Molly Spoon e il collare di giada -  di Carla Torre
 

Intervista a Carla Torre

da "Il Corriere Mercantile" - 21 gennaio 2003
 

Carla Torre ha pubblicato il primo romanzo per ragazzi
"Il mio Harry Potter alla genovese"
"Le avventure di Molly nei boschi della Valle Stura"
 

Di Eliana Quattrini

Carla Torre ha lavorato tanti anni al Teatro Stabile di Genova. "Lì - dice - nel buio della sala ho ascoltato centinaia di parole, che ora devono uscire". Così sono nati prima il racconto "Questa è la storia di Antillea, farfalla tropicale e del suo volo fino a Genova" e ora "Molly Spoon e il collare di giada", un romanzo appena pubblicato dalla casa editrice Fratelli Frilli. Prima, Carla Torre aveva pubblicato due libri più tecnici, frutto dell'ampia passione culturale che la caratterizza, una guida ai mercati genovesi e una guida sul Giubileo a Genova, entrambi pubblicati da De Ferrari. "Molly Spoon" è un libro per ragazzi ambientato in Valle Stura, una sorta di "Harry Potter alla genovese", come è stato definito.

Come nasce?

Nasce da un anno vissuto a Rossiglione, dove mi sono trasferita lasciando Genova. Ho cominciato a girare prima il paese, poi la Valle Stura e la Valle d'Orba, i musei, i boschi. Sono zone molto interessanti, un entroterra con una storia importante. Erano centri ricchissimi per il commercio del ferro, nell'antichità fornivano addirittura i bottoni ai visir arabi e alla loro corte. Rossiglione ancor oggi è famosa per la filigrana, a cui è stata dedicata un'esposizione permanente.

Chi è Molly Spoon?

E' una ragazzina dodicenne che arriva dagli Stati Uniti quando la madre, di origini italiane, riceve una casa in eredità. Proprio in Liguria Molly scopre di possedere dei poteri straordinari, che la mettono in contatto coi Gotghutt, aspiranti angeli con le ali a metà, che vengono dal limbo e per andare in paradiso, conquistando l'altra metà e la facoltà di volare, devono compiere buone azioni sulla terra.

Come lei, la ragazzina scopre la bellezza della natura in Valle Stura

Conoscevo già la vita della campagna perché fino all'età di dieci anni ho passato le vacanze estive con mio fratello e le mie sorelle in un paese del tortonese, Garbagna. Mi tuffavo fra le pannocchie di granoturco, giocavo sui greti dei fiumi, andavo a caccia di lucciole. Ora, da adulta, ho apprezzato le camminate nei boschi di castagno, i prati, la libertà di vedere i caprioli. Tutto questo, così come i giochi che faceva mio figlio, sono entrati in questo libro.

In quanto tempo lo ha scritto?

In due mesi. C'è voluto molto di più a correggerlo e a cercare un editore. Stavo da sola, con l'unica presenza del computer e la storia è venuta fuori di getto, uscita da un cassetto interiore che conteneva già tutto.

Che cosa le ha dato il trasferimento in campagna?

Mi ha fatto ricordare che la vita agreste, una camminata in montagna, danno un equilibrio che difficilmente trova eguali.

La magia è un tema del libro?

Ci entri da lontano. Teocritus è realmente esistito. Non era un mago ma conosceva i poteri delle erbe. Poi la magia l'ho presa da me stessa. Quando ero piccola mia sorella Delfina per farmi dormire mi diceva che sarebbero arrivate le fate e mi avrebbero messo la liquirizia sotto il cuscino. Io dormivo col sorriso. La magia può anche essere una scelta razionale.

Quale missione deve compier Molly?

Deve affrontare il Lycaone, un terribile mostro che si è svegliato dopo secoli di letargo. E' pericoloso, ma molly sa usare le forze delle erbe e ha il collare di giada, che ha il potere di rafforzarle il carattere. Fra i suoi amici, oltre ai Gotghutt, ci sono Guglielmo di Boscogrande e il cane Ildebrando.

Come si riconosce la Valle Stura, leggendo?

C'è l'Abbazia di Tiglieto, per esempio, e il collare di giada è un bellissimo gioiello custodito nel museo della filigrana di Campoligure.

Prossimo libro?

Sto buttando giù i primi appunti su un testo brillante, ambientato a Genova, che ha per protagonista una donna molto simpatica.


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