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Più mi
tradisci più ti amo
un libro di Alberto Isola
Introduzione - 24/5/2003
Sono scappati. Tutti. Non uno ha avuto il
fegato, anche solo la decenza, di venire sotto la Nord e restituire una maglia
che non meritava.
Dovrei cercarli uno a uno nelle pagine che seguono e cancellarli dalla nostra
Storia. Ma credo che Giacchetta, un tempo, abbia portato con onore la fascia;
che Rossini e Mihalcea, in passato, abbiano dato tutto ciò che – dati abnormi
limiti tecnici – potevano; che Boisfer, Chini, D’Isanto potranno crescere, e
divenire uomini.
Tutti ricordiamo Genoa-Ajax. Il prepartita, intendo: erano fior di giocatori,
quelli, ma tradirono. Quanto agli undici (più tre) opposti al Siena, posso
provare – purché spariscano per sempre – a dimenticare quello che (non) hanno
fatto questa sera. In fondo, non ho davvero più voglia di occuparmi di loro.
Uno, soltanto, deve rimanere. Enrico Preziosi (che in questo libro, terminato
all’inizio di aprile, non troverete) in poco più di un mese ha fatto il
Presidente più degli ultimi tre messi assieme. Ha coraggio, passione, mezzi. E
rispetto, per questi colori. Ora dovrà cambiare tutto, perché, del Genoa che
amiamo, quello dei nostri padri, dei nostri nonni, nulla cambi.
Qui, dove comincia il libro, finisce un lustro nerissimo; finisce l’era dei
bottegai. Da qui si riparte un’altra storia, la stessa Storia. Perché genoani si
nasce, e genoani si muore.
Molte volte, per quanto mi riguarda, nella stessa vita.
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