SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO DELLA COMUNITA’ MONTANA SILANA

 

Premessa

Lo sviluppo socio/economico nel Mezzogiorno si é realizzato con forti discontinuità territoriali: infatti si alternano aree dove livelli di industrializzazione e di reddito sono paragonabili a quelle del centro-nord, e aree dove viceversa quella condizione non é affatto presente. Come è ben noto le aree a ritardato sviluppo socio/economico sono in larga prevalenza.

Molte proposte sono state avanzate negli ultimi trent'anni per cercare di conseguire obiettivi di riequilibrio, anche se con risultati deludenti.

Tra queste proposte una notevole attenzione è stata posta alle problematiche delle aree interne. In effetti pur nel discontinuo sviluppo del Mezzogiorno, le aree costiere sia per la loro naturale vocazione al turismo, per la presenza di porti, per la disponibilità di aree pianeggianti, sono quelle che hanno, nel panorama generale, ottenuto i migliori livelli di incremento socio/economico.

Viceversa nelle aree interne l'assenza di queste condizioni ha impedito l'insorgere di attività trainanti e questa situazione ha condotto allo spopolamento ed al degrado anche del tessuto produttivo legato alla presenza di fattori significativi sotto il profilo storico-culturale.

Al fallimento sostanziale delle proposte di rivitalizzazione delle aree interne ha contribuito non poco l'approccio spesso condotto senza una sufficiente identificazione delle potenzialità esistenti, da cui deriva la errata scelta degli obiettivi e quindi degli interventi ad essi correlati.

 


       1.  INDICAZIONI PER UN POSSIBILE  SVILUPPO    

        

L’aggiornamento del Piano di Sviluppo che si propone, parte si dall’analisi del precedente elaborato progettuale, certamente un elaborato di alta qualità professionale,  e sia dall’analisi condotta sul  territorio analizzato anche in  rapporto con il suo intorno.

Non è possibile pensare ad uno sviluppo sostenibile della Comunità Montana senza una progettualità  socio-economica che parte in modo specifico dalle peculiarità ambientali, territoriali e strutturali  del territorio.

Infatti il territorio della Comunità Montana Silana, contiene tutta una serie di caratteristiche ambientali che adeguatamente potenziate e valorizzate potrebbero diventare il vero motore propulsivo per una nuova economia della montagna.

Le indicazioni espresse in precedenza, sono state tenute in debita considerazione nello studio, in sede preliminare, delle potenzialità territoriali della Comunità Montana.

Dalla esauriente identificazione delle caratteristiche strutturali dell'ambito territoriale oggetto del programma di intervento, sono discese le determinazioni relative alla scelta della natura del processo analitico-operativo.

 

1.1.  Caratteristiche demografiche

 La Comunità Montana è composta da  12  comuni, con una popolazione di circa 46.627 abitanti, distribuiti su una superficie territoriale  di 915,62 Kmq.

 

1.2.  Caratteristiche della struttura insediativa  

Se pure i centri abitati dislocati nel territorio della Comunità  non raggiungono elevati pesi demografici, tuttavia essi esprimono elevati valori in termini di beni culturali ed ambientali (S.Giovanni in Fiore e la Sila sopra tutti), associati a grandi tradizioni di un artigianato (lavorazione dei tessuti e di prodotti  tipici - funghi , salame e formaggi) di buona qualità.

Le caratteristiche presenti nella Comunità Montana Silana sono tali che uno studio sulle potenzialità di sviluppo non può prescindere da un’analisi che paragoni le attuali condizioni fisico- geografiche  ed economiche della Comunità Montana con i corrispondenti assetti provinciale e regionale.

Dieci dei dodici comuni interessati dal Piano di Sviluppo hanno, con il capoluogo di provincia una stretta connessione economica e geografica.

Va osservato che ad oggi è finita la tendenza migratoria delle popolazioni verso la città. E’, infatti ancora in atto una trasformazione edilizia di notevole interesse per quasi tutti i comuni, alcuni dei quali per la vicinanza all’area urbana di Cosenza e per lo sviluppo qualitativo dei servizi, si sono caratterizzati come valida  alternativa abitativa alla città.

 La tendenza nasce infatti dalla rivalutazione della qualità della vita nelle piccole comunità ma ha anche, radice nelle mutate condizioni del grado di infrastrutturazione e nella migliorata accessibilità da e per il capoluogo, e ad una più vantaggiosa accessibilità economica per l’acquisto delle abitazioni.

Inoltre è necessario chiarire il rapporto, ormai in evoluta fase di realizzazione, tra il tessuto urbano antico e le zone di nuova espansione. Certamente, uno dei maggiori problemi della cultura architettonica contemporanea, che in maggior modo trova difficoltà per una moderna applicazione nelle regioni meridionali del nostro paese, e senza alcun dubbio anche in Calabria questo problema è diventato in alcuni casi una vera emergenza architettonica si veda il caso, ormai in via di risoluzione del centro storico di Cosenza.

Non è un caso che per la maggior parte delle volte, si è preferito abbandonare il nucleo abitativo antico a favore di  collocazioni in edifici di nuova costruzione.

Nasce quindi, l’importanza di rafforzare una seria politica del recupero del patrimonio edilizio esistente, nonché una rinnovata concezione della cultura abitativa dello stesso.

Inoltre  per molti casi con l’utilizzo dell’intervento pubblico, si potrebbero recuperare zone e quartieri maggiormente degradati, per poi essere immessi nel circuito turistico.

I centri storici ricadenti nella Comunità Montana Silana, anche se non presentano caratteristiche architettoniche di elevato  pregio costituiscono, proprio per la loro peculiarità di insediamento spontaneo, una delle maggiori caratteristiche qualitative  e d’interesse storico-artistico da salvaguardare e valorizzare.

 Non si tratta quindi di discutere semplicemente di una rivitalizzazione e riqualificazione dei centri storici, quanto piuttosto della necessità di risolvere il fabbisogno abitativo non più, o non solo, con nuove edificazione nelle zone d’espansione quanto piuttosto con la capacità di riutilizzo di tutto quanto esista.

 

 

1.3   Caratteristiche paesaggistiche e territoriali

          La Comunità Montana Silana, si svolge tra il sistema montano                                                      della Sila Grande, la valle del Savuto  e  l’area urbana di Cosenza- Rende. 

I confini non sono eccessivamente frastagliati mentre non indifferente appare la differenza altimetrica che passa da 400 m s.l.m. ai  1930 m s. l. m., ed altresì come rapidamente si passi da quota 600 m s.l.m. a quota 1300 m s.l.m., che si può definire la quota dominante dell’altopiano silano su quale emergono le cime  più rappresentative.   

La caratteristica di maggiore rilevanza riguarda l’ambiente naturale, connotato da paesaggi animati da folta vegetazione, da formazioni geomorfologiche di grande impatto estetico-percettivo e da suggestivi laghi, nonché da caratteristici paesi arroccati lungo le pendici della Sila.  In conclusione un paesaggio di altissima qualità solo in parte, nel sistema silano, sufficientemente conosciuto.

 

1.4   Caratteristiche dell'armatura infrastrutturale

          La Comunità Montana possiede un'armatura infrastrutturale di discreto livello di servizio nel suo complesso. Infatti oltre alla viabilità interna, è interessata dalla Statale 107 Paola-Crotone che svolge il ruolo di asse portante del traffico automobilistico, mentre alcuni collegamenti tra comuni appaiono in alcuni casi troppo tortuosi e disagevoli. 

Lungo il tracciato della Statale 107,  si sviluppa per buona parte anche la Ferrovia della Calabria, ex Calabro-Lucana, della quale anche in questa nota introduttiva non si possono non sottolineare le discrete condizioni degli impianti fissi, mentre di non pari qualità sono quelle del materiale rotabile.

 

 

1.5    Condizioni al contorno

 Oltre alle caratteristiche endogene dell'ambito territoriale della Comunità Montana Silana, nel predisporre il piano di intervento si è tenuto nella massima considerazione la presenza, ai margini della Comunità di tre poli di alta frequenza turistica e sociale: la Sila, l’area urbana di Cosenza-Rende e l’Università della Calabria.

 


 

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