Ta lente. Vado, mi laureo e torno Torino Medica Il Sole 24 Ore - Nord
Ovest La Gazzetta La Stampa - TorinoSette La Stampa - Imperia Il Secolo XIX - Sanremo
Da Torino Medica - maggio 2002
"Ta lente"
di Cesare Melchiori di Nicola Ferraro Questo libro di Cesare Melchiori, ginecologo all'Ospedale di Chieri che passa e ripassa con disinvoltura dallo speculum alla penna, giunge in libreria dopo il successo editoriale de "La notte dei Saraceni". La scrittura del libro che stiamo presentando è tuttavia precedente a questo fatto potrebbe anche testimoniare le difficoltà le delusioni che devono sobbarcarsi gli autori di un'opera prima per vedere la propria fatica far bella mostra di sé nella vetrina di una libreria. I lettori di Melchiori rimarranno sorpresi dallo stile di questo libro che, quasi come tutte le opere prime, è ampiamente autobiografico; questo dato, tuttavia, non sminuisce minimamente l'impressione, che si può ricavare sin dalle prime pagine, di trovarsi di fronte ad un narratore abile e persino smaliziato. La sorpresa consiste piuttosto nel prevalente tono umoristico, a volte persino scanzonato, inframmezzato ad una grande capacità di delineare in poche battute il carattere dei personaggi e al grande senso della narrazione (questa sì non è una sorpresa ) che caratterizza l’autore. La storia è quella degli anni in cui Melchiori frequentava l’Università di Medicina di Genova, del mondo che ruotava intorno a quest’esperienza di vita e della riscoperta, nella piena maturità, dell’alto valore umano di rapporti interpersonali, vissuti anni prima “alla velocità della luce”, per saziare quel vitalismo esasperato che è tipico dell’età giovanile che segue l’adolescenza: un materiale particolarmente difficile da padroneggiare, in quanto usato mille volte in teatro, al cinema, in letteratura... Eppure questo “pretesto” letterario tutto sommato inconsistente, nelle abili mani di Melchiori si ipertrofizza, si complica, si diversifica sino a produrre la magia del racconto che prende il lettore. Oltre a Genova, anche in questo libro c’è molta Riviera dei Fiori e in particolare Sanremo e ill suo Teatro Ariston dove l’autore, di casa sin da bambino ha incontrato i più grandi mostri sacri, a livello mondiale dello spettacolo. Attraverso queste parole abbiamo anche svelato il perché di quel soggetto di copertina che, abbinato ad un titolo quantomeno scuro, contribuisce sicuramente ad attirare l’attenzione del potenziale lettore e a svelare l’altro filone artistico coltivato dal Dott. Melchiori: la recitazione. Questo divertente libro di Melchiori può essere anche presentato come un inno all’amicizia fra giovani e alla profondità inconsapevole (tipica dell’età giovanile) di questo rapporto, una relazione capace di legare indissolubilmente due o più persone a fatti, emozioni, colori, suoni, odori… che costituiscono gli ingredienti di una sorta di “eterno presente”. Questo prolungato e silenzioso “stato di grazia”, forse ancora più miracoloso dell’amore, è quello che ti permette di telefonare ad un compagno che non sentivi da dieci anni con lo stesso tono che useresti frequentandolo tutti i giorni, stupendoti, quando lo incontri di persona, di vederlo ingrassato, incanutito, magari afflitto dalla calvizie. Non credo che sia un caso se la letteratura del libro, sin dalle prime pagine, mi ha fatto venire in mente il film di Germi (finito da Monicelli) “Amici miei”. Certamente ha contribuito non poco a questo fatto la comprensione del titolo del libro: Ta Lente era infatti un nonsense usato da quegli universitari nello stesso modo in cui Tognazzi usava un tono trasognato le parole “….come se fosse antani…..la supercazzola…con scappellamento a destra “ per sorprendere e stupire, sbeffeggiandola, la gente; in realtà questo libro potrebbe essere anche il soggetto di una commedia cinematografica di grande successo. Credo che ne suggerirò la lettura a qualche amico sceneggiatore.
Da Il Sole 24 Ore Nord Ovest del 15 aprile 2002
Le tre anime di Melchiori: di Laura Cardano
A volte una vocazione non basta: medico, attore, scrittore, Cesare Melchiori, 52 anni, nato a Sanremo ma da anni trapiantato a Torino, non rinuncerebbe a nessuna delle sue tre identità. Anzi, ne vanta una quarta: da buon ligure, infatti, si considera pur sempre "un emigrante".
Da La Gazzetta del 27 febbraio 2002
L'ultima fatica di Cesare Melchiori, il medico scrittore Il misterioso "Ta lente"
di Lorenzo Sori
Sarà in libreria a partire dalla fine di questo mese la nuova fatica di Cesare Melchiori il medico ginecologo che si diletta, nei ritagli lasciatigli dalla professione medica, a scrivere romanzi e interpretare film anche di successo. Lo ha fatto nell'ultimo lavoro a fianco di Stefano Accorsi nel film "Santa Maradona" dove interpretava il ruolo del primo imprenditore a cui " Andrea" neo laureato in lettere, si rivolge per ottenere un lavoro. E dopo il romanzo
"La notte dei Saraceni", pubblicato lo scorso anno, ecco arrivare
"Ta Lente - Vado, mi laureo e torno" una scherzosa parodia sul festival di Sanremo con i dintorni di una Liguria, terra d'origine di Melchiori, alla quale si sente legato da una radice di affetto inesauribile e dal quale trae buona parte della sua ispirazione artistica. Il misterioso titolo: "Ta Lente" è in realtà uno scherzo, che viene presto spiegato nel terzo capitolo.
Da La Stampa - TorinoSette
Scorre sulla penna la memoria dei medici
"Ta Lente", tra autobiografia e
romanzo di formazione
di Giovanni Tesio Melchiori ambienta tra Sanremo e Genova un romanzo di memoria che tra goliardia, umorismo e una manciata di sapori d'antan risale al tempo degli studi universitari e all'apprendistato socio-politico degli anni settanta. Travestito sotto il nome-maschera di Augusto, l'autore usa la terza persona per mantenere le debite distanze dal proprio io, dando vita (letteraria) a compagni, luoghi, dialetto, ritorni, scherzi, fino ad arrivare al mitico crocevia del teatro Ariston (Sanremo-festival, Sanremo "viavai di popoli") che diventa letteralmente - grazie al padre operatore di cabina, tecnico, elettricista, custode - sua casa d'abitazione. Evidentemente non comune. Da La Stampa - cronaca di Imperia
Il medico scrittore ha pubblicato "Ta Lente" Sanremo d'altri tempi nel volume di Melchiori di Stefano Delfino Sanremo. Due immagini che non fanno più parte delle atmosfere del ponente ligure: i bambini delle «colonie» che giocano sulle spiagge e le colture floricole a cielo aperto. Immagini quotidiane molti anni fa. Oggi non più. È anche attraverso il «filtro» di queste immagini e di questi ricordi che si può ripercorrere il cammino del tempo. L'ha fatto Cesare Melchiori, sanremese cinquantenne, trapiantato a Torino, medico di professione (è ginecologo e omeopata all'Ospedale Maggiore di Chieri) dopo essere stato attore di teatro e televisione, oggi anche scrittore. Dopo «La notte dei saraceni», pubblicato lo scorso anno con la vecchia Sanremo della Pigna come punto di riferimento, ritorna in libreria con «Ta Lente», libro che i Fratelli Frilli Editori di Genova hanno ristampato riprendendo la primissima edizione uscita lo scorso anno a Venezia. «Ta lente», 240 pagine appena apparse in libreria, è un romanzo, inevitabilmente dai tratti autobiografici, suddiviso in tre parti: racconta prima l'infanzia, poi l'adolescenza, quindi la gioventù matura. È ambientato nella scuola sessantottina e, con molti «flash-back» che narrano dell'Italia dal 1950 al 1975 con Sanremo che fa da sfondo con un fascino, oggi un po' dimenticato. I «flash-back» da cui emergono quelle lontane immagini (i bambini delle colonie, i garofani coltivati senza serre, l'antica boa del porto vecchio e così via) e che accompagnano la sua crescita in un'Italia che cambia in fretta e in una Sanremo che si trasforma in modo altrettanto rapido e non sempre soddisfacente. E alla fine del percorso, il protagonista dovrà decidere se restare o emigrare, «dopo tanti personaggi ed avvenimenti vissuti nella sua città, resta solo il vento di mare nei capelli e nella mente...». Non a caso Melchiori, da anni a Torino, non manca mai di considerarsi, da buon ligure, un «emigrante». Da Il Secolo XIX - cronaca di Sanremo
Originale volume del medico omeopata
Il sanremese Melchiori in libreria di Donatella Lauria
Sanremo. È un libro tutto sanremese: dall'autore, nativo della città dei
fiori, allo sfondo che trasmette al lettore un fascino mai dimenticato. Si
tratta di "Ta Lente" di Cesare Melchiori, ultima novità entrata nelle
librerie italiane da pochi giorni. Contraddistinto da un titolo misterioso ( Ta
Lente è in realtà uno scherzo che viene presto spiegato nel terzo capitolo) il
romanzo è suddiviso in tre parti, richiamando nello schema il capolavoro
dantesco.
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