La ragazza con il cane al guinzaglio
 
un noir di Antonio Caron


Intervista all'Autore
da Progetto Babele - numero 8

di Peter Patti

Signor Caron, come mai il sottufficiale dell'Arma protagonista dei Suoi gialli è proprio un meridionale?
Un po' per statistica, un po' perché mi sono ispirato a un personaggio realmente esistente.

Le Langhe, la Riviera Ligure, Genova... Sono posti che Lei descrive stupendamente, rendendo ad essi - a nostro beneficio - l'anima che gli è propria ed immergendoci per così dire nel loro spirito loci. È azzardato scommettere che molti dei Suoi romanzi sono nati durante un viaggio?
I luoghi citati sono passato e presente della mia esistenza. Pur vivendo da tempo in Liguria, non dimentico il Piemonte in cui sono nato, le Langhe in particolare.

Il viaggio è fuga? (Forse un fuggire dai rumori e dai ritmi asfissianti della metropoli?) È una metafora della vita stessa? È l'unica possibilità di rimanere vivi ed essere creativi?
Non sento in modo particolare il bisogno di viaggiare. Altra cosa è il viaggio della memoria, soprattutto quello che riporta all'emozionante sensazione di "dejà vu" che ci coglie quando meno ce l'aspettiamo.

Tutte le recensioni dei Suoi gialli che ho letto finora parlano dell'intuito, del fiuto fuori dell'ordinario del protagonista. Ciò corrisponde al vero; ma d'altro canto a me pare che il caso aiuti molto spesso - e in maniera non indifferente - il detective Vitale. È così anche nella realtà? A volte per approdare da qualche parte bisogna lasciarsi trasportare dalle correnti della vita?
Vitale è personaggio romanzesco e pertanto fuori del comune; ha la capacità di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Del resto, ciascuno di noi - e non soltanto chi veste una divisa - può trasformarsi da un momento all'altro in riparatore di torti e strumento di giustizia.

Ne "La donna alla fermata" appaiono alcuni ex militari della Repubblica di Salò. Se è lecito chiederlo: quanto, o quanto poco c'è di "politico" nei Suoi libri?
Non c'è assolutamente nulla; mi guardo bene dal mischiare convinzioni politiche con narrativa. Nel libro vi sono, casualmente, ex repubblichini buoni e altri cattivi.

È stata una coincidenza oppure una passione per i gialli e i misteri della vita a spingerLa a intraprendere la carriera di cronista di nera?
Quando scrivevo di "nera" ero un giovane di buone speranze che faceva gavetta nel giornalismo. Il ghiribizzo di cimentarmi come narratore m'è venuto dopo.

Il Suo atteggiamento verso la vita è il medesimo di Sebastiano Vitale? Lei direbbe che quello di Vitale è il tipico carattere dell'homo italicus, che percorre i sentieri della vita con un occhio piangente e l'altro ridente?
Nella profilo personale di Vitale colgo un "modello" di vita improntato a onestà e integrità morale, pur con tic e difettucci che del resto abbiamo tutti; io per primo.

Vitale risolve i suoi casi quasi sempre senza l'appoggio di nessuno, per conto proprio, trasgredendo a volte agli ordini dei suoi superiori. Da ciò si deve forse evincere un certo scetticismo (da parte anche dell'Autore) nei confronti delle autorità?
Vitale rappresenta il valore e il coraggio dell'individuo che si contrappongono ai soprusi dei potenti. Ogni grande impresa, in tutti i campi, nasce da spunti individuali e spesso non conformistici. Ebbene sì, un po' anarchico lo sono...

Secondo Lei qual è la funzione - o missione - di uno scrittore? Quella di "divertire" (nel senso di "entertain"), quella di insegnare qualcosa per il piacere di insegnare oppure quella di dare impulsi ai suoi lettori nella speranza che questi si impegnino per un mondo migliore?
Non ho la presunzione di cambiare il mondo con i miei scritti, tanto meno influenzare il lettore. Il migliore complimento che ricevo? Quando mi sento dire: "Ho letto il tuo libro tutto d'un fiato". Lo scrittore deve prima di tutto farsi leggere.

A quanto mi risulta, sono tre i romanzi che Lei ha pubblicato presso i Fratelli Frilli Editori: "L'anziano ficcanaso", "La donna alla fermata" e "La ragazza con il cane al guinzaglio". I Suoi libri precedenti sono invece usciti per i tipi di svariate case editrici. C'è un accordo contrattuale tra Lei e i Fratelli Frilli?
Esiste un normale contratto fra editore e autore. Non nascondo la mia ambizione di vedere pubblicati i miei primi tre libri - ormai introvabili - in edizione organica.

Ci dica la Sua opinione sulla situazione dell'editoria in Italia. Si può affermare che si registra una certa cecità da parte dei baroni della carta stampata? L'Arte è morta? O risiede nelle sacche paludose della piccola editoria?
Per uno scrittore esordiente - così come in tutte le espressioni artistiche e professionali - occorrono appartenenze e "spinte" adeguate; ciò vale in particolare per le case editrici blasonate. Il mio incontro con Frilli è stato fuori degli schemi e tutto sommato fortunato.

Secondo Lei il successo del Suo collega di penna Andrea Camilleri è dovuto unicamente alla bravura di questo autore?
Non saprei dire. Di lui non ho letto nulla.

Quali sono gli scrittori da Lei preferiti in assoluto? E che cosa sta leggendo in questo momento?
La fonte narrativa alla quale mi sono ispirato è Georges Simenon. Anzi, il mio maresciallo Vitale è una specie di Maigret all'italiana. Ho appena finito di leggere "Il mondo di Charly", un commovente racconto di fantascienza. È la storia di un ritardato mentale che migliora in modo prodigioso dopo un'operazione, ma che poi regredisce inesorabilmente: una parabola che si può adattare a tante circostanze della vita.

Prima di cominciare un romanzo Lei scrive la trama e poi anche la scaletta, come suggeriscono tanti autori di best-sellers? O la vicenda si va sviluppando mano a mano, e magari Lei si lascia stupire dagli avvenimenti, dalle situazioni, come poi accadrà al lettore?

Quando inizio a scrivere un "giallo", non so veramente chi sia l'assassino. Mi metto nei panni del lettore che cerca di barcamenarsi; lascio, non è una banalità, correre la penna.

Secondo Lei quanto è importante oggi per uno scrittore anche affermato essere presente su Internet con un proprio sito o con propri racconti (oppure capitoli di libri) che gli utenti possono scaricare gratuitamente?
Su Internet ho cominciato col farmi il sito personale; poi ne ho realizzati altri per alcuni amici. Il sito web della Frilli Editori contiene brani di libri in catalogo che si possono leggere liberamente. Mi sembra una bella cosa.

Non vorrei apparire troppo curioso: la giovane moglie di Sebastiano Vitale trova riscontro in un personaggio realmente esistente?
No, è personaggio di fantasia. Quando penso tuttavia a lei, mi viene in mente il volto di Paola Barale; forse mi lascio suggestionare dalla potenza dell'immagine televisiva.

Futuri progetti?
Della serie "maresciallo Vitale" ho pronti due nuovi romanzi. Vorrei fossero inoltre pubblicati altri miei lavori del tutto diversi come contenuti. Spero in proposito di trovare editori disponibili.


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