Gli ambienti dei bambini

Riduzione del I capitolo

 
 
L’ambiente e la salute del bambino

Il bambino vive per nove mesi nella penombra dell’utero materno. Al momento della nascita, si trova proiettato improvvisamente in un ambiente (la nostra casa) completamente nuovo e diverso: un mondo ricco di luci, colori, suoni, odori, sensazioni per lui violente e sconosciute. La sensibilità di un bimbo appena partorito è enorme: poche ore prima tutto era dorato, e ovattato e tiepido poi di colpo si trova immerso in una realtà a dir poco sconvolgente: luci dai colori forti e suoni diretti, non mediati dal ventre materno, una respirazione autonoma e tanti altri fattori concorrono a formare il primo embrione di coscienza.

Oggi, più ancora che in passato, è necessario sapere che cosa rende questo ambiente sano, per evitare che i nostri bambini, così sensibili ai fattori esterni, possano soffrire di malattie, come allergie o patologie sconosciute, sempre più numerose, o ancora più gravi, e che richiedano l’intervento di specialisti.

La casa inoltre è qualcosa di più del semplice insieme delle sue parti, della somma delle sue stanze e degli arredi: è il nostro baricentro spirituale, il luogo in cui viviamo insieme ai nostri figli. Correggere o modificare alcuni ambienti può significare vivere in migliore armonia con se stessi e con la vita ed accogliere un figlio in un luogo che sia integrato nei sistemi naturali che ci circondano.

 
La casa e il suo interno

Nella progettazione di un ambiente a "misura di bambino", sia esso una stanza, un asilo o un parco, non terremo mai abbastanza conto delle esigenze che a noi adulti, purtroppo sfuggono: è passato troppo tempo da quando noi stessi bimbi, auspicavamo "un Universo" creato per noi.

La prima infanzia è un epoca della vita in cui le percezioni sensoriali hanno un grande effetto sullo sviluppo dell'organismo. Le superfici con cui il bambino viene a contatto dovrebbero essere il più possibile "vere", gli oggetti che può vedere e toccare durante questo periodo interagiranno in maniera determinante con il suo sviluppo. È necessario dunque valutare in che misura questi oggetti esprimono esteriormente ciò che realmente sono nella loro essenza. Un esempio potrà meglio chiarire questo concetto: sarà da preferirsi ad un tavolo impiallacciato, che nasconde la qualità friabile del piano di truciolato e simula sulla superficie qualcosa che internamente l'oggetto non possiede, un piano di legno massiccio non verniciato cosicché il bimbo, possa sia sentire la sensazione di ruvidità sia vedere l'estrema varietà delle venature del legno e odorarne la fragranza; sarà inoltre opportuno, valutare lo spessore del piano e dei sostegni, i punti di fissaggio e le proporzioni, per verificare se sono in rapporto alle qualità intrinseche del materiale e alla sua funzione.

La culla prima, la cameretta poi e via via tutti gli altri spazi dove il bambino trascorrerà i primi anni di vita, hanno una significativa importanza per la sua formazione caratteriale, intellettuale ed emotiva futura.

Gli oggetti "decorativi" suggeriti dal mercato vogliono essere a tutti i costi divertenti ed infantili, ma se li valutiamo seriamente cosa rimane di loro ? Dove è possibile trovare nella realtà concreta del mondo, delle immagini così improbabili e ripetitive ? Dove si vedono sospesi nell'aria dei pesciolini, delle automobiline o tanti pinocchi, anche a prescindere dal modo caricaturale e distorto in cui vengono raffigurati ?

Un ambiente armonico deve escludere o limitare al massimo la presenza di questi oggetti e presupporre colori equilibrati: solo in questo modo lo spazio sarà racchiuso in un "tutto", capace di invitare l'anima del bambino ad emergere liberamente e a sentirsi attiva nella percezione.

Oggi i bambini sono letteralmente sommersi da ingegnosi manufatti, dichiarati adatti all'infanzia, e vorrebbero stimolarne la creatività e la socialità, ma che in realtà inibiscono la loro forza espressiva.

Al contrario strumenti più semplici, che non hanno una forma troppo definita e lasciano che lo spirito aperto del bambino lavori con l'immaginazione e la fantasia, sono decisamente più idonei ai bambini e li invitano ad una vivace attività.

Le progettazioni di spazi mirati all'infanzia dovrebbero essere caratterizzate in modo tale da influenzare, non solo la sfera sensoriale, ma anche quella psichica del bambino. Non è consigliabile affollare gli ambienti con arredi e giochi poiché verrebbe meno lo spazio per il movimento, ma è meglio progettare in modo da armonizzare quei luoghi capaci di intercettare la fantasia e la creatività, e ambienti che creino quell’intimità necessaria ai tempi effimeri della giornata del bambino. Luoghi all'interno dei quali le comodità e il senso estetico dell'adulto non abbiano la priorità, e dove vengano scelti sopratutto oggetti che favoriscono l'indipendenza infantile. Salire o scendere da una seggiola, sedere ad un tavolo di giuste proporzioni, prendere libri e giochi da una mensola, sono grandi passi per la formazione di una definita ed equilibrata personalità.

In una corretta progettazione di interni si devono tenere in considerazione sia l'impianto termico, sia quello elettrico, che dovrebbe essere disegnato a stella e non in circolo e, durante la notte, dovrebbe alimentare solo quella parte di abitazione che necessita di corrente elettrica. L'impianto idraulico invece dovrebbe essere situato il più lontano possibile dalle zone dove riposano i nostri piccoli.

Un'ulteriore analisi nell'allestimento di interni mette in rilievo l’importanza della posizione dei letti, evitando che siano posizionati sui nodi geopatogeni cosicché siano eliminate tutte le fonti che danno origine a perturbazioni elettromagnetiche, che, secondo i principi del feng shui, agiscono maggiormente sui bambini che sugli adulti, fino ad impedirne una crescita normale (non dimentichiamo che sono loro a restare all'interno degli ambienti per più ore al giorno).

Per quanto riguarda l'aspetto puramente fisico perché sia assicurata una globale ecologicità deve essere osservata inoltre la qualità dell'aria, la temperatura, l'umidità. Notevole attenzione sarà riservata ai suoni, e ai colori sarà riservata altrettanta cura, infatti la qualità vibrazionale del nostro intervento dovrà essere complementare con quella del campo fisico ricordato sopra.

 
La geobiologia

Per comprendere con maggior chiarezza il capitolo che segue, è importante conoscere il significato della parola geobiologia.

Difficilmente, se non si è un addetto ai lavori in campo di architettura, bioarchitettura o edilizia "ecologica," si conoscono simili terminologie, e forse a pochi genitori viene in mente di documentarsi prima di preparare lo spazio per il proprio bambino.

La geobiologia è una nuova scienza dalle antiche origini, che studia il rapporto tra il luogo dove dimoriamo e le influenze terrestri, al fine di evitare che qualunque forma di perturbazione proveniente dalla terra possa danneggiarci.

Il suo fondamentale scopo è quello di prevenire disturbi, a volte anche gravi, che potremmo manifestare qualora vivessimo in zone definite a rischio (zone geopatiche).

Il corpo dei bambini è dotato di una enorme sensibilità, in particolare i neonati posseggono una grande capacità ricettiva e avvertono qualunque presenza o variazione negativa nell'ambiente, risulta quindi di fondamentale importanza individuare le zone a rischio ed essere consapevoli che subirne gli influssi potrebbe essere molto pericoloso, sia per noi sia per i nostri bambini.

 
Quella rete che avvolge la terra

La geobiologia ha appurato l’esistenza di influssi ambientali invisibili. Le loro radiazioni, di varia frequenza e lunghezza d’onda, raggiungono le nostre abitazioni. Gli studi più precisi e approfonditi in questa direzione ci vengono forniti dal dottor Hartman, che ci parla di una rete globale capace di avvolgere la terra in una "griglia", le cui maglie delimitano spazi di 2,5 metri per 2 metri.

Questa rete emana il flusso elettromagnetico terrestre, che si distribuisce su tutta la superficie della terra ed all’interno delle nostre abitazioni, seguendo uno schema reticolare. La griglia individuata dal dott. Hartmann determinerebbe agli incroci i cosiddetti "nodi di Hartmann",che sono i punti di maggior pericolo per gli esseri viventi.

Questi punti di incontro della rete diventano pericolosi perché si verifica una intensificazione dei flussi di energia, che provoca una perturbazione del campo elettromagnetico naturale. Questa alterazione del campo magnetico naturale, ancor più se unita alla presenza di altri elementi come flussi d’acqua sotterranei, crepacci, vene minerarie e risalite di gas naturali, si rivela molto pericolosa per l’uomo.

È molto importante individuare le zone geopatogene in modo da evitare,non solo il posizionamento del letto, ma anche del box , del seggiolone e del bambino stesso in prossimità di esse.

Numerosi studi dimostrano che lunghe soste nelle zone della casa geopaticamente a rischio possono causare disturbi più o meno gravi e malesseri, dei quali difficilmente si comprende la vera natura. I più comuni facilmente individuabili nel comportamento del bambino, possono essere: spossatezza generale, insonnia, dolori al capo, e disturbi nervosi.

 
Come riconoscere le zone patogene

I migliori segnalatori di queste zone, sono proprio i bambini, che si mostrano irrequieti ed incominciamo ad avere difficoltà a prendere sonno.

Ma se si vuol fare una prima analisi, ancor prima che il piccolo nasca, si potrà provare con alcuni indici "casalinghi" che ci vengono in aiuto :

LE PIANTE: Osservare il comportamento delle piante da appartamento può essere il primo passo per una diagnosi ambientale che non richiede l’intervento di specialisti.
Una pianta posizionata in una zone a rischio dopo pochi giorni mostrerà il suo malessere visibilmente con un degrado progressivo. Se non verrà spostata difficilmente resisterà a lungo a queste radiazioni nocive e seccherà.
Un attendibile detective sembra essere il prezzemolo piantato in vaso che, se non si cresce o appassisce velocemente, ci indica la presenza di una zona contaminata dalle radiazioni.

I FIORI RECISI: Un'altra prova la possiamo fare collocando in più punti( magari proprio dove abbiamo intenzione di posizionare il lettino del bambino) dei vasi con delle rose recise: se dopo un giorno cominceranno a mostrare una certa sofferenza, visibile con la perdita dei petali, allora sapremo, quasi certamente, che è meglio evitare quella posizione

GLI ANIMALI: Se avete un gatto, potreste osservare più attentamente le zone da lui più amate. Questi animali amano l’energia intensa del nodo di Hartman e scelgono spesso i posti maggiormente sollecitati dalle radiazioni telluriche.

Un tempo per rilevare le zone a rischio si ricorreva solo alla sensibilità dell’uomo, che meglio di ogni altro sembrava essere in grado di percepire ogni tipo di radiazione negativa emessa dalla terra. Oggi, se vogliamo procedere con sistemi più scientificamente sicuri ci potremo rivolgere agli esperti in materia, che sono in grado di rilevare, mediante apposite apparecchiature, una mappatura relativamente precisa.

 
Consigli pratici

Il primo intervento da fare nel caso in cui il bambino soffra di insonnia, è quello di spostare il suo giaciglio. Il piccolo, oltre a non dormire, si sposterà verso un lato del letto o obliquamente ad esso per cercare zone meno perturbate.

Ad aiutarci nella scelta della nuova collocazione sarà direttamente il bambino, che, con la posizione nella quale lo troviamo al mattino, ci segnala il suo indice di gradimento. Se lo spazio lo consente potremmo collocheremo nel centro della stanza, isolandolo anche dalle pareti, che spesso sono fonti di disturbi qualora siano attraversate da cavi elettrici.

Ricordiamoci sempre che anche la scelta della struttura della culla e del lettino sono molto importanti. Strutture in ferro e metallo non faranno altro che peggiorare la situazione, aumentando la potenza dell'emissione di onde negative, quindi è meglio scegliere strutture realizzate completamente con materiali naturali, come il legno e il bambù.

 

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