Mar di Sardegna
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La Rivista marittima
Mar di Sardegna: tempeste, bastimenti, riviere
di Maria Vittoria Casetti

 

La Nuova Sardegna
Tempeste e naufragi nel Mar di Sardegna
di Salvatore Tola

 

 


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Da La Rivista marittima - Aprile 2003
 

Mar di Sardegna
Tempeste, bastimenti, riviere

 

di Maria Vittoria Casetti

Enrico Alessandro Valsecchi, giornalista pubblicista di Alghero, ha scritto questo libro con l’intenzione di far conoscere la storia dell’isola attraverso gli avvenimenti accaduti nelle acque adiacenti la Sardegna e la Corsica a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Sono state esaminate e rimesse in discussione antice tragedie del mare spesso osservate e tramandate nel tempo con un’interpretazione contraddittoria o inattendibile, e i fatti di cronaca più importanti di cui l’Autore si è occupato personalmente durante la sua attività giornalistica. Il primo episodio trattato riguarda il naufragio della fregata Se millante avvenuto contro gli scogli dell’isola corsa di La vezzi il 15 febbraio 1855 alle ore 12.00.
La Se millante era una fregata armata da 60 cannoni e 250 uomini di equipaggio; era salpata da Tolone trasportando 750 soldati destinati alla guerra di Crimea. Mentre navigava in prossimità delle coste meridionali della Corsica si scatenò una tremenda burrasca e non potendo accostare, il comandante decise di infilare le Bocche di Bonifacio per sottrarsi al pericolo di finire contro gli scogli, ma nel tratto di mare tra l’isola di Lavezzi e di Razzoli la fregata incappò in una cosiddetta “onda anomala” talmente imponente che la nave venne sollevata e scagliata contro gli scogli. La nave si frantumò e non ci furono superstiti fra i mille uomini, tanto che quando il mare si placò e le prime barche giunsero sul posto, si trovarono davanti ad uno spettacolo orrendo. Il fatto quasi inverosimile, che nessuno sia sopravvissuto alla tragedia, diede adito a numerose leggende e finzioni letterarie.
Oggi l’arcipelago di La vezzi è una riserva naturale sia terrestre che marina e per la visita ai monumenti è necessaria l’autorizzazione.
Molta parte del libro è dedicata all’affondamento della corazzata Roma, nave ammiraglia della flotta italiana, avvenuto il 9 settembre 1943 nelle acque al largo dell’Asinara a opera di bombardieri tedeschi. La nave con a bordo 1.849 uomini di equipaggio era diretta alla Maddalena, ma l’isola risultava occupata da forze tedesche, allora accosto per dirigere verso Bona con tutta la flotta in applicazione delle disposizioni armistiziali. L’Autore traccia la storia di quei tragici eventi descrivendo appunto anche la situazione generale esistente in Sardegna in quel momento. Ma sull’affondamento della Roma ormai esiste un’ampia documentazione che si è andata ingrossando nel corso degli anni; un esame dettagliato e sintetico di quei tragici avvenimenti è contenuto nello studio del figlio dell’ammiraglio Bergamini, e che la Rivista Marittima ha pubblicato come supplemento al numero di gennaio 2003, allora comandante in Capo delle Forze Navali da battaglia, dando così un positivo contributo su questa vicenda che rappresenta una pagina importante della nostra Marina.
Altri capitoli sono dedicati a tragedie e naufragi di navi e battelli di vario genere avvenuti sempre nel bel mare di Sardegna. In sintesi possiamo dire che si tratta di un libro di piccolo formato contenente episodi interessanti che rivelano quanta importanza ha il mare negli avvenimenti che hanno fatto la storia della Sardegna, della sua gente e di tutto il Paese.


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Da La Nuova Sardegna del 30 settembre 2002

 

Un volume di Valsecchi sui disastri marittimi

Tempeste e naufragi
nel Mar di Sardegna

 

di Salvatore Tola

Valsecchi, giornalista algherese che ha già pubblicato alcuni libri sulla sua città e la Sardegna, dedica questa nuova opera al tema tragico e allo stesso tempo affascinante dei disastri marittimi: dedica ad esempio un capitolo al naufragio nello Stretto di Bonifacio, nel 1855, della fregata francese "Sémillante"; uno a quello del veliero tre alberi "Warrior", finito nel 1910 sugli scogli dell'Argentiera ecc. Il suo scopo è anche quello di dare un quadro della vita lungo le coste nel periodo preso in esame, che va dalla seconda metà dell'Ottocento agli anni recenti del secondo Novecento.





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