Le poesie chenonsoleggere
Salute Il Secolo XIX pianetabimbi.it Vita Prontolibri
Da Handicap/Risposte - Gennaio-Febbraio 2003
Parole, solamente di Concetta Rundo
«Io quando leggo sono iper-teso, incapace di pensare con
serenità, eppure sono capace di leggere. Il mio difetto per gli altri è quello
di trovare difficoltà a unire fra loro le lettere dell’alfabeto».
Da Salute di Repubblica del 21 novembre 2002
Piccole poesie di Paolo Cornaglia Ferraris
"Le poesie chenonsoleggere", sono quelle scritte dai
bambini dislessici (pubblicate da Fratelli Frilli Editori, 2002). Un
handicap come questo è piccolo solo per chi non ce l’ha. Pochi sanno che «la
dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in
modo corretto e fluente. Atti così automatici che è difficile comprendere la
fatica di un bambino dislessico. Purtroppo in Italia la dislessia è poco
conosciuta, benché riguardi 1.500.000 di persone. Non è causata da un deficit
d’intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o
neurologici. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo
solo impegnando al massimo le sue capacita, poiché non può farlo in maniera
automatica. Perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non
impara. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si
accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre
attività mentali. Tuttavia questi bambini sono intelligenti e di solito vivaci e
creativi».
Da Il Secolo XIX del 22 settembre 2002
Le poesie chenonsoleggere
di Lucia Compagnino
In poesia. Così spesso si esprimono i
bambini dislessici, come dimostra il volumetto Le poesie chenonsoleggere
(Fratelli Frilli, 71 pagine, euro 6), a cura dell'Associazione Italiana
Dislessia, con la supervisione di Giacomo Stella e la prefazione di Claudio
Pozzani. Una raccolta di quaranta composizioni, divise per argomento (la guerra,
la natura, paesaggi, il mare, in fondo al cuore) e affiancate ai disegni dei
piccoli autori.
Da pianetabimbi.it del 25 luglio 2002
Le poesie che non so leggere...
di Pier Luigi Bonvicini Poesia e dislessia, due termini non solo in rima, ma quasi nati assieme. I bambini che si caratterizzano per tale disturbo dell'apprendimento (DSA), sono geneticamente dotati di un'intelligenza e sensibilità quasi superiore alla norma. Dalla loro difficoltà di lettura e scrittura è sbocciato come un fiore questo testo (edito dai Fratelli Frilli Editori di Genova) curato con attenzione dalla Associazione Italiana Dislessia (AID) a cui va un sincero ringraziamento per aver consentito la conoscenza e la divulgazione di tale opera. Poesie di bambini e giovani adolescenti, da leggere con interesse e curiosità, che raccontano emozioni provate da ognuno di noi, con delicata e profonda sincerità.
Da Vita del 12 luglio 2002
Dislessia: in un libro
di Teresa Selva Bonino S'intitola "Le poesie chenonsoleggere" il libro curato dall'Associazione Italiana Dislessia che raccoglie le opere di alcuni bambini e ragazzi che soffrono di questo disturbo nella comunicazione verbale e scritta. L'idea nasce dopo aver notato che molti bambini dislessici sono spesso notevolmente più sensibili e intelligenti ed affinano una particolare capacità di sintesi dovuta alla necessità di produrre testi brevi, proprio per via della loro difficoltà a scrivere ed in generale ad esprimersi. Il volumetto, rivolto in particolare al mondo professsionale, scolastico, ma anche più in generale all'opinione pubblica, vuole essere uno strumento utile alla sensibilizzazione e alla divulgazione delle problematiche inerenti a questa malattia. Ma non solo. Con il ricavato delle vendite che sarà devoluto all'A.I.D., l'organizzazione di volontari, operatori sanitari, insegnanti e genitori impegnati ad aiutare i bambini dislessici, si promuoverà la ricerca, la formazione e la rete di suppporto alle famiglie.
Da Prontolibri del 5 luglio 2002
Le poesie chenonsoleggere di Stefano Termanini
Alcuni anni fa una maestra propose ai suoi allievi di fare una ricerca sul
Novecento e sulla Seconda guerra mondiale. Materiali diversi furono elaborati e
i risultati furono assai notevoli. Ci furono prove di traduzione di lettere di
soldati, fotografie, ricerche di storia... Ci furono poesie. Alcune di queste
erano state scritte da bambini affetti da dislessia, un disturbo, dovuto a una
particolare architettura neurologica dell'individuo. La dislessia è una
caratteristica della persona, è geneticamente ereditabile, come il colore dei
capelli o la somiglianza della fisionomia. In Italia colpisce circa un milione
mezzo di persone. Si manifesta con poca attenzione e disordine, nel bambino,
fino a diventare incapacità di esprimersi attraverso la scrittura e ad
apprendere con la lettura (due attività che il dislessico può compiere solo con
grandissimo sforzo, non automaticamente, quindi trascurando i contenuti per
concentrarsi sull'attività da svolgere). Nella coscienza comune, la dislessia
viene ancora percepita, erroneamente, come mancanza di capacità fondamentali:
come un handicap. |