Europa in movimento
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Redattore Sociale
Europa in movimento

Il Secolo XIX
"Europa in movimento" per un nuovo mondo
di Lucia Compagnino

Alto Adige
Europa e Zanotelli: il pensiero critico
di Maurizio Di Giangiacomo

Quotidiano ligure
Nasce la collana "In Movimento"
di Enrico Ratto

La Nuova Sardegna
Costruire un'Europa dei diritti
di Paolo Affatato

Nigrizia
Un libro per capire il Forum Sociale Europeo

Unimondo
Un libro per capire il Forum Sociale Europeo

Il Nuovo
In un libro le testimonianze di Cofferati e Don Ciotti

 



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Da Redattore Sociale - 24 gennaio 2003
 

Europa in movimento


L’Europa Social Forum è un appuntamento intermedio del processo che porterà al terzo Forum sociale mondiale. È la prima volta che la riflessione socio-politica si declina su scala continentale con una prospettiva “dal basso”, ed è inoltre la prima volta che l’Europa dei movimenti ripensa il proprio ruolo nella costruzione delle alternative. In che misura viene letta la sfida europea dai protagonisti della società civile? Quali i cambiamenti del concetto stesso di cittadinanza, dei diritti sociali? In che maniera si può appartenere a pieno titolo al nuovo status di “cittadino europeo” salvaguardando le conquiste del passato, ma guardando al futuro? Il libro, attraverso interviste a studiosi, esperti e a testimoni d’eccezione, vuole tratteggiare il futuro ruolo dell’Europa nei diversi ambiti interessati dai meccanismi della globalizzazione. Con un linguaggio semplice e con una griglia di domande dirette e didattiche, il volume vuole raggiungere non soltanto il pubblico degli addetti ai lavori, che può trovarci un utile e agile compendio, ma anche i ragazzi delle scuole, delle associazioni e il lettore semplicemente curioso.
 

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Da Il Secolo XIX del 27 dicembre 2002

"Europa in movimento"
per un nuovo mondo

di Lucia Compagnino

Come viene letta la sfida europea dai protagonisti della società civile? In che modo ci si può riconoscere a pieno titolo nel nuovo status di cittadino europeo, salvaguardando le conquiste sociali del passato ma guardando al futuro? Quali sono i cambiamenti in atto nel concetto stesso di cittadinanza e di diritti sociali?
Dal Don Luigi Ciotti del Gruppo Abele a Sergio Cofferati, dal magistrato milanese Gherardo Colombo al climatologo Wolfgang Sachs, da Gino Strada di Emergency a Serge Latouche dell'Università di Parigi, da Nicoletta Dentico di Manitese al missionario comboniano Alex Zanotelli, che firma la prefazione, dodici studiosi, esperti e testimoni d'eccezione descrivono l'Europa che c'è e quella che non c'è ancora nel libro "Europa in movimento", curato dal biologo Alberto Zoratti con la giornalista Monica di Sisto (Frilli Editori, pag. 112, euro 9).
Dopo il Forum Sociale Europeo di Firenze e in attesa terzo appuntamento a Porto Alegre, dal 23 al 28 gennaio, il testo fa il punto sull'attività dei movimenti impegnati nella costruzione "dal basso" di un altro mondo possibile - con una rete globale che parli di tutela dei diritti, di pace, di sviluppo sostenibile e di conquiste sociali. Che non potranno realizzarsi, come nota Sergio Cofferati nel suo intervento, se nello scontro titanico oggi in atto in Europa fra l'antica cultura del welfare fondata sul diritto e la nuova teoria del neoliberismo più sfrenato, sarà quest'ultima a vincere.
Un volumetto-intervista a più mani che si rivela utile compendio per chi del movimento si sente parte ma anche snella dichiarazione d'intenti per i giovani delle scuole, le associazioni e i curiosi.
 

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Da Alto Adige del 27 dicembre 2002

Solidarietà
Europa e Zanotelli
il pensiero critico

di Maurizio Di Giangiacomo

L'Europa continuerà ad essere "l'espressione più perfetta del neoliberismo imperante", come dice il comboniano trentino Alex Zanotelli, oppure c'è un'altra Europa, un'Europa, che riscoprendo i valori della solidarietà, vuole davvero dare un futuro ai Paesi del Sud del mondo? Sono le domande che Alberto Zoratti e Monica Di Sisto, autori di "Europa in movimento" (Fratelli Frilli Editori), hanno posto a studiosi, esperti e testimoni quali Sergio Cofferati, Wolfgang Sachs, Serge Latouche, Gherardo Colombo, Gino Strada, Don Ciotti e Rudi Dalvai, bolzanino, fondatore nel 1988 di CTM Altromercato, prima centrale del commercio equo e solidale. Nella sua prefazione Zanotelli sottolinea la necessità che a concetti purtroppo superati quali quelli di solidarietà e cooperazione, subentri appunto quello di reciprocità. Il commercio equo e solidale è forse una delle poche voci almeno parzialmente "in attivo" di un bilancio che resta purtroppo assolutamente deficitario: l'Europa continua infatti a "dissanguare" l'Africa - scrive Zanotelli - l'Europa deve pentirsi e riparare il danno di 500 anni di schiavitù se non vuole essere travolta da milioni di disperati. "Negli ultimi anni il peso sia politico sia economico del commercio equo e solidale è sicuramente cresciuto - assicura in ogni caso Dalvai -, basti pensare che fino a 5 anni fa era conosciuto da pochi addetti ai lavori, considerato quindi più come mercato di nicchia, negli ultimi anni è riuscito ad imporsi al cittadino medio e a svilupparsi in maniera esponenziale". "Contemporaneamente alla vendita dei prodotti, il fair trade riesce però a farsi sentire anche a livello istituzionale; lo stesso Parlamento Europeo ha già approvato la terza risoluzione in sostegno alle attività di commercio equo". Ma l'Europa di cui parla Dalvai è pur sempre quella che spaventa Zanotelli, quella dei burocrati. Padre Alex auspica invece che il risveglio delle coscienze arrivi a livello di società civile: "In Europa c'è già un pensiero critico molto articolato e questo libro ne è uno spaccato".
 

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Da Quotidiano ligure del 9 dicembre 2002

Nasce la collana
"In Movimento"

di Enrico Ratto

Due libri, venti testimonianze, una nuova collana inaugurata. Così arriva nelle librerie il nuovo filone editoriale della Fratelli Frilli Editori, che da Genova, seguendo passo passo la vita politica e i movimenti sociali prima durante e dopo il G8 di un anno e mezzo fa, con una serie di utili pubblicazioni ha dato la parola a molti autori legati al movimento new global ma non solo. La nuova collana “In movimento”, in una veste grafica rinnovata rispetto agli instant book della collana “Contromercato” riconoscibile per il prezzo e formato contenuti, a guardar bene, con la politica dei partiti ha poco a che fare. Sono libri che raccontano la politica della gente, non tanto la politica dei leader, quanto la direzione tracciata da esponenti della cultura, dei movimenti (anche new global, certo), della magistratura, del giornalismo. Venti testimonianze in due libri. Il primo, “Euoropa in Movimento”, curato da Monica Di Sisto e Alberto Zoratti, é una raccolta di interviste ai volti celebri del movimento: Gino Strada, Don Ciotti, Sergio Cofferati, Gherardo Colombo e molti altri. Ognuno, con riferimento al suo campo e alla sua formazione, delinea una nuova direzione, individua i punti strategici di un’Europa che, se vuole collaborare ad un mondo in cui non si debba necessariamente creare un nemico per mandare avanti l’economia interna, deve crescere e rafforzare la propria politica così come il proprio sistema giuridico ed economico. “Qualcosa di sinistra, intervista a Nanni Moretti”, prosegue con l’esperienza degli interventi e nasce dalla festa di protesta tenuta a Roma il 14 settembre in Piazza San Giovanni. Guardando le foto di quel giorno, che si trovano anche nel libro, Gianfranco Mascia, già autore per Frilli di “Vademecun della Bugia, da Stalin a Berlusconi”, decide di mettere quelle immagini e quelle parole nero su bianco. Una lunga intervista a Nanni Moretti e una serie di interventi di Dario Fo, Daria Colombo, Pancho Pardi, Rita Borsellino e altri. Tutto questo per la stessa ragione che ha portato un milione di cittadini, “non politici di professione” come li chiama Nanni Moretti, in piazza San Giovanni il 14 settembre scorso: bisognava stabilire “un dialogo con tutto il centrosinistra e con la parte delusa dell’elettorato di centrodestra”, scrive Gianfranco Mascia nell’introduzione al libro. Il quale, tra le prime righe, scrive anche di essere d’accordo con Nanni Moretti quando, nell’intervista rilasciata per la stesura del libro, afferma che “chi non era in quella piazza, non può capire cosa é stato”. Probabilmente ha ragione anche se, con questo libro, un passo avanti é stato fatto.
 

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Da La Nuova Sardegna del 9 novembre 2002

Costruire un'Europa dei diritti
Da Alex Zanotelli a Sergio Cofferati sino a Gino Strada
un volume sugli esiti del processo di unificazione
Solidarietà e reciprocità contro le logiche neoliberistiche

di Paolo Affatato

L'Europa può e deve dire la sua sulla globalizzazione. Anzi: il ruolo dell'Europa, dei suoi cittadini della sua tradizione storica e culturale è cruciale nell'affermare un modello di globalizzazione attenta e rispettosa della dignità e i diritti di ogni essere umano. Lo affermano senza mezzi termini studiosi, esperti e testimoni coinvolti nel libro Europa in movimento, del biologo Alberto Zoratti, già portavoce del Genova Social Forum, e della giornalista Monica Di Sisto. Il testo, che esce in occasione del Social Forum Europeo di Firenze per i tipi di Fratelli Frilli Editori (112 pagine, 9,00 euro), segue lo schema di domande "didattiche" poste agli esperti, mantenendosi fedele al dichiarato intento divulgativo.
In che modo i protagonisti della società civile in Europa concepiscono la sfida della globalizzazione? Quali sono i cambiamenti del concetto stesso di cittadinanza e la nuova dimensione dei diritti sociali? Cosa può significare oggi essere "cittadino europeo"? Provano a rispondere, fra gli altri, Gino Strada di Emergency, Don Ciotti del Gruppo Abele, Sergio Cofferati, il climatologo Wolfgang Sachs, Serge Latouche dell'Università Parigi, Nicoletta Dentico di Manitese, il magistrato milanese Gherardo Colombo. Ognuno lo fa parlando diffusamente della sfida europea a partire da un determinato ambito di interesse, sociale, economico, ecologico, finanziario, tecnologico.
E anche ideologico o, meglio, ideale e morale, come si afferma nella lucida prefazione affidata alla penna del missionario comboniano Alex Zanotelli, appena rientrato in Italia dopo 15 anni di vita africana, trascorsa nelle baraccopoli di Nairobi. "Sono convinto - scrive Zanotelli - che se oggi l'Europa vuole davvero fare qualcosa per l'Africa e per tutti gli impoveriti, deve innanzitutto pentirsi. Deve nascere dall'Europa una teologia indigena della penitenza, con atti concreti di riparazione. L'Europa dovrà smetterla di pensarsi e strutturarsi come fortezza arroccata, davanti a una tragedia immane come quella che la circonda, se non vorrà essere sommersa da ondate di disperati che non hanno null'altro da perdere che morire, di fame o di malattia. Dobbiamo cominciare a capire che non possiamo non offrire a questi continenti speranza e opportunità concrete per rimettersi in piedi".
La formula di questo pentimento, afferma Zanotelli, passa per una riforma profonda del sistema degli aiuti: "Non credo che riusciremo ad avviare percorsi virtuosi di cambiamento facendo business, ma non penso basti neanche più fare cooperazione. Persino la parola solidarietà mostra la corda, edulcorata in una sorta di sentimento buonistico ma inutile. Si tratta di costruire reciprocità, di sostenere con convinzione una nuova partnership dal basso".
La riscossa e la speranza, nota Zanotelli interpretando i sentimenti di tutti gli autori del testo, sta dunque nella società civile: "Nelle nostre città, nei nostri quartieri, nelle chiese come nelle strade, incontriamo persone che spendono la propria vita per un sogno di giustizia. Sono loro la società civile, i protagonisti di questa nuova alleanza tra Sud e Nord, ma anche tra il Nord e le sue periferie. È una società civile che unisce cuore e capacità, passione e competenze per cominciare a restituire ricchezza e diritti, a costruire una nuova cittadinanza globale. E' questa società civile che dovrebbe prendere la guida dell'Unione europea".
Una società civile che va basata su due pilastri: il lavoro e i diritti, a prescindere dal sistema economico del neoliberismo. Lo chiarisce, nel contributo contenuto nel testo, Sergio Cofferati notando che "ci sono due culture che si confrontano in Europa: una è quella che ha radici antiche, profonde della cultura del welfare e, dunque, ha come fondamento i diritti delle persone e le tutele. L'altra, invece, è quella del neoliberismo sfrenato, che persegue la crescita da ottenere attraverso la flessibilità, che poi si trasforma in precariato". Questa propone una competitività esasperata che possa disporre anche di quei diritti e quelle tutele che invece andrebbero difesi. Il modo di difenderli, secondo Cofferati, è includerli nella Costituzione europea che dovrebbe disegnare "un'Europa sociale, nella quale la crescita economica avviene rispettando l'ambiente e la competizione, i diritti e le tutele dei cittadini". Resta centrale, allora, per Cofferati, riproporre il tema dei diritti nella loro accezione complessiva: i diritti della persona, i diritti dei lavoratori, i diritti dei cittadini.
Altro argomento interessante, fra i tanti affrontati nel libro a più mani di Zoratti e Di Sisto, è quello dell'immigrazione, affidato alla parole di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele. Ciotti ritiene che un'Europa coerente con la sua storia e suoi valori debba essere aperta e accogliente: "Questa Europa, con le sue tradizioni culturali risultato di grandi migrazioni che ne hanno fatto la ricchezza, non può essere una fortezza. Non glielo permette il suo modello di democrazia, ma non glielo consente nemmeno il contesto economico in cui è costretta a vivere. Un contesto fatto di una grave crisi demografica, di carenze crescenti del mercato del lavoro e questo nel quadro di interdipendenze crescenti con gli altri Paesi del mondo cui ci obbligano le dinamiche della mondializzazione. Insomma, l'Europa-fortezza non è né possibile né conveniente: meglio cercare che subire nuovi rapporti con le periferie, meglio accogliere che escludere".
 

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Da Nigrizia del 5 novembre 2002

Un libro per capire il
forum sociale europeo

 

Un tentativo di leggere l'Europa che c'è, quella che manca, quella che in molti desiderano. Così si presenta "Europa in movimento. Lotte e sogni nelle testimonianze di don Luigi Ciotti, Sergio Cofferati, Gherardo Colombo, Rudi Dalvai, Nicoletta Dentico, Serge Latouche, Claudio Martini, Riccardo Petrella, Wolfgang Sachs, Michele Sorice, Gino Strada, Antonio Vermigli", un libro uscito in occasione del Forum Sociale di Firenze scritto da Alberto Zoratti (Roba dell' Altro Mondo-Rete Lilliput) edito da Fratelli Frilli Editori con prefazione di Alex Zanotelli e interviste di Monica Di Sisto, di Avvenimenti.

«È un ritorno a Seattle - spiega Alberto Zoratti -, a quei contenuti plurali che mettono in crisi il modello modello unico neoliberista. Questo è, a nostro avviso, il modo più efficace per combattere la riduzione del movimento alle liturgie di piazza: rilanciare la nostra pratica politica a partire dalle radici pensate della società civile».
 

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Da Unimondo del 5 novembre 2002

Un libro per capire il
forum sociale europeo

 

L'Ufficio stampa Fse segnala che per i tipi dei Fratelli Frilli è uscito in occasione del Forum Sociale di Firenze "Europa in movimento. Lotte e sogni nelle testimonianze di don Luigi Ciotti, Sergio Cofferati, Gherardo Colombo, Rudi Dalvai, Nicoletta Dentico, Serge Latouche, Claudio Martini, Riccardo Petrella, Wolfgang Sachs, Michele Sorice, Gino Strada, Antonio Vermigli". La prefazione è di Alex Zanotelli, le interviste di Monica Di Sisto, redattrice sociale attualmente in forza ad Avvenimenti, la cura del volume di Alberto Zoratti di Roba dell' Altro Mondo-Rete Lilliput.

È il tentativo di leggere l'Europa che c'è, che non c'è ancora, e che vogliamo, attraverso le parole di alcuni compagni di strada e le chiavi di lettura del nostro lavoro quotidiano: integrazione politica, lavoro, economia, ambiente, media system, giustizia, sicurezza, salute, economia sociale, società civile. "È un ritorno a Seattle - spiega Alberto Zoratti -, a quei contenuti plurali che mettono in crisi il modello modello unico neoliberista. Questo è, a nostro avviso, il modo più efficace per combattere la riduzione del movimento alle liturgie di piazza: rilanciare la nostra pratica politica a partire dalle radici pensate della società civile".
 

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Da Il Nuovo del 4 novembre 2002

Forum Sociale Europeo di Firenze
In un libro le testimonianze
di Cofferati e Don Ciotti
Gli organizzatori annunciano l'uscita
di un volume per capire l'evento

 

Un libro per "capire il Forum Sociale Europeo". L'Ufficio stampa del forum no-global lo segnala così il volume che raccoglie le testimonianze di Sergio Cofferati, don Luigi Ciotti e altri, uscito per Fratelli Frilli Editori in occasione della 'Porto Alegre d'Europa' che comincerà a giorni a Firenze.
Lungo il titolo: "Europa in movimento. Lotte e sogni nelle testimonianze di don Luigi Ciotti, Sergio Cofferati, Gherardo Colombo, Rudi Dalvai, Nicoletta Dentico, Serge Latouche, Claudio Martini, Riccardo Petrella, Wolfgang Sachs, Michele Sorice, Gino Strada, Antonio Vermigli". La prefazione è di Alex Zanotelli, le interviste di Monica Di Sisto, redattrice di Avvenimenti. Il volume è curato da Alberto Zoratti di "Roba dell'Altro Mondo-Rete Lilliput".
"È il tentativo di leggere l'Europa che c'è, che non c'è ancora, e che vogliamo - sottolineano gli organizzatori del Forum - attraverso le parole di alcuni compagni di strada e le chiavi di lettura del nostro lavoro quotidiano: integrazione politica, lavoro, economia, ambiente, media system, giustizia, sicurezza, salute, economia sociale, società civile".
"È un ritorno a Seattle - spiega Alberto Zoratti - a quei contenuti plurali che mettono in crisi il modello modello unico neoliberista. Questo è, a nostro avviso, il modo più efficace per combattere la riduzione del movimento alle liturgie di piazza: rilanciare la nostra pratica politica a partire dalle radici pensate della società civile".


 

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