Biobugie e tecnoverità
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Eco - Educazione Sostenibile
Biobugie e tecnoverità
di Filippo Laurenti

Prontolibri
Biobugie e tecnoverità
di Stefano Termanini

Onnivora
Biobugie e tecnoverità
di Totò Pernice

 
 


 

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Da Eco - Educazione Sostenibile - gennaio 2003

Biobugie e tecnoverità

di Filippo Laurenti

Questo interessante volume rende conto degli interventi tenutisi durante il convegno “Biodiversità e globalizzazione” organizzato a Genova da Mobilitebio, un gruppo di approfondimento sulle biotecnologie e sulle relative implicazioni sociali, politiche e ambientali formatosi nella primavera del 2000.

Vandana Shiva racconta dell’impatto sulla cultura agricola indiana avuto dalla globalizzazione, Gianfranco Bologna (segr. Gen. WWF Italia) racconta del rapporto tra biotecnologie e interessi delle multinazionali, don Gallo del suo impegno per riaffermare il primato della società sull’economia. Ma si parla anche di ciliachia (l’intolleranza al glutine del frumento), di brevetti, di radici culturali contadine da difendere e, soprattutto, di OGM e ingegneria genetica. A ben vedere e informazioni su questi temi giungono sempre dagli stessi laboratori dove vengono sviluppati: questa raccolta di interventi ci offre un buon numero di voci fuori dal coro che, abbinate a un utile glossario dei termini meno noti e più specialistici che completa il libro, aiutano il lettore a districarsi in questa pericolosa giungla di inizio millennio.

 

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Da Prontolibri del 5 luglio 2002

Biobugie e tecnoverità

di Stefano Termanini

Il titolo è già, certamente, una presa di posizione. Il contenuto del libro, in realtà, è più equilibrato. Certo, è corale la protesta verso tecnologie di manipolazione della vita che rischiano di appiattire la diversità e di produrre onseguenze nefaste, in termini di aumento di alcune malattie (senza contare altre conseguenze, imprevedibili). Il libro è uno strumento notevolissimo, per certi versi insostituibile, per tutti coloro che si propongano una ricerca nel campo. Nella primavera del 2000 Mobilitebio ha organizzato un convegno, tenutosi al Teatro della Tosse. Vi intervennero vari relatori, i cui interventi sono stati raccolti nel volume. Ci sono esperti, studiosi, specialisti del campo etico e scientifico. Chiude il libro una conversazione/intervista con Vandana Shiva, la scienziata indiana che si è distinta nella battaglia contro l'artificialità della globalizzazione e i rischi di spersonalizzazione che essa impone, specialmente nelle situazioni di maggiore disagio - come appunto in India. Da scienziata, peraltro, Vandana Shiva non demonizza la scienza, ma affronta, tra gli altri, il problema della 'brevettabilità' delle sementi transgeniche.
 

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Da Onnivora del 4 maggio 2001

Biobugie e tecnoverità

di Totò Pernice

Un libro che dovrebbero leggere tutti, quindi un libro che consigliamo a tutti di leggere. Nel nostro mondo ideale, durante la nostra campagna elettorale, i cittadini avrebbero ricevuto questo volume, non certo un album di fotografie di ricchi malviventi a piede libero.

Il sottotitolo del libro è biodiversità e globalizzazione nel rapporto Nord – Sud del mondo; il volume è curato da Vittorio Bigliazzi e Raffaello Bisso del Coordinamento MobiliTebio.

Ma veniamo ai contenuti.
Il libro è composto dagli interventi di 17 illustri – e noti – genetisti, medici, biologi, bioetici, esperti del business delle armi, politici, pionieri dell'agricoltura biologica... Ciascuno [...] fornisce non solo conoscenze basilari per capire lo specifico delle "nuove tecnologie", ma anche dati inauditi e scenari prossimi che sembrano appartenere alla fantascienza o all'utopia [...]. La visione meno colorata e sorridente della cosiddetta globalizzazione[...].

Tra gli illustri, per esempio...

Gianni Tamino (Università di Padova) ci spiega che la possibilità delle applicazioni tecnologiche degli OGM e le perplessità ed i rischi tecnici e pratici relativi al mancato controllo al riguardo si è colta per la prima volta già alla fine degli anni '70, anche in Italia. Ci spiega la differenza tra la valutazione rischi/benefici (auspicabile) e danni/benefici (applicata oggi). Spiega anche che ogni volta che noi diamo da mangiare cereali agli animali vuol dire che mangiando la carne di quell'animale abbiamo impedito a sei-sette persone di mangiare i cereali che ho dato a quell'animale, condannandole a morire di fame.

Marcello Buiatti (Università di Firenze) ci spiega come l'agricoltura, contro le politiche comunitarie e contro quella italiana, si stia orientando verso l'uso degli erbicidi fino a poco prima della raccolta.

Giorgio Cingolani (Economista agrario) ribadisce che gli OGM non sono soltanto un fatto tecnico ma prima di tutto politico: È stato ribadito che devono parlare gli esperti, ma io credo che tutti dovremmo essere esperti.

Gianluca Felicetti (Responsabile biotecnologie LAV – Lega Anti Vivisezione) afferma recisamente che non si può permettere la clonazione animale, pensando che rimanga confinata in qualche laboratorio – cantina, senza rendersi conto che il vero obiettivo è fare accettare la clonazione umana. Senza rendersi conto che il vero obiettivo è creare replicanti privi di cervello da utilizzare come banca di organi e tessuti.

Achille Lodovisi (Associazione "Il Cerchio" Camposanto – MO – Osservatorio sul Commercio delle Armi Ires Toscana – OSCAR) accenna a quelli che sono i nuovi scenari delle armi biologiche, con il cosiddetto impiego ostile di microrganismi, da parte degli stati anche contro le loro stesse popolazioni per motivi di "ordine pubblico", o di controllo di minoranze o gruppi sociali. Egli aggiunge un altro interessantissimo dato, relativo alle richieste di brevetto per sequenze di acidi nucleici (DNA) negli Stati Uniti, passate dalle 4.000 nel 1991 alle 500.000 nel 1996, per quantificare almeno in parte la tendenza alla privatizzazione della conoscenza; e sottolineando per converso quanto sia importante la non segretezza delle ricerche.

Luciana Castellina (Ex parlamentare europeo) torna sul pericolo delle privatizzazioni, ora che i brevetti riguardano i corpi umani, e riguardo alla rete di Seattle crede [...] che il problema che abbiamo oggi sia più ambizioso del semplice ribellarsi [...]: è quello di fare ribellare tutti quanti.

Roberto Della Seta (Coord. Comitato Scientifico Nazionale di Legambiente) interviene con un articolo dal titolo Contro il mito della neutralità della scienza, ricordando la vittoria del movimento anti-nucleare in Italia, determinata principalmente per la convergenza trasversale della partecipazione – agricoltori, studenti e scienziati insieme.

Ancora, Fabrizia De Ferraris Pratesi (Comitato Scientifico Antivivisezionista) smentisce, dati alla mano, la notizia - falsa - secondo la quale la modifica genetica delle piante aumenterebbe la produttività (è invece vero il contrario); Emilio Molinari (Forum delle Alternative) ci racconta come le multinazionali stanno trasformando l'acqua in un bene per ricchi; Luciano Pecchiai (Patologo, primario presso l’Ospedale "Buzzi" di Milano) chiarisce il collegamento tra intolleranza al frumento (celiachia) e le modifiche genetiche del grano ("All'inizio della mia carriera nasceva un bambino celiaco ogni 1.000-2.000: dopo 53 anni di esperienza clinica riscontro che ne nasce uno ogni 100-150").

Gli interventi sono conclusi da quello di Vandana Shiva ("La globalizzazione non è inevitabile"), seguito da un'intervista. La lucidità, la completezza, la forza, la chiarezza dell'intervento sono tali che non è possibile citarne solo dei passi, tranne forse per il dramma dei contadini indiani, sopravvissuti a carestie, inondazioni e siccità per migliaia di anni, ma presso i quali è ormai diffuso endemicamente il suicidio per indebitamento (ventimila negli ultimi tre anni): [...] la carestia e la siccità passano l'anno successivo, ma le regole del potere economico non conoscono la pietà.

Avrei dovuto citare interi passi da ognuno degli interventi. Forse, meglio, avrei dovuto ricopiare il libro tutto intero, ma naturalmente non è possibile perché i diritti della pubblicazione sono dell'editore Fratelli Frilli. Tuttavia, poiché non credo che sarà possibile ottenere dall'editore la pubblicazione on-line e la relativa diffusione gratuita del volume, sul suo sito o su Onnivora, mi auguro che sia accolta la nostra proposta di vendita del libro ad un costo molto ridotto, magari richiedendolo direttamente all'editore (immaginavamo di proporre un terzo del prezzo di copertina – quindi otto o novemilalire invece di 26.000), giusto per incrementarne la diffusione.

Oppure, e comunque, rinunciate a due canne e compratelo lo stesso ! Leggetelo insieme con gli amici, nelle riunioni di condominio, in chiesa prima dell'inizio della messa, sugli autobus, nei centri sociali, nelle riunioni familiari, in ufficio, in fabbrica, in cantiere... dove e come vi pare, ma leggetelo e diffondetelo.


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