilità di scelta per il lavoro, la residenza, il tempo libero

E' stata indicata pertanto una zona destinata ad espan­sione esterna ed una per case economiche e popolari a ridosso della zona industriale per accogliere gli operatori e gli addetti alla iniziative industriali ed artigianali.

Le zone residenziali previste a Padula Inferiore, rap­presentano non tanto l'ampliamento e lo sfogo dei centri urbani di S.Pìetro in G. e S.Benedetto quanto l'habitat ideale della città di Cosenza ormai satura e bisognosa di aree facilmente raggiungibili.

Non si può inoltre, non tenere conto che nelle immedia­te vicinanze esiste il nuovo fenomeno dell'università della Calabria e della sua necessità di integrarsi col terri­torio e con le strutture sociali circostanti.

L'autostrada del Sole, la strada statale 19, le ferrovie dello Stato con fermata a Castiglione Cosentino, la Superstrada Paola-Crotone e altri tronchi di carattere secondario integrano la viabilità e creano i collegamenti del territorio comunale con il resto d' Italia.

Nel quadro economico e urbanistico di un territorio acquista un posto di preminente importanza il turismo. Il turismo trova maggiori possibilità di sviluppo se le condizioni ambientali lo consentono.

La possibilità di promuovere le attività sui campi di neve e sulle piste rappresentano i presupposti fondamentali per la individuazione di zone suscettibili di sviluppo in quanto esse rappresentano l' interesse unico che fa muovere, confluendo in montagna l’apporto turistico.

In considerazione di questi vari utilizzi della natura da parte dell'uomo si é voluto assegnare in Sila, nelle vi­cinanze del Fago del Soldato, una zona da adibire ad attrezzature sportive e nelle vicinanze di essa una altra vasta zona da destinare a residenza turistica.

Altra zona di tipo turistico-residenziale è stata ubicata a Redipiano.

La localizzazione e la previsione di tali zone a vocazione turistica é condizionata al possibile serbatoio da cui attingere la popolazione che per numero e capacità economica possa dar luogo a correnti turistiche economiche valide.

E' noto comunque che per la Calabria il turismo estivo ha possibilità molto vaste, mentre il turismo invernale fa affidamento su di una zona che abbraccia la Puglia, la Lucania, parte della Campania e della Sicilia orientale.

Si ha a disposizione una popolazione che, compresa quel­la Calabrese ovviamente, invoglia ed assicura iniziative insediative in zona di sicuro richiamo per le caratteristiche ambientali e naturali, quali ,sono quelle previste nel P.R.G.

Molta attenzione ha richiesto lo studio dei nuclei abitativi più grossi al fine di rendere più coerente lo svilup­po edilizio e dare un naturale ricambio alle fatiscenti co­struzioni dei centri storici.

Si è ritenuto opportuno estendere le zone edificatorie nelle periferie dei nuclei urbani per non creare disfunzioni di carattere urbanistico, senza peraltro tenere alti gli indici di fabbricabilità.

Nei centri agricoli più grossi si è voluto dare la pos­sibilità di costruirsi una casa a quanti si sono spostati con le abitazioni in queste zone più centrali meglio servi­te urbanisticamente.

 

Il territorio comunale è diviso in zone, secondo la seguente classifica­zione:

 

   Zone residenziali

-  di conservazione, restauro e risanamento (A);

-  di completamento ( B );

-  di ristrutturazione (R) ed espansione (C);

-  di espansione esterna (FE) e residenziale turistica (RT).

Zone produttive

-   industriali-artìgianali (D)

-  agricole ( E, ).

   Zone di uso pubblico

-  per attrezzature ed impianti di interesse collettivo;

-  per verde;

-  per viabilità.

Zone a vincolo speciale

 

Le zone residenziali sono destinate prevalentemente alla residenza. Da tali zone sono esclusi: depositi o magazzini di merce all'ingrosso, caserme ed istituti dì pena, industrie, laboratori per l'artigianato produttivo e quelli per l'arti­gianato di servizio con macchinario che produca rumore od odore molesto, macelli, stalle, scuderie, pollai ed ogni altra attività che risulti in contrasto con il ca­rattere residenziale della zona.

Le zone residenziali si dividono in zone di conserva­zione e restauro, zone di completamento e zone di ristrutturazione ed espansione.

Nella zona di tipo A il P.R.G. si attua a mezzo dì Piani Particolareggiati di restauro conservativo a di ­risanamento igienico-sanitario, redatti dal Comune.

Fino all'approvazione dei Piani Particolareggiati, o in mancanza di questi, sono consentiti:

-        il restauro conservativo degli edifici;

-        la demolizione dei corpi di fabbrica privi di valore architettonico giustificati da motivi di pubblica in­columità accertati;

-        la manutenzione ordinaria necessaria per garantire il mantenimento degli edifici.

 

Nelle zone di completamento (Tipo B) il piano si attua per intervento diret­to con

If = Indice di fabbricabilità fondiaria pari a 1,50 mc/mq -

Per ottenere la concessione edilizia le aree in oggetto dovranno essere donate di urbanizzazione primaria.

 

Nelle zone di espansione  (Tipo C) il piano si attua attraverso strumenti urbanistici di esecuzione su una superficie minima di interventi di 5.000 mq., con un indice di fabbricabilità territoriale pari a 1.00 mc/mq

 

Nelle zone di espansione di tipo C2  il piano si attua attraverso strumenti urbanistici di esecuzione su una superficie minima di intervento di 7.000 mq. con un indice di fabbricabilità territoriale pari a 0.80 mc/mq

 

Le zone di espansione tipo C3 sono quelle comprese nei piani di zona ove valgono le norme di attuazione dei piani di zona già esistenti con un indice di fabbricabilità territoriale pari a 1.50 mc/mq

 

Nelle zone espansione esterna (Tipo EE) il piano si attua attraverso strumenti urbanistici di esecuzione su una superficie minima di intervento di mq. 8.000 con un indice di fabbricabilità territoriale pari a 1.50 mc/mq

 

Nelle zone residenziali turistiche montane (Tipo RT) sono ammesse abitazioni, alberghi, pensioni, locali per attività ricreative, negozi e bar.

In queste zone il piano si attua  per intervento urba­nistica preventivo con una superficie minima di intervento di mq.10.000 con un indice di fabbricabilità territoriale pari a 0.50 mc/mq

 

Nelle zone di ristrutturazione (Tipo R) la destinazione d'uso da perseguire è quella residenziale. E' consentita la destinazione d'uso attuale  ma ogni trasformazione o nuova costruzione deve rispettare la normativa prevista per la zona tipo C2.

 

Nelle zone residenziali turistiche intensive (Tipo RTI) sono ammesse abitazioni, alberghi, pensioni locali per attività ricreative negozi e bar. In queste zone il piano si attua per intervento urbanistico preventivo con una superficie minima di intervento di 10.000 mq con un indice di fabbricabilità territoriale pari a 1.00 mc/mq

Le zone industriali (Tipo D) sono destinate ad edifici e attrez­zature per l'attività industriale ed artigianale.

E' consentita inoltre l'installazione di laboratori di ricerca e di analisi, magazzini, depositi, silos, rimesse, edifici ed attrezzature di natura ricreativa e sociale al servizio degli addetti all'industria, nonché l'edificazio­ne di abitazioni per il titolare ed il personale addetto alla sorveglianza e manutenzione degli impianti. In tali zone sono vietati gli insediamenti di industrie nocive di qualsiasi genere e natura.

Le zone industriali artigianali si dividono in:

 

Zone artigianali-miste tipo D2 ; indice di fabbricabilità territoriale pari a 1.50 mc/mq

Zone artigianali-industriali tipo D1 indice di fabbricabilità territoriale pari a 3.00 mc/mq

 

Le zone agricole tipo E sono destinate prevalentemente all'e­sercizio dell'attività agricola, dirette o connesse con 1 'agricoltura.

In tali zone si ha un indice di fabbricabilità territoriale pari a 0.03 mc/mq per le case di abitazione ed un indice di fabbricabilità territoriale pari a 0.50 mc/mq per le altre costruzioni consentite.

Le zone agricole dì completamento (tipo EC) sono destinate alla residenza e completamento dei gruppi di abitazioni formatisi nel tempo nei centri secondari del Comune. In tali zone è possibile costruire case isolate, ab­binate o a schiera e sono ammesse costruzioni per negozi di prima necessità, attrezzature pubbliche e sociali.

E' pure ammessa la costruzione per ricovero animali, con esclusione degli allevamenti industriali. Il piano si attua per interventi edilizi diretti su una superficie minima di intervento di mq. 800 con un indice di fabbricabilità territoriale pari a 1.00 mc/mq

 

Infine nelle zone agricole di valore paesistico (Tipo EP) sono consentite soltanto le costruzioni di quelle riportate nel tipo RTI con un indice di fabbricabilità territoriale pari a 0.03 mc/mq

 


Comune di Serra Pedace

 

Strumento vigente : Programma di Fabbricazione

Anno di adozione  : 1986

 

 

Il Programma di Fabbricazione vigente nel Comune di Serra Pedace costituisce una variante che non determina consistenti modificazioni all' assetto urbanistico proposto con il precedente.

Non viene, infatti, alterato il dimensionamento complessivo del Programma originario, e ciò vale maggiormente per le aree di pertinenza del Centro, mentre per quelle afferenti le zone Silane si è proceduto ad un loro a­deguamento così come descritto successivamente.

La causa principale, che ha spinto l'Amministrazione Comunale a predisporre la variante con riferimento alla zona del Centro capoluogo, è collegata al fatto che in fase attuativa è stato modificato sostanzialmente il tracciato di due strade, denominate Soprana e Sottana, di collegamento con le aree più alte del paese, dove i diversi percorsi sono opportunamente differenziati.

La necessità di modificare il disegno di dette strade, è scaturita da una attenta verifica progettuale, con la quale si è constatata la mag­giore onerosità economica del tracciato proposto con il Programma di Fabbricazione originario.

A seguito di ciò, quindi, si disegnato il nuovo percorso che intersecava le aree edificabili precedentemente definite, in maniera non omogenea (commistione fra zone B di completamento e zone C di espansione edilizia ) determinando così l'impos­sibilità di una corretta gestione dei Programma di Fabbricazione medesimo.

Con la variante si propone una unificazione della zonizzazione, facendo diventare le suddette nuove strade limite di zone omogenee.

Oltre a ciò l'Amministrazione Comunale ha predisposto un altro progetto esecutivo di una strada che, partendo dalla viabilità di accesso al paese (strada provinciale), raggiunge  la zona del Campo Sportivo Comunale e del Cimitero, svincolan­do in tal modo tutta la parte alta del Centro abitato e le zone di nuova edificazione.

Sono state eliminate, alcune aree edificabili posizionate nella parte alta del paese in quanto sono risultate di difficile accesso e di conseguenza urbanizzabili con costi molto elevati.

 

La variante non altera minimamente tutti gli indici, sia fondiari che territo­riali, del precedente Programma di Fabbricazione, nè tanto meno i restanti parametri (distanze, altezze, numero dei piani, etc.) da rispettarsi nell'edificazione, come si può notare dall'esame comparato della Tabella dei Tipi Edilizi.

La proposta di variante, per la zona silana di Silvana Mansio, si è resa necessaria per due motivi principali: uno legato al fatto che la progettazione e la realizzazione del potenziamento della strada di collegamento fra lo svincolo della superstrada Silana-Crotonese e la zona di Lorica, ha determinato nuove e più concrete potenzialita  di sviluppo per l'area in oggetto.

Queste potenzialità si concretizzano in una maggiore e più consistente pressione edilizia che, se non recepita e regolamentata adeguatamente, rischia da un lato di determinare fenomeni diffusi di abusivismo, dall'altro di compromettere irreversibilmente una delle zone più belle, e fino ad ora intatte, dell'altopiano Silano. L'altro motivo è determinato dall'esigen­za di adeguare lo stato di fatto sia a livello cartografico, sia come aggiornamento di molti fabbricati non riportati in precedenza.

Si è giunti così a proporre una nuova zo­nizzazione che, sempre nello spirito della precedente, determina un ampliamento delle aree edificabili, ma che sostanzialmente non crea carichi edilizi di notevole entità, soprattutto se raffrontati in assoluto alle capacità insediative di altre zone turistiche silane come Ca­migliatello e Lorica.

 

Ciò è avvalorato dal fatto che, con la variante, vengono ridotti gli indici fondiari e territoriali sia nelle zone RBt, di completamento, sia nelle zone RCt di espansione turistica.

Nella prima (RBt) da un indice fondiario di 1 mc/mq si passa ad un indice dello 0,70 mc/mq, nella seconda (RCt) da un indice territoriale pari allo 0,64 mc/mq si passa ad un indice di 0,50 mc/mq. Da ciò ne consegue una riduzione della capacita insediativa per ettaro di superficie edificabile.

 

 

Sono state inoltre inserite nuove e più restrittive norme relative sia alle tipologie edilizie, sia all'uso dei materiali sia, infine, al rispetto dell'ambiente assegnando l'obbligo della salvaguardia delle alberature esistenti e del suo po­tenziamento in caso di abbattimento di piante per la realizzazione del manufatto edilizio.

 

Sono state altresì vietate le recinzioni in materiale metallico ed a blocchi cementizi continui in modo da evitare la compromissione dell'effetto "villaggio" attualmente esistente, che si configura come la caratteristica tipica di tutto l'insediamento.

La zona dei servizi (zone F) è stata notevolmente ampliata per soddisfare meglio le esigenze derivanti dai nuovi insediamenti in zona RBt e per creare una zona di filtro, idonea ad interrom­pere la continuità edilizia con la contigua zona RCt posizionata all'ingresso del villaggio.

A questa zona di espansione turistica, simile per caratteristiche a quella posizionata a ovest dell'attuale centro edificato, è stato attribuito uno standard di 24 mq/ab. per i servizi e per le attrezzature sociali; va da se che in tali zone non verranno realizzate, strutture scolastiche in considerazione della stagionalità delle presenze.

Tali aree saranno reperite ed individuate a mezzo di piani di lottizzazione convenzionata.

Si è reso necessario, infine, localizzare gli impianti di risalita per gli sport invernali realizzati e da realizzare da parte dell' ESAC; in tali zone sarà consentita la realizzazione delle sole attrezzature di pertinenza degli impianti stessi come locali per il ristoro ed il ricovero degli addetti e degli utenti, locali di servizio, etc. previa la presentazione di progetti esecutivi di iniziativa pubblica.

 

Tabella dei maggiori Tipi Edilizi

Località

Zona

Superficie (mq)

If (mc/mq)

Volume (mc)

Centro

B

52.000

2,50

130.000

C1

100.000

1,60

1.600.000

C2

40.000

1,50

60.000

Silvana M.

BT

26.000

0,90

23.400

CT

25.000

0,50

12.500

 

Comune di Spezzano Sila

 

Strumento vigente : Piano Regolatore Generale

Anno di adozione  : 1995

 

Il Piano Regolatore Generale di Spezzano Sila non è stato visto come strumento legato esclusivamente alle  necessità della regolamentazione del­l'attività edilizia, bensì come momento più complessi­vo di riflessione  sul  territorio,  in grado cioè, di cogliere tutte  le valenze che  in esso interagiscono per pervenire ad un'ipotesi di piano capace di valorizzarle integrandole fra  loro in modo da ottimizzarne gli effetti.

Questo non porta, però, ad attribuire ca­pacità particolari allo strumento  urbanistico, infatti, non è sufficiente, ra­zionalizzare e programmare alcune funzioni su scala comunale per risolvere tutti i problemi; la sola iniziativa del­l'Amministrazione Comunale non è sufficiente a prendere decisioni ed iniziative da parte di Enti superiori.

 

I criteri necessari per definire le caratteristiche della programmazione riguardano, accanto a quelli inerenti le modalità di gestione, quelli relativi alla sequenza delle operazioni da eseguire ed alla interazione fra i diversi livelli interessati.

Per il primo di tali criteri è apparso opportuno conside­rare il duplice aspetto della “salvaguardia” e della pre­visione dello sviluppo; dell'esigenza, cioè, di interveni­re da un lato con un azione di difesa tendente alla preser­vazione degli ambienti naturali e delle preesistenze edili­zie da un ulteriore degradazione, dall'altro, con una azione propositiva tendente a garantire ordinate linee di crescita degli insediamenti e delle attività opportunamente strutturate. In tale chiave si è affidato al programma di fabbricazione - che riguarda i soli centri a­bitati ed è agganciato ad un orizzonte temporale breve (5 anni) - prevalentemente un ruolo di "difesa" per porre un freno a pressioni di tipo speculativo o semplicemente di intervento irrazionale.

Al piano regolatore generale, invece, si affida prevalentemente il ruolo più complessivo di proposi­zione degli interventi per un periodo di tempo più ampio. Detto strumento, infatti, riguarda la disciplina di tutto il territorio comunale, consente di esaminare i problemi di varia natura ad esso relativi e, nel contempo, fruisce di una normativa più adeguata per l'attuazione degli interventi.

 

Sono individuate le seguenti zone urbanistiche :

Zone sature di ristrutturazione - A

Si tratta delle zone in cui si è concentrato lo sviluppo  edilizio  negli  anni  recenti  soprattutto nella  zona  del  Centro  e  di  Camigliatello  che manifestano  segni  di  dequalificazione  urbana  e carenze di  servizi primari,  soprattutto viari e di parcheggio

Tali zone risultano in gran parte edificate,  a meno di  comparti di ridotte dimensioni per la cui utilizzazione  si  procederà  al  rilascio  di  singole concessioni  o  in alternativa, alla predisposizione di appositi piani di ristrutturazione edilizia ed urbanistica     iniziativa

In particolare  per la zona denominata Pantano situata in prossimità del Centro, a causa della situazione  geomorfologica  che  la  caratterizza, si rende necessario predisporre,  da parte dei singoli richiedenti la Concessione Edilizia,  appositi studi geotecnici che evidenzino nel dettaglio le soluzioni proposte per ovviare alle particolari condizioni dei siti di impianto degli edifici da realizzare,

L’indice di fabbricabilità fondiaria è per la zona in esame pari a 0,50 mc/mq; mentre limitatamente al solo Centro è pari a 2,00 mc/mq.

 

 

Zone di completamento RBI dense e RB2 semi-dense

Comprendono  le  aree  del  territorio  comunale interessate da fenomeni di espansione urbana residenziale consolidatesi nell' ultimo decennio ubicate in linea di massima nelle immediate vicinanze dei nuclei residenziali del Centro Storico e di Camigliatello.

Queste aree, oltre al completamento edilizio delle costruzioni già avviate regolarmente, consentono la realizzazione nelle aree residue dei fabbricati da destinare in prevalenza alla residenza stabile ed ai servizi connessi.

L’indice di fabbricabilità fondiaria è per la zona in esame pari a 1,00 mc/mq.

 

 

Zone RBT 1 

Sono prevalentemente localizzate in prossimità  delle Frazioni di Camigliatello e Moccone e per  le  caratteristiche  delle  aree  di  riferimento consentono il seguente indice di fabbricabilità fondiaria pari a 0,60 mc/mq.

 

Zone  RBT 2  

Sono  zone  situate comunque  nelle frazioni montane sulle quali sono stati predisposti e licenziati, nelle forme di legge, i Piani di Lottiz­zazione Convenzionata precedentemente alla formazione del  P.R.G.  Non essendo  stati  ultimati  i  lavori autorizzati e non essendo trascorsi i termini  per essi previsti nelle relative Convenzioni, dette aree vengono assimilate a zone RBT con l’obbligo della realizzazione di tutte quelle opere ed il mantenimento degli oneri descritti ed assunti nelle Lottizzazioni. Resta pertanto esplicitamente a carico dei titolari delle Lottizzazioni la realizzazione e la cessione di tutte le opere di urbanizzazione primaria e secondaria in esse previ­ste. 

 

Zone di espansione residenziale RC1

Sono zone pressocchè inedificate e localizzate principalmente nelle immediate vicinanze dei nuclei consolidati del Centro Storico.

In queste aree l 'intervento edilizio diretto dovrà essere  preceduto da un piano particolareggiato o da un piano di lottizzazione convenzionata, il tutto nelle forme di  legge ed  in  esecuzione  del  disposto  del  Regolamento Edilizio.  L'unità  minima  di  intervento  non  potrà comunque mai essere inferiore a 10.000 mq

L'Amministrazione  Comunale  ha  la  facoltà  di promuovere  appositi  Piani  di Utilizzazione  Urbani­stica, qualora 1 'eccessiva frantumazione della proprietà fondiaria  non  consentisse  una  valida organizzazione urbanistica del comparto attraverso i normali strumenti esecutivi.

Il P.R.G. in  dette  zone, definisce la viabilità principale che a meno di piccoli spostamenti in asse da definirsi in sede di progettazione esecutiva,  è invariabile  e  vincolante;   i  piani attuativi  definiranno  la  viabilità  secondaria  di servizio  ai  singoli lotti  pubblIci  o privati,  gli spazi per la sosta ed il parcheggio, nonché tutti gli altri parametri come per legge

Il  P.R.G. individua, alcune aree a margine delle incisioni torrentizie destinate a verde attrezzato,  che, nel caso fossero dl proprietà di soggetti interessati ai piani esecutivi,  potranno  essere  cedute  nelle  forme  di legge a scomputo degli oneri come già definiti.

 

Zone di espansione turistica RCT1

Sono aree pressocchè inedificate e localizzate a monte del Centro Storico in zone montane carat­terizzate  da una acclività accentuata interrotta da terrazzamenti che comunque le rendono idonee ad una edificazione rada

 

In esse  l'intervento edilizio diretto dovrà essere  preceduto  sempre  da  un Piano  attuativo da predisporsi nelle forme di legge.

All'interno di ogni singola area del tipo RCT1 dovranno essere reperite a mezzo dei suddetti Piani Attuativi e cedute al Comune nelle forme di legge, le aree per le urbanizzazioni primarie e secondarie nonché  quelle  relative  alla  viabilità  principale, per la quota interessante direttamente il Piano Attuativo proposto e quelle  relative alla  viabilità  secondaria.

La  viabilità principale è immodificabile a meno di piccoli spostamenti all' asse viario che si rendessero inequivocabilmente necessari, dal punto di vista tecnico, per migliorare il tracciato a seguito della progettazione esecutiva.

Restano  sempre  a  carico  del  richiedente  la realizzazione  di  tutte  le  opere  di  urbanizzazione primaria come strade residenziali; spazi di sosta e parcheggio; fognature e rete idrica.

L’indice di fabbricabilità fondiaria è per la zona in esame pari a 0,40 mc/mq.


Comune di Spezzano Piccolo

 

Strumento vigente : Piano Regolatore Generale

Anno di adozione  : 1983

 

 

Il Piano Regolatore Generale di Spezzano Piccolo ormai datato, ha solo oggi in itinere una stesura di variante per aggiornarlo alle esigenze attuali, ma al momento vige ancora il piano originario con le caratteristiche già rilevate nella prima stesura.

 

Intorno al centro storico, dove sono stati previsti in­terventi di risanamento e ristrutturazione, sono state localizzate le aree di completamento B.

Altre zone di completamento sono state previste laddove si configura una immagine di recente fabbricazio­ne e per la precisione lungo Via Togliatti e nelle pros­simità del campo sportivo.

Le zone C sono state individuate dove l'andamento orografico è meno aspro, facilitando l'edificazione e contenendo i costi di costruzione ed urbanizzazione

 

Per le zone silane che si presentano ad alta vo­cazione turistica si è organizzato lo sviluppo edilizio, prevedendo degli insediamenti urbani lungo la strada "Croce di Magara - F'allistro" nelle cui vicinanze sono state previste aree per servizi pubblici, campeggi ed ampie zone di parcheggi.

 

Nelle prossimità di "Croce di Magara" è stata pre­vista una zona di insediamento alberghiero per soddisfare le esigenze ricettive del turismo locale.

Gli abitanti residenti sono stati calcolati nel­l'ordine di 1.839 unità ai quali sono stati destinati mq. 22.068 di servizi.

Per le zone B sono stati previsti 2.164 abitanti con mq. 25.968 per  servizi in ragione di 12 mq/ab.

Per le zone C di espansione i servizi sono stati calcolati in ragione di 18 mq/ab, mentre per le zone si­lane si è adottato uno standard di 24 mq/ab.


Tabella dei maggiori Tipi Edilizi

 

Località

Zona

Superficie (mq)

If (mc/mq)

Volume (mc)

Abitanti

Centro

B1

217.000

1,50

195.300

1.953

B2

16.200

2,20

21.340

213

C

119.000

0.75

89.250

892

CT1

60.937

0,75

45.702

457

Aree Silane

BA

96.539

1,50

144.808

1.448

CT2

444.251

1,00

444.251

4.442

CT2A

57.862

1,00

57.862

578

D

100.122

1,00

-

-

Croce di Magara

BT

19.430

1,00

19.430

194

 


           
           

 

 

 

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