Morte a domicilio
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Il Corriere Mercantile
Marisa Masella, docente "in noir"
di Mariacristina Cambri

librerie.it
Esce da Fratelli Frilli "Morte a domicilio"
di Pasquale Bottone

Bari Sera
La donna alla fermata e Morte a domicilio
di Felice Laudadio

mentelocale.it
Nuovo noir genovese: "Morte a domicilio"
di Laura Santini

Il Lavoro - Repubblica
La morte a domicilio e un'orazione di Lisia
di Piero Pastorino


 

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Da Il Corriere Mercantile - 17 gennaio 2003

Marisa Masella
docente "in noir"

 

di Mariacristina Cambri

Il suo "mestiere" ufficiale è professoressa di matematica in un liceo scientifico di Genova. Come hobby (ma a ben vedere è ben più di un hobby), la "professoressa in noir", scrive gialli.
Genovese di nascita, ha al suo attivo varie partecipazioni al Mystfest di Cattolica. Il suo "giallo" più recente è "Morte a domicilio", edito per i Tascabili della Fratelli Frilli.
Due detective, il commissario Antonio Mariani e la moglie, ingegnere informatico, cercano di individuare un misterioso serial killer. Questi, ad ogni delitto, invia messaggi sibillini e preoccupanti: segni chiari della sua intenzione di colpire il loro nucleo famigliare.
Narrato in prima persona e scritto in forma di dialogo, "Morte a domicilio" si snoda in una Genova appena accennata, eppure riconoscibile, e si configura come l'inesausto monologo del commissario Mariani che mescola le vicende professionali, legate ai delitti del serial killer, al reticente e lacunoso racconto delle proprie difficoltà matrimoniali. Un doppio racconto, perché accanto alla vicenda poliziesca si intreccia quella del problematico rapporto di coppia.
Giallista di buona fama, Marisa Masella ha pubblicato alcuni racconti sui Segretissimi di Mondadori e, nel 2001, il suo "La parabola dei ciechi" ha ottenuto la segnalazione della Giuria del premio "Gran Giallo Città di Cattolica".

 

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Da librerie.it - 4 settembre 2002

Esce da Fratelli Frilli Editori
Morte a donicilio

 

di Pasquale Bottone

Fa parte della collana "noir" il nuovo libro di Maria Masella. Esce da Fratelli Frilli Editori "Morte a domicilio" di Maria Masella.
La trama è incentrata su due detective, il commissario Antonio Mariani e la moglie, un ingegnere informatico, che cercano di individuare un misterioso serial killer che ad ogni delitto invia messaggi sibillini e preoccupanti, che mirano a rendere chiara la sua intenzione di colpire il loro nucleo familiare. Sarà un uomo o una donna? Un giovane o un vecchio? In ogni caso deve essere fermato e l'impresa non è affatto semplice…
Maria Masella, genovese, è nota per avere pubblicato racconti su Segretissimo Mondadori. Il suo "La parabola dei ciechi" ha ottenuto importanti riconoscimenti dalla critica al Premio Gran Giallo Città di Cattolica 2001.

 

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Da Barisera del 22 maggio 2002

La donna alla fermata
Morte a donicilio

 

di Felice Laudadio

Il primo, grande, fu "Quer pasticciaccio brutto...". Dagli anni Sessanta in poi, con Scerbanenco soprattutto, il giallo all'italiana occupa uno spazio di rispetto nel mondo letterario e nel mercato editoriale. Oggi si chiama "noir", secondo il cliché internazionale. Continua però a sfornare personaggi italianissimi. Non detective, marescialli dell'Arma. Non tenenti della squadra omicidi, funzionari della Polizia di Stato. Se poi ci si mettono anche le rispettive compagne, il gioco si fa duro e quando capita, si sa, i duri cominciano a giocare. Anche le "dure", tanto per rendere le cose ancora più divertenti.
A giudicare da questi gialli, si direbbe che in Italia si investighi in tandem, a coppie "matrimoniali". I due che la casa editrice della famiglia Frilli propone in accoppiata ideale nella collana "I Tascabili-Noir", di facile consumo, di gradevole grafica e, particolare non trascurabile, di prezzo contenuto, sono titoli autonomi e indipendenti, beninteso. Perché allora trattarli insieme? Per non poche ragioni.
Nell'uno e nell'altro, galeotto è il rapporto coniugale. Problematico e sul filo del rasoio quello del commissario Mariani con la moglie, ingegnere informatico, nel poliziesco di Maria Masella. Simpaticamente instabile e affatto riposante il menage del maresciallo dei Carabinieri Sebastiano Vitale. La bella moglie, di quindici anni più giovane, ha il pallino delle indagini.
Quanto al poliziotto, il "caso" (lo strangolamento di una donna) entra di prepotenza nella sua vita professionale, in forma di un pacco, contenente un macabro reperto: il polpastrello dell'indice destro reciso alla malcapitata.
Stessa musica per la famiglia Sebastiani. È il delitto a far visita al militare e alla signora Marisa. Anzi, i delitti. Due omicidi. Di donne, ancora una volta, proprio nel territorio genovese dove il sottufficiale, comandante di stazione in Piemonte, sta seguendo il corso per la promozione a maresciallo aiutante. L'inseparabile metà lo ha seguito in Liguria, naturalmente.
Che poi le vicende si sviluppino secondo moduli diversi - ma neanche tanto - non dovrebbe far gridare allo scandalo. Tutt'altro. L'habitat italianissimo in cui si muovono le storie resta a confermare la simmetria tra i testi. In uno, quello marinaro del Levante. Nell'altro, invece, pure: sempre la riviera ligure, schiacciata sulla costa dai rilievi incombenti.
E che gusto per i personaggi. Già i protagonisti sono speciali (soprattutto il carabiniere meridionale, "terun" come dicono nelle Langhe piemontesi). Quanto ai comprimari! Ex repubblichini, preti che sanno più di quanto dicono o possono dire, giornaliste ostinate (la curiosità non è femmina?) e altri personaggi femminili strani e misteriosi. In genere, quando sembrano a posto è allora che nascondono sorprese in serie. Se a prima vista appaiono bizzarre, risultano alla fine innocue come cuccioli.
Genovese, guarda un po', la scrittrice. Insegna matematica allo scientifico, ha firmato racconti per Segretissimo Mondatori, vanta due raccolte di gialli e diverse partecipazioni e premi al prestigioso Mystfest di Cattolica.
È al quinto romanzo Antonio Caron, torinese d'origine, residente a Bogliasco, dove ha collocato l'appartamento occupato dal maresciallo Vitale durante il corso. Prima di scoprire la vena di narratore è stato cronista e la sua scrittura risente dell'attitudine giornalistica al racconto obiettivo, anche se mai distaccato o indifferente.
Particolare non trascurabile: anche la casa editrice Frilli è genovese. E qui il cerchio si chiude.

Antonio Caron, "La donna alla fermata", Fratelli Frilli Editori, 176 pagine, 7,50 €
Maria Masella, "Morte a domicilio", Fratelli Frilli Editor, 224 pagine, 7,50 €

 

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Da mentelocale.it - 22 aprile 2002

 

Nuovo noir genovese: "Morte a domicilio" 

 

di Laura Santini

L'ho letto di notte. Prima di addormentarmi. Ho fatto lo stesso incubo del protagonista al capitolo 5.

Sulla fascetta rossa si legge "noir genovese al femminile". Un giallo incalzante gestito dal commissario Antonio Mariani, poliziotto con la classica vita scombinata: una moglie, troppi tradimenti, una figlia che li fa convivere, Manu. La mano brillante di Maria Masella, l'autrice, ricostruisce il diario di un caso che sconfina nel familiare, stravolgendo e rimescolando la vita affettiva e lo scarno menage di Antonio Mariani. Coinvolto in prima persona in una serie di omicidi, da pacchi contenenti articolati messaggi a rebus, il commissario non può fare a meno di lasciare che anche la moglie Francesca, ingegnere informatico, partecipi alle indagini.

Non è bello svelare di più, perché il gusto della storia sta proprio tra il cosa narra e il come è narrata. Un incalzare di pensieri, dialoghi, lunghi sguardi riflessivi di un uomo verso la sua donna, con cui da molto tempo non parla. Due universi relazionali: un commisariato, una casa.
È un giallo sì, ma è, allo stesso tempo, anche una storia d'amore. Niente di romantico, piuttosto qualcosa di molto concreto al limite del cinico. Gli sguardi di Mariani alla moglie parlano d'amore più di tutte le parole che riesce a dirle: sempre fredde, maldestramente arrangiate e distaccate.

L'intricata trama di messaggi che, il/la serial killer (a voi il compito e il gusto di scoprirne il sesso) manda al commissario, stimola e arricchisce l'intreccio, fa sviluppare con naturalezza i personaggi nei loro profili psicologici e professionali e spinge il lettore a sforzarsi nel tentativo di superare l'équipe di investigatori improvvisati e professionisti.

Cosa c'entrano le camelie in tutto questo? C'entrano, c'entrano. Lo scoprirete leggendo il libro. Posso solo ricordarvi brevemente il celebre romanzo "La Dame aux Camelias" di Alexander Dumas, dove l'eroina Marguerite, è nota anche come "La Signora delle Camelie". Essendo allergica ai fiori troppo profumati, la signora porta sempre con sé un bouquet di camelie che, avendo una profumazione molto leggera, non la fanno tossire. Un piccolo indizio o meglio un'anticipazione del sottile gioco sapientemente costruito da Masella tra le strade genovesi. Un gioco che sarete chiamati a giocare, indipendentemente dalla vostra conoscenza della città, che in questo noir fa da interessante cornice, ma non ruba la scena ai protagonisti. Sarà un gioco, ma soffrirete anche un po' per i personaggi, killer compreso/a.

Un invito alla lettura spassionato per un genere che, personalmente, non amo molto, ma che se sapientemente elaborato, come in questo caso, merita tutta l'attenzione che si riserva ai buoni libri. L'autrice genovese, Maria Masella non è per altro una debuttante bensì, svestiti i panni dell'insegnante di matematica in un liceo, ha partecipato ed è stata più volte premiata al Mystfest di Cattolica.

 

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Da Il lavoro - Repubblica - Genova

 

 Libri di Liguria

La Morte a domicilio e un'orazione di Lisia

 

di Piero Pastorino

La "Fratelli Frilli Editori" riapre nei Tascabili la serie della "collana gialli" con due pubblicazioni "Morte a domicilio" di Maria Masella e la "Trentaseiesima orazione di Lisia" di Luciano Bellé. Il romanzo della Masella è ambientato interamente a Genova. La misteriosa vicenda contiene un discreto numero di delitti messi a segno con un macabro rituale. Le vittime dell'ignoto assassino sono donne. Già qui tutto si complica perché chi compie i crimini può essere dell'uno o dell'altro sesso. Ma c'è di più: l'omicida ogni volta invia all'investigatore, il commissario Antonio Mariani, un preoccupante messaggio da decifrare che è espresso con pochi elementi, alcuni dei quali molto crudi e inequivocabili e altri puramente simbolici. È insomma un vero rompicapo, da perderci i giorni e le notti. Oltretutto, parrebbe indicativo che chi uccide intende colpire, con inesorabile progressione, minacciosamente lo stesso commissario stringendo il cerchio di morte sui suoi familiari.
Si snoda a questo punto una minuta indagine sullo stesso poliziotto, sulla sua vita privata che non è poi molto adamantina, sulle sue persone più care - la figlioletta e la madre - , sui rapporti sempre piuttosto tesi con la moglie, ingegnere informatico. Ma è proprio la consorte a offrire al marito la sua collaborazione fruendo della sua vasta esperienza, a mezzo tra la maga e la scienziata, in settori che hanno a che fare con la simulazione. Qui sta anche l'originalità della trama che la scrittrice ha intessuto.
La Masella, nata a Genova, insegnante di matematica in un liceo scientifico, non è nuova al racconto giallo. Ha pubblicato su "Segretissimo Mondatori". È stata finalista al premio Tolkien. E' stata premiata al Mystfest di Cattolica. Lo scorso anno ha avuto una segnalazione al 28 premio "Gran Giallo Città di Cattolica". Ha pubblicato "Non so chi fui" con Solfanelli e "Trappole" con la Clessidra.
L'altro libro della collana ci porta molto indietro nel tempo, addirittura all'Atene del IV secolo A.C. L'autore si è valso della sua specifica competenza professionale. Bellé è nato a Venezia, ma si può considerare genovese a tutto tondo. Risiede infatti nella nostra città da quarant'anni. Insegnante di lettere, si è attivato scrivendo da quando ha lasciato la scuola. È questo il primo dei suoi romanzi che viene pubblicato. L'avvio del giallo muove i suoi passi da un archeologo americano in viaggio turistico. Senonché ha la fortuna di scoprire alcuni manoscritti originali risalenti a 24 secoli prima. Questi contengono l'inizio di una orazione di Lisia, mai pronunciata e fino ad allora ignorata. La sua traduzione è sconvolgente perché rivela che l'oratore aveva affidato al sofista Melanolykos una indagine che gli permettesse di scagionare un suo cliente dall'accusa di uxoricidio. L'investigatore, fiutata la pista buona, arriva alla verità, ma è questa tanto scottante da consigliare al sofista di riparare in Sicilia e a Lisia di nascondere il materiale interrandolo in un pozzo.

Maria Masella: Morte a domicilio. Fratelli Frilli Editori, 2002, pagine 221, € 7,50.
Luciano Bellé: La trentaseiesima orazione di Lisia. Fratelli Frilli Editori, 2002, pagine 202, € 7,50

 


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