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Il muro
invisibile - di Alessandra Ballerini e Alessandro Benna
Intervista a Alessandra Ballerini
a cura di
http://www.mentelocale.it
Il disegno di Legge 795-B,
meglio conosciuto come Bossi-Fini, giovedì 11 luglio è giunto all'approvazione
definitiva da parte del Senato (146 sì, 89 no, 3 astenuti). La Legge, divenuta
operativa a settembre, cambierà il destino a migliaia di cittadini stranieri che
risiedono sul nostro suolo o che lo desidererebbero.
Per saperne di più su questa Legge, che forse farà venire meno in molti
l'orgoglio di sentirsi e definirsi "italiani", siamo andati nello Studio
Ballerini-Vano, avvocati genovesi specializzati in Diritto dell'immigrazione,
che difesero i diritti violati di tanti cittadini stranieri fermati dalle forze
dell'ordine e successivamente espulsi, nei "caldi" giorni della contestazione al
vertice dei G8 del luglio dell'anno scorso.
Ne parliamo con l'avvocata Alessandra Ballerini:
La Legge Bossi-Fini ha suscitato enormi proteste in questi mesi da più parti.
Persino i "giovani industriali" nel loro congresso tenutosi recentemente a S.
Margherita Ligure l'hanno aspramente criticata. Secondo lei cosa c'è di così
terribile in questa nuova Legge?
Uno degli aspetti negativi che saltano immediatamente agli occhi è la
precarizzazione della condizione giuridica dei migranti, per i quali qualsiasi
prospettiva di integrazione viene subordinata al bisogno di manodopera delle
imprese o dei singoli cittadini italiani. Questa visione dello straniero
esclusivamente in chiave "produttiva" trova conferma nella drastica riduzione
del periodo di iscrizione alle liste di collocamento concesso al lavoratore
emigrato che ha perso il posto di lavoro, da 1 anno a soli 6 mesi, decorsi i
quali, se non trova una nuova occupazione, dovrà abbandonare il nostro Paese.
Rispetto alla normativa ancora vigente, con la Bossi-Fini viene dimezzato il
periodo di durata dei permessi di soggiorno per i quali si chiede il rinnovo.
Per ottenere la carta di soggiorno la permanenza regolare sul territorio
nazionale viene elevata da 5 a 6 anni.
E le famose impronte digitali?
Questa Legge prevede che lo straniero che richieda il rilascio o anche
semplicemente il rinnovo del permesso di soggiorno debba essere sottoposto a
rilievi così detti "fotodattiloscopici". Si tratta chiaramente di una
disposizione dal contenuto discriminatorio, in quanto non è giustificabile tale
disparità di trattamento fra cittadini stranieri e cittadini italiani, ai fini
dell'identificazione. Questa norma, come altre presenti nel testo, evidenzia la
visione dell'immigrato come soggetto pericoloso, sempre potenziale autore di
reati.
È cambiato qualcosa in termini di espulsioni?
Purtroppo sì. Con la nuova normativa l'espulsione con accompagnamento coatto
alla frontiera diventerà la prassi, con la sola deroga offerta per lo straniero
"regolare" che non abbia provveduto tempestivamente a richiedere il rinnovo del
permesso di soggiorno. A questo proposito ricordo che la Corte Costituzionale
(sentenza 105/2001) ha ritenuto l'accompagnamento coatto alla frontiera una
"misura limitativa della libertà personale".
I tempi di detenzione nei centri di permanenza "temporanea" sono stati
raddoppiati (da 30 a 60 giorni).
Viene inoltre elevato da 5 a 10 anni il periodo di divieto di ingresso in Italia
per il soggetto colpito da un decreto di espulsione.
L'espulso che viene sorpreso nuovamente sul suolo italiano commetterà un reato
punito con l'arresto da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 4 anni a seconda
dei casi.
Inoltre, secondo le nuove modalità, un'espulsione verrà a costare allo Stato
italiano in media circa 5.000 Euro, spese processuali escluse. Sorge spontaneo
chiedersi se questa cifra non potesse essere investita per "integrare" invece
che per "reprimere" i migranti.
E la sanatoria di cui si parla tanto?
La Legge prevede che "chiunque nei 3 mesi antecedenti la data di entrata in
vigore della presente Legge, ha occupato alle proprie dipendenze personale di
origine extra-comunitaria, adibendolo ad attività di assistenza a componenti
della famiglia affetti da patologia o handicap [...] ovvero al lavoro domestico
[...] può denunciare, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della
Legge, la sussistenza del rapporto di lavoro alla Prefettura […] mediante
presentazione della dichiarazione di emersione […]".
Questa sanatoria presenta dei limiti evidenti: in primo luogo è limitata alle
sole figure professionali di "colf" e "badanti" e non tiene quindi in
considerazione la gran parte dei lavoratori stranieri impiegati negli altri
settori produttivi. In secondo luogo, la Legge prevede che la domanda
finalizzata alla regolarizzazione dello straniero non venga predisposta da
quest'ultimo ma dal suo datore di lavoro, il cui futuro non verrebbe
pregiudicato in caso la stessa non andasse a buon fine. Per lo straniero,
invece, il suo futuro dipenderà dall'accoglimento di quel pezzo di carta.
Esistono comunque una lunga serie di garanzie che il datore di lavoro dovrà
prestare alle autorità competenti.
Potrebbe sinteticamente elencarci altri elementi che a suo giudizio risultano
essere peggiorativi rispetto alla "vecchia" Legge Turco-Napolitano?
Per quanto riguarda l'ingresso degli stranieri in Italia vengono previste una
serie di complicazioni per l'ottenimento del visto presso le nostre autorità
consolari. Viene richiesto l'impegno dei Paesi terzi non solo a combattere le
organizzazioni criminali, ma anche a prevenire i flussi migratori illegali tout
court. I Paesi ritenuti non sufficientemente collaborativi nel contrastare
questi ultimi si vedranno ridurre le "quote" per l'ingresso dei loro cittadini
in Italia.
Vengono previsti una serie di reati (penali) per chi in qualsiasi modo offre
lavoro a stranieri irregolari o a per chi semplicemente dimentica di comunicare
variazioni circa il rapporto di lavoro con lo straniero regolarmente assunto.
Viene ridotta drasticamente la possibilità dello straniero di ricongiungersi coi
propri parenti ancora residenti all'estero, la Bossi-Fini, infatti, sopprime la
norma che prevedeva il ricongiungimento entro il terzo grado con i parenti
inabili al lavoro e limita grandemente la possibilità di riunirsi con i propri
genitori.
È stata soppressa anche la normativa riguardante l'ingresso per l'inserimento
nel mercato del lavoro con la garanzia prestata dal cosiddetto "sponsor". Questa
scelta legislativa appare tanto più grave in considerazione del fatto che il
suddetto sistema di ingresso aveva dato ottimi risultati non comportando alcun
onere per la collettività.
La nuova Legge rende infine più difficoltoso il rinnovo del permesso di
soggiorno per i minori giunti al diciottesimo anno di età. Per quanto concerne
il diritto d'asilo mi limito a dire che la nuova normativa appare inadeguata a
garantire i diritti di chi rientrando nel proprio paese rischia di essere
sottoposto a torture o pene inumane e degradanti.
E sul discusso uso delle navi da guerra della nostra Marina Militare a
salvaguardia dei confini nazionali?
Anche questa norma rientra nella logica, che pervade tutta la Legge, di
azzeramento ad ogni costo dei flussi migratori irregolari.
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