Musica e musicisti nella storia
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La Gazzetta di Parma
Armonie sopra i secoli
di Gianpaolo Minardi


La Stampa
Itinerario nelle sette note dalle origini ai Beatles
di Stefano Delfino

 

 

 


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Da La Gazzetta di Parma del 25 aprile 2003
 

"Musica e musicisti nella storia, dalle origini ai giorni nostri"
pregevole saggio di Roberto Iovino
 
Armonie sopra i secoli

L'evoluzione del pensiero e della pratica musicale raccontata con chiarezza
 

di Gianpaolo Minardi

Nei giorni scorsi, nell'ambito di un incontro tra alcuni critici musicali e il pubblico, promosso a Taranto dall'Associazione "Magna Grecia", il discorso si è incagliato sullo scoglio fatale dell'educazione musicale. Va bene il gusto, pur riscattato dall'accezione kantiana, la naturale propensione, la volontà di ascoltare, ma come posso orientarmi di fronte allo spettro sempre più confuso delle tentazioni musicali, chiedeva un giovanissimo interlocutore, ansioso di poter partecipare a quel gioco infinito.

Risposta non facile, come accade sempre ogni volta che si chiede soccorso alla parola per cercare di fissare qualche lineamento di una lingua (ma è poi una lingua?) cosÏ ineffabile; partendo proprio dalla stessa definizione di musica che si apre a ventaglio quanto mai spaziato e contrastato, dal rigoroso Cassiodoro che pensava la musica come "disciplina quae de numeris loquitur" alla ben più immaginifica "la musica è donna" di Wagner. Per non dire poi degli intralci impliciti all'atto stesso di cercar di ordinare la realtà musicale con l'ausilio della storia, data l'indeterminatezza anche di questa, la mobilità dei confini soprattutto che si è svelata con pressione crescente in tempi più vicini a noi rispetto alla presunta saldezza della visione hegeliana di una storia universale.

Rimane il fatto, tuttavia, che rispetto ad un paesaggio dai lineamenti confusi quale si propone alla vista di vi chi si affacci con le migliori intenzioni, una guida pur schematica può costituire un suggerimento non banale, un modo per mettersi incammino con qualche rassicurazione. E tale suggerimento, infatti, è stato rivolto a più voci al ragazzino ansioso, invitato a munirsi di una delle "storie della musica" che hanno accompagnato i nostri primi passi, dal prezioso manualetto di Massimo Mila al più articolato sistema dell'Edt. Si sarebbe potuto aggiungere a beneficio del giovane, se non fosse che il volume è appena fresco di stampa, anche il lavoro di Roberto Iovino "Musica e Musicisti nella storia, dalle origini ai giorni nostri" (Fratelli Frilli Editori, Genova, pp.400, euro 24.00).

Un lavoro che poggia sull'esperienza di uno studioso serio, ben testimoniata da numerose altre opere, tra cui un'indispensabile monografia mascagnana, nonché da un costante impegno didattico, termine quest'ultimo che risulta chiaramente attivo nell'agilità del taglio, nella leggerezza con cui è sorretta l'articolazione della lunghissima campata che attraversa le quattrocento pagine accompagnando il lettore dal grido dell'uomo primitivo alle esperienze estreme dell'avanguardia. Impresa ardimentosa quanto mai, a ben pensare, per le tante rinunce imposte dalla compendiarietà e dalla pure obbligata istanza di chiarezza richiesta dalla funzionalità divulgativa; il tutto reso ancor più complesso dalla specificità della situazione, vale a dire dal fatto che dietro all'evoluzione del pensiero e della pratica musicale vi è un presupposto tecnico che normalmente è estraneo alla formazione del lettore, almeno da noi in Italia dove si ritiene che l'insegnamento della grammatica musicale debba essere riservato a pochi eletti. Intreccio che, si diceva, Iovino risolve con mano sciolta quanto puntuale, intercalando allo svolgimento schede riguardanti determinati aspetti del linguaggio, sempre di facile lettura nel loro integrarsi con il contesto storico.

Vi è pure una piccola guida bibliografica utile per chi volesse approfondire un determinato argomento tra i tanti che vengono intessuti, lungo una prospettiva crescente, che vede il panorama farsi via via più ricco e più complesso man mano che le vicende si avvicinano a noi e pure il rapporto con le opere, anche per chi abbia poca confidenza con l'ascolto, va facendosi più riconoscibile.
 

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Da La Stampa del 17 gennaio 2003
 

Itinerario nelle sette note
dalle origini ai Beatles
 
È il suggestivo viaggio nella storia della
musica proposto dal libro di Roberto Iovino

di Stefano Delfino

IMPERIA. Nel capitolo conclusivo, quello dedicato al secondo Novecento, accanto a Stockhausen, Boulez e John Cage, compare anche il nome di Luciano Berio, il grande compositore e direttore d'orchestra di Oneglia, «che ha percorso gli ultimi cinquant'anni della storia della musica muovendosi con grande equilibrio fra modernità e recupero di certa tradizione». Non poteva ovviamente mancare questa citazione in «Musica e musicisti nella storia dalle origini ai giorni nostri», il libro di Roberto Iovino, musicologo e critico genovese, che è stato pubblicato dalla Fratelli Frilli Editori: il volume, di 430 pagine, sarà presentato domani pomeriggio alle 18 presso il Centro Culturale Polivalente di Imperia, a cura del Circolo Amici della Musica. A introdurre l'autore sarà Ines Aliprandi, e Gina Fontana suonerà alcuni brani al flauto. Rivolto soprattutto agli studenti dei Conservatori e dell'Università (e Imperia è sede dei corsi del Dams), il libro racconta autori e forme, stili ed epoche dall'antichità ad oggi, calando l'esperienza musicale nel contesto storico e sociale, ma vuole anche essere un'opera di agile lettura per gli appassionati frequentatori delle stagioni liriche, sinfoniche e cameristiche. «Musica e musicisti» è un lungo itinerario dalle origini della musica alle esperienze del tardo Novecento: l'autore lo affronta con rigore scientifico, ma non disdegnando anche il ricorso a qualche aneddoto. In primo piano, naturalmente, è la cultura europea, con riferimenti tuttavia all'esperienze di altri continenti, specie per quanto riguarda il Novecento: e, in questo contesto, non mancano i riferimenti ai Beatles, al pop, al jazz, alla musica leggera e ai cantautori italiani. Scritto in maniera agile, il libro propone all'interno dei capitoli alcune brevi schede relative a specifici argomenti: e, in appendice, gli studenti dei Conservatori trovano una «guida» per «poter leggere» il volume - nato, come riferisce lo stesso Iovino, «da una sollecitazione didattica: la necessità dopo vent'anni di insegnamento, di tradurre gli appunti delle lezioni in un testo scritto» - sulla base del programma ministeriale di storia della musica. Diplomato in Musica Corale e Direzione di Coro, laureato in matematica, Iovino è docente di Storia della Musica al Conservatorio «Paganini» di Genova e insegna «Metodologia di educazione musicale» alla Facoltà di Scienza della Formazione dell'Università di Genova. Vicedirettore artistico del Premio Paganini, ha già scritto libri di successo, da «Mascagni, l'avventuroso dell'opera» a «Musica&Gastronomia» e per i suoi studi ha ricevuti il Premio Illica nel 1998.


 

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