Quelli che il Giglio
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La Gazzetta dello Sport
Scritti per sport

 

Il Secolo XIX
Non c'è squadra senza libro

di Federico Buffoni

 

La Nazione
Viola e dintorni

 


 

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Da La Gazzetta dello Sport del 10 aprile 2003

Scritti per sport


C’è sempre un colpevole, un infetto, un contagiato, un portatore sano di tifo. E da quel momento la vita non è più la stessa. Sotto sotto, in fondo in fondo, un neurone della nostra anima è occupato, invaso, in balia di una squadra di calcio: oggi vincere o perdere, al massimo pareggiare, è forse la cosa che conta di meno, perché c’è di peggio, tipo la sopravvivenza della società, il trasloco dello stadio, il cambio della maglia, il mercato (leggi: cessioni) sempre aperto. Poi finisce che di solito gli juventini si beccano scudetti e critiche, gli altri si leccano le ferite e le figurine Panini. Tutto questo per introdurre la collana “Ultimo stadio”, che ha già dato vita a “Quelli che il Grifone” ( il Genoa non poteva che essere il primo della lista), “Quelli che il Baciccia” (la Sampdoria non poteva che venirgli dietro) e “Quelli che il Giglio” (sulla Fiorentina). Ora tocca agli interisti con “Quelli che la Beneamata” e ai milanisti con “Quelli che il Diavolo”. Storia, personaggi, partite, curiosità, aneddoti, citazioni. Non ci resta che ridere.

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Da Il Secolo XIX del 12 marzo 2003

Editoria e sport
Non c'è squadra senza libro


di Federico Buffoni

E venne il giorno della trasferta. Fabrizio Calzia, dopo aver dato alle stampe “Quelli che il Grifone” e “Quelli che il Baciccia”, esce dalla terra di Liguria e approda in quella d’Etruria, che fa anche rima. Il suo terzo manualetto per tifosi, che segue quelli per rossoblù e blucerchiati, canta glorie e tribolazioni della società più famosa, tra le “grandi” scivolate in sofferenza: la Fiorentina. Ed ecco, fresco di tipografia (la Me.Ca. di Recco) e di casa editrice (la Fratelli Frilli Editori in Genova, nella via Priaruggia) “Quelli che il Giglio”. Cento pagine in formato semi-tascabile, copertina indovinate un po’ di che colore, prezzo genovese (dalla parte di chi compra, si vuol dire) contenuto alla miseria di sei euro e mezzo: e dentro un cantico viola come l’esterno (era questo il colore, per chi vivesse su Marte e non l’avesse indovinato) e nel quale si ritrovano passato e presente, luccichio di stelle e masticar di polvere; ma anche sogni di bandiere di nuovo e presto al vento, di cori ritrovati. Insomma, la storia della Fiorentina che è diventata Florentia e non vede l’ora di esser di nuovo “Oh Fiorentina”. La storia di memorabili momenti, dal primo scudetto che Sarti, Magnini, Cervato e via di seguito portarono sull’Arno nel ’56 con Fulvio Bernardini, alla grande scuola di portieri (da Sarti e Albertosi a Galli e Toldo). Dalle delizie estetiche di Robibaggio e Batigol al figliol prodigo Cecchi Gori, che - spiega l’Autore - ebbe «assurde sbandate nelle insidiose curve della Marini».
L’avrete capito, “Quelli che il Giglio” è l’esatto contrario di quel che dice d’essere. Altro che manuale del tifo. A veder quel che accade negli stadi (a proposito, questa collana si chiama per l’appunto “Ultimo Stadio”, cioè ultima speranza di salvezza per i seguaci del pallone) un vero manuale del tifoso dovrebbe insegnare a spegnere bombe carta, a schivare bottigliate, a parcheggiare la macchina sotto l’asfalto, a cucirsi la bocca in gradinata ché non si sa mai. Invece, nel libro di Calzia c’è voglia di sorridere: cioè l’estremo e quasi commovente tentativo di restituire intelligenza al gioco del calcio affinché non diventi un gioco al massacro.


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Da La Nazione del 28 gennaio 2003

Viola e dintorni, tra
libri e trasmissioni tv

Viola e dintorni, tra libri e trasmissioni televisive. «Quelli che il Giglio» (96 pagine, prezzo 6,50 euro), piccolo manuale della grande fede per grandissimi tifosi, che si specchieranno nei loro pregi e difetti. Fino al tracollo della squadra viola. Un piccolo libro per vivere il calcio per ciò che dovrebbe essere: un gioco, con il sorriso come gol. Il libro fa parte della collana «Ultimo Stadio» (Frilli Editori) a cura di Fabrizio Calzia.


 

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