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I DownTownBlues nascono nel 1998 dall'incontro di quattro musicisti del Lodigiano come un progetto alternativo, diventando però con il tempo assolutamente primario visti gli ottimi risultati ottenuti e l'eccellente seguito di ammiratori. Ciò che unisce i DownTownBlues è quello spirito genuino e quella voglia di proporre una musica che va al di là di ogni trend , di ogni moda e che riesce, malgrado l'indifferenza spesso globale verso molti generi musicali, a trasmettere sensazioni, comunicando con il cuore e con il calore del Blues. Ispirati ai più classici B.B. King, Muddy Waters, Albert King, fino ai più moderni Eric Clapton, Stevie Ray Vaughan e Robben Ford, il quartetto lodigiano, formato da Mario Percudani (Voce e Chitarra), Paolo Guasconi (Tastiere), Lele Meola (Basso) e Raffaele Guasconi (Batteria), cerca di ripercorrere in ogni concerto la storia del genere musicale sicuramente più appassionante e complesso del XX secolo, il genere di coloro che vissero la povertà e la persecuzione, la tragedia e l'entusiasmo, la disperazione e la vera allegria, il genere che forse più di ogni altro è stato amato, ballato, ripreso, stravolto, suonato e strimpellato, ma spesso anche confuso e male interpretato. E' proprio da questi presupposti che è nato il progetto DownTownBlues, facendo i primi passi lentamente e in punta di piedi, senza la presunzione di voler proporre ciò che è sicuramente patrimonio della musica nera, ma con la volontà e l'entusiasmo di suonare un genere che vuole e deve essere l'ABC musicale per ogni musicista e che nello stesso tempo ha il potere di coinvolgere con i suoi ritmi e con il suo pathos anche il pubblico più profano e meno esperto. Dunque, anche la scelta della scaletta è nata tenendo conto di questi aspetti, spaziando, quindi, da brani come la storica "Hoochie Coochie Man" alla famosissima "Sweet Home Chicago", dall'intrigante e grintosa "I just want to make love to you", fino ai più attuali "Pride and Joy" e "Parisienne Walkways", il tutto arrangiato a proprio modo e con delle sonorità ovviamente moderne, alternando agli assoli di chitarra e di piano una sezione ritmica nel perfetto stile Blues. Inoltre l'utilizzo di una strumentazione moderna e all'avanguardia permette ai DownTownBlues di adattarsi perfettamente ai più svariati ambienti: dai clubs piccoli e calorosi ai pubs grandi e dispersivi. Ed è proprio in questa miscela di passato e presente, di classico e moderno dove si può trovare il cuore dei DownTownBlues, che non vogliono distinguersi tanto per il valore tecnico, quanto per l'amore verso un genere musicale infinitamente grande. Perché il Blues è vivo, lo è più che mai, e se lo intendiamo come passione, calore, sentimento, allora basta chiudere gli occhi, lasciarsi trasportare dal ritmo ed accorgersi che ognuno di noi in fondo ha un po'di Blues nel cuore... |
