Giustizia e impunità
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Genovagando
Giustizia e impunità
di Marco Guidetti


La Stampa
Le interviste della Bardi ora sono un libro
di Stefano Delfino

 

 

 


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Da Genovagando del 9 aprile 2003

Giustizia e impunità


di Marco Guidetti

L'intervista, partendo dalla recente pubblicazione di Travaglio (con Gomez e Barbacetto: Mani Pulite, la vera storia, Editori Riuniti), indaga, tramite domande particolarmente analitiche, sulle differenze tra passato e presente, sulle circostanze economico-sociali e politiche che resero possibile allora smascherare tangentopoli, sull'ondata moralizzatrice che ne seguì, sui dispositivi giudiziari che lo consentirono, e che l'attuale governo viene via via epurando.

Uno sguardo a trecentosessanta gradi sulla giustizia italiana partendo dalla madre di tutte le inchieste, “Mani Pulite”, fino all’approvazione della legge Cirami sul legittimo sospetto tramite gli acuti e competenti punti di vista di Antonio Di Pietro e Marco Travaglio giornalista e scrittore tra i più coraggiosi e scomodi. L’intervista, raccolta da Gloria Bardi, insegnante savonese di Filosofia e Storia, durante in un incontro pubblico da lei stessa organizzato, traccia gli eventi di dieci anni di giustizia Italiana, dall’avvento di Tangentopoli, vero e proprio terremoto giudiziario che avrebbe potuto cambiare usi e costumi dell’amministrazione pubblica e della politica, fino ai sospetti più volte involontariamente confermati dagli stessi protagonisti, del conflitto di interessi dell’ attuale governo, passando attraverso le modifiche del codice penale , che permette ancor oggi di far sedere dietro i banchi di Montecitorio di oltre novanta deputati processati e condannati a titolo definitivo. Il documento fa luce, se ancora mai fosse stato del tutto chiarito, sulle collusioni che hanno portato allo scioglimento del pool milanese, ed alla sua graduale delegittimazione ed ingiuria, e pone inquietanti interrogativi sugli obiettivi dell'attuale governo, in particolare dopo gli emendamenti sulla depenalizzazione del falso in bilancio, ed agli ostacoli posti sulla realizzazioni materiali e sul loro valore in sede di indagine, delle rogatorie internazionali. Gloria Bardi, 45 anni, insegnante di filosofia e storia al Liceo classico di Savona, da anni si occupa di eventi culturali e politici, come presentazioni di libri con gli autori, tavole rotonde a tema, interviste pubbliche a protagonisti politici. Scrive testi narrativi e teatrali. Assieme ad altri cittadini di Finale Ligure ha dato vita a un movimento di cittadini autoconvocati di nome Liberamente, che ha organizzato manifestazioni come quella da cui è tratta la presente intervista.
 

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Da La Stampa - Savona del 21 febbraio 2003
 

"Giustizia e impunità" racconta gli
incontri con Di Pietro e Travaglio

Finale, le interviste della Bardi
ora sono diventate un libro
 

di Stefano Delfino

Ogni estate, da anni, conduce con garbo, acume e professionalità gli incontri con l´autore che si dipanano in piazzale Buraggi, sul lungomare di Finale: e adesso Gloria Bardi ha raccolto in un libro, significativamente intitolato «Giustizia e impunità» e pubblicato dalla Fratelli Frilli Editori di Genova, due delle interviste realizzate in un´analoga occasione con Antonio Di Pietro e Marco Travaglio.
Dopo aver felicemente esordito, un paio di anni fa, con «Ma», da lei definito «romanzo in dieci racconti», Gloria (45 anni molto ben portati, insegnante di filosofia e storia al Liceo classico di Savona, genovese di nascita ma finalese d'adozione) con altri cittadini di Finale ha dato vita a un movimento di cittadini autoconvocati di nome «LiberaMente», che ha organizzato manifestazioni come quella da cui è stata appunto tratta l´intervista del libro (96 pagine, 6,50 euro). Partendo da una recente pubblicazione di Travaglio (con Gomez e Barbacetto: «Mani Pulite, la vera storia», Editori Riuniti), il libro indaga, tramite domande particolarmente analitiche, sulle differenze tra passato e presente, sulle circostanze economico-sociali e politiche che resero possibile allora smascherare tangentopoli, sull'ondata moralizzatrice che ne seguì, «sui dispositivi giudiziari che lo consentirono, e che l´attuale governo viene via via epurando». La stagione di Mani Pulite, che vede in Travaglio un «attento ricostruttore» e in Antonio Di Pietro un protagonista, «rischia di venir rimossa senza essere stata ancora politicamente e culturalmente e elaborata». E il volume della Bardi nasce proprio dall'esigenza di sottolineare come quello della giustizia «sia oggi un punto nevralgico, dove si misura la tenuta democratica delle nostre istituzioni, la rispondenza alla Costituzione e soprattutto a quell'articolo terzo che stabilisce l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge». Spiega l´autrice nell’introduzione: «Chi ha detto che la politica è una dimensione esclusiva? È esattamente il pregiudizio contro cui noi dei movimenti vogliamo ribellarci, culturalmente, moralmente prima ancora che politicamente. Lo scritto che segue, la manifestazione da cui è tratto, le riflessioni che vi si svolgono, le domande e le risposte che vi danno corpo non rappresentano quindi, né il trionfo della partigianeria né il trionfo dell'impolitica, ma della politica restituita finalmente a se stessa».
 


 

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