La palla nel cesto
L'isola del tesoro
Da La Stampa web del 22 settembre 2003 La palla nel cesto di Andrea Parodi
Un libro sul basket. Un romanzo per giunta. O meglio un lungo
racconto.
La sfida l’ha lanciata un commerciante genovese di 34 anni, a
lungo giocatore di pallacanestro nei campionati B e C. Angelo
Dellarovere, questo il suo nome, è anche un disegnatore di fumetti
e di caricature. Tutto il libro è incentrato su una continua ironia, su un costante sarcasmo: leggero, pungente e preciso. Grazie al prezioso ed efficace aiuto di una punteggiatura e al carattere tipici del fumetto, Angelo Dellarovere racconta in diciannove capitoli tutto l’universo di un ipotetico club sportivo di provincia. Nell’entroterra abruzzese nasce così Borgovinaccia, un paese di tremila anime, con tutti i suoi problemi e le sue storie. Un borgo che, improvvisamente, con la fine del secolo, scopre il basket e se ne innamora spasmodicamente. Viene creato così il «Borgovinaccia Basket Club», con tanto di fondatore e un presidente Cavaliere che porta l’orologio sul polsino e parla con la «evve». Troviamo anche lo sponsor e la segretaria della società di origini meridionali (decisamente frustrata) che in realtà voleva fare l’attrice o la presentatrice. Un mondo irreale e demenziale, insomma, che scava sui difetti e sulle peculiarità dei personaggi delle nostre realtà. Ma non finisce qui. Vi sono i giocatori, che sembrano usciti davvero da un fumetto della Walt Disney, dove sono tutti goffi, buffi e imbranati. E i loro nomi sono tutti un programma. Da Antonio Iellati (il playmaker) a Vincenzo Velluto (l’ala), fino a Giorgio Lepri (il pivot), che a dispetto del nome era lento come una lumaca. C’è poi il coach Nicola Tina (detto Nicotina, perché fumava come un turco), poi esonerato dalla società e sostituito dal vicecoach; il parroco del paese originario di Genova che rischia la scomunica per alcune sponsorizzazioni sul campanile della chiesa; il massaggiatore, il preparatore atletico e il barista del paese. Quindi il bar, classico luogo d’incontro per il commento fuori dal campo di gioco sull’incontro domenicale. Un mondo irreale, si è detto prima. Ma è anche, soprattutto, un mondo autentico, originale, dove Angelo Dellarovere spulcia pregi, ma soprattutto difetti, di coloro che gravitano intorno al mondo del basket. Ma in generale, intorno al mondo agonistico. Così come nelle realtà provinciali del calcio, della pallavolo, della pallanuoto. La lettura di «La palla nel cesto» deve essere necessariamente filtrata attraverso due chiavi di lettura. È l’intento di Angelo Dellarovere. In una superficiale lettura del libro si leggono tante frasi ironiche a formare un testo (molto simili a quelle di un fumetto demenziale, giusto per intenderci). In realtà con una chiave di lettura più approfondita si legge un contenuto e si scopre un messaggio ben più profondo.
Il libro di Dellarovere ci fa riflettere, e parecchio, su come la nostra
sia una società che può impazzire intorno ad una palla.
Ma al centro c’è proprio solo una palla.
Da L'isola del tesoro del 26 ottobre 2002 La palla nel cesto di Riccardo Lattanzi
L’opera prima di Angelo Della Rovere, un ragazzotto
genovese alto più di due metri, è davvero un libro divertente. Pubblicato nella
collana “La ragnatela – inediti catturati al volo (Fratelli Frilli Editori)”,
La palla nel cesto racconta in modo buffo ed originale le vicende di un club
sportivo di provincia. |