Le poesie chenonsoleggere
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Handicap/Risposte
Parole, solamente
di Concetta Rundo

Salute
Le poesie chenonsoleggere
di Paolo Cornaglia Ferraris

Il Secolo XIX
Le poesie chenonsoleggere
di Lucia Compagnino

pianetabimbi.it
Le poesie che non so leggere...
di Pier Luigi Bonvicini

Vita
Dislessia: in un libro la raccontano i bambini
di Teresa Selva Bonino

Prontolibri
Le poesie chenonsoleggere
di Stefano Termanini


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Da Handicap/Risposte - Gennaio-Febbraio 2003

Parole, solamente

di Concetta Rundo

«Io quando leggo sono iper-teso, incapace di pensare con serenità, eppure sono capace di leggere. Il mio difetto per gli altri è quello di trovare difficoltà a unire fra loro le lettere dell’alfabeto».
Perché Mirko cerca una necessaria spiegazione alla sua batracomiomachia con le parole? Anzi, più delle parole sono vocali e consonanti che si accoppiano a dimostrare ostilità verso le frasi più semplici, quelle di un ragazzino che non ha molto più di dieci anni.
Mirko è dislessico. Spesso confonde la «f» con la «v» o sbaglia a far di conto. Spesso inverte l’ordine delle sillabe quando legge o perde tempo a elaborare le parole. Questo è un difetto. Così dicono gli altri. Intanto Mirko si dà e ci dà una spiegazione logica e razionale della sua battaglia con l’alfabeto. Forse l’unica spiegazione. La più cristallina.
Dislessia. A pronunciarla, la lingua contro il palato inciampa, rallenta, deve farlo necessariamente. Immaginiamo una sequenza di parole di questo tipo. «Dislessia» ripetuto all’infinito...
Questo vuol dire batracomiomachia con le consonanti. Questo vuol farci capire Mirko.
Ma lui ha fatto un compromesso con le lettere e le sillabe. Ci gioca, le fa capitombolare, le mette insieme con un amore tutto suo. Con passione. E nascono le poesie. Le poesie che non so leggere.
Questo non è un libro e basta. Ma una bacheca sulla quale ogni ragazzino dislessico che si trova a passare lascia i suoi appunti. Appunti importanti, generosi, pieni. Parole sulla guerra raccontata dai vecchi, sulle emozioni che si infrangono tra scogli e battigia, sulla natura puntuale, sul cuore, semplicemente.
«Il poeta è un signore che ricorda quando era bambino» ha scritto S.D., un bimbo di otto anni.
«Non ho il diritto di pensare... di dormire... di essere seppellito... di essere amico... di avere amici. Ho solo il diritto di essere ascoltato» urla E.G. E come non posare gli occhi sul pezzo di carta che L.L di tredici anni ha lasciato in bacheca: «Tu uomo/nato dal sen materno/e sbocciato come un fiore/nella deserta terra sei cresciuto e amato/da quel frutto chiamato Mamma».
Ciascuno di questi nuovi poeti ha un difetto. Essere unico. Ciascuno di loro ha un segreto comune, del quale non ha ancora coscienza. Ciascuno di loro è poeta di se stesso. Prima che dislessico.
 

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Da Salute di Repubblica del 21 novembre 2002

Piccole poesie
Le poesie chenonsoleggere

di Paolo Cornaglia Ferraris

"Le poesie chenonsoleggere", sono quelle scritte dai bambini dislessici (pubblicate da Fratelli Frilli Editori, 2002). Un handicap come questo è piccolo solo per chi non ce l’ha. Pochi sanno che «la dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Atti così automatici che è difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. Purtroppo in Italia la dislessia è poco conosciuta, benché riguardi 1.500.000 di persone. Non è causata da un deficit d’intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita, poiché non può farlo in maniera automatica. Perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali. Tuttavia questi bambini sono intelligenti e di solito vivaci e creativi».
 

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Da Il Secolo XIX del 22 settembre 2002

Le poesie chenonsoleggere

di Lucia Compagnino

In poesia. Così spesso si esprimono  i bambini dislessici, come dimostra il volumetto Le poesie chenonsoleggere (Fratelli Frilli, 71 pagine, euro 6), a cura dell'Associazione Italiana Dislessia, con la supervisione di Giacomo Stella e la prefazione di Claudio Pozzani. Una raccolta di quaranta composizioni, divise per argomento (la guerra, la natura, paesaggi, il mare, in fondo al cuore) e affiancate ai disegni dei piccoli autori.
Poco conosciuta, anche se si calcola che in Italia riguardi un milione mezzo di persone, la dislessia è un disturbo congenito dell'apprendimento che influisce sulla capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Si manifesta quindi nella prima età scolare, in bambini intelligenti e per questo particolarmente sensibili, ed è molto importante saperla riconoscere e aiutare i piccoli nel loro difficile percorso.

 

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Da pianetabimbi.it del 25 luglio 2002

Le poesie che non so leggere...

di Pier Luigi Bonvicini

Poesia e dislessia, due termini non solo in rima, ma quasi nati assieme. I bambini che si caratterizzano per tale disturbo dell'apprendimento (DSA), sono geneticamente dotati di un'intelligenza e sensibilità quasi superiore alla norma. Dalla loro difficoltà di lettura e scrittura è sbocciato come un fiore questo testo (edito dai Fratelli Frilli Editori di Genova) curato con attenzione dalla Associazione Italiana Dislessia (AID) a cui va un sincero ringraziamento per aver consentito la conoscenza e la divulgazione di tale opera. Poesie di bambini e giovani adolescenti, da leggere con interesse e curiosità, che raccontano emozioni provate da ognuno di noi, con delicata e profonda sincerità.

 

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Da Vita del 12 luglio 2002

Dislessia: in un libro
la raccontano i bambini

di Teresa Selva Bonino

S'intitola "Le poesie chenonsoleggere" il libro curato dall'Associazione Italiana Dislessia che raccoglie le opere di alcuni bambini e ragazzi che soffrono di questo disturbo nella comunicazione verbale e scritta. L'idea nasce dopo aver notato che molti bambini dislessici sono spesso notevolmente più sensibili e intelligenti ed affinano una particolare capacità di sintesi dovuta alla necessità di produrre testi brevi, proprio per via della loro difficoltà a scrivere ed in generale ad esprimersi. Il volumetto, rivolto in particolare al mondo professsionale, scolastico, ma anche più in generale all'opinione pubblica, vuole essere uno strumento utile alla sensibilizzazione e alla divulgazione delle problematiche inerenti a questa malattia. Ma non solo. Con il ricavato delle vendite che sarà devoluto all'A.I.D., l'organizzazione di volontari, operatori sanitari, insegnanti e genitori impegnati ad aiutare i bambini dislessici, si promuoverà la ricerca, la formazione e la rete di suppporto alle famiglie.

 

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Da Prontolibri del 5 luglio 2002

Le poesie chenonsoleggere

di Stefano Termanini

Alcuni anni fa una maestra propose ai suoi allievi di fare una ricerca sul Novecento e sulla Seconda guerra mondiale. Materiali diversi furono elaborati e i risultati furono assai notevoli. Ci furono prove di traduzione di lettere di soldati, fotografie, ricerche di storia... Ci furono poesie. Alcune di queste erano state scritte da bambini affetti da dislessia, un disturbo, dovuto a una particolare architettura neurologica dell'individuo. La dislessia è una caratteristica della persona, è geneticamente ereditabile, come il colore dei capelli o la somiglianza della fisionomia. In Italia colpisce circa un milione mezzo di persone. Si manifesta con poca attenzione e disordine, nel bambino, fino a diventare incapacità di esprimersi attraverso la scrittura e ad apprendere con la lettura (due attività che il dislessico può compiere solo con grandissimo sforzo, non automaticamente, quindi trascurando i contenuti per concentrarsi sull'attività da svolgere). Nella coscienza comune, la dislessia viene ancora percepita, erroneamente, come mancanza di capacità fondamentali: come un handicap.
Il volume Le poesie che non so leggere è stato interamente curato dall'A.I.D., Associazione Italiana Dislessia (per maggiori informazioni: www.dislessia.it), che svolge un'azione di sensibilizzazione e informazione puntuale riguardo a questo problema sociale (il 5° Convegno Nazionale dell'A.I.D. si è tenuto a Genova lo scorso 25 maggio).
I bambini dislessici, è stato notato, hanno predisposizione per la riflessione e per la poesia. Questo volumetto raccoglie alcune loro prove poetiche e alcuni loro disegni. E', certamente, un importante occasione per avvicinarsi al problema della dislessia, trascorrendo un'ora di piacevole lettura. Acquistandolo, fra l'altro, si aiuta l'A.I.D. Onlus a svolgere sempre meglio il proprio lavoro.


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