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L'ombra di un assassino si aggira tra i viali del "Santa Corona",
entra ed esce dal reparto di urologia, supera il controllo dei portieri e
si intrufola, una seconda volta, al pronto
soccorso. Calma, è un puro esercizio di fantasia. Ridotta all'osso è
la trama di un romanzo giallo, di una vicenda che, intrecciando
speculazioni edilizie e loschi traffici internazionali, prende le mosse si
conclude proprio tra le corsie dell'ospedale pietrese. L' "Anziano
ficcanaso" (Fratelli Frilli editori) racconta l'ennesima avventura
investigativa del maresciallo Sebastiano Vitale, nato dalla penna di
Antonio Caron. Un sottufficiale dei carabinieri molto particolare:
taciturno fino alla scontrosità, al quale anni di servizio nel nord
Italia hanno fatto acquistare un pragmatismo che lui, uomo del Sud, lega a
creatività, intuizione ed istinto. Al "Santa Corona", Vitale,
comandante di una stazione del cuneese, arriva per caso, anzi per calcoli
renali. Nell'ospedale del Ponente ligure funziona il litotritore,
macchina - e questo è reale - capace di frantumare le pietruzze dei reni.
Ed ecco che tra le corsie del reparto di urologia si consuma un delitto, e
comincia l'indagine del cocciuto maresciallo. Le ambientazioni sono più
che realistiche. L'ospedale non è mai chiamato con il suo nome, ma i riferimenti
sono precisi, puntuali, molti medici e sicuramente qualche infermiere si
riconoscerà nei personaggi tratteggiati da Caron, giornalista in
pensione che, dalle sue prime esperienze di cronista a Torino, ha dato
vita alla saga del maresciallo Vitale. «C'è molto di autobiografico -
conferma l'autore - Effettivamente sono stato al Santa Corona per essere
sottoposto al trattamento con il litotritore. Proprio durante il mio
ricovero ho messo giù gli appunti per questa storia che si dipana nel
ponente ligure». Vitale, aiutato nelle sue indagini da un anziano
ficcanaso che si improvvisa detective, si muove sullo sfondo di una
Riviera descritta senza timori reverenziali, della quale viene messa a
nudo una certa tendenza all'illegalità. I luoghi si mischiano. La realtà
del "Santa Corona", le istantanee di Loano colta nei racconti di
vecchi turisti che passano le giornate sulle panchine si alternano a
luoghi immaginari, ma neppure troppo, come la fastosa villa sul mare
ambita preda degli speculatori. A questo punto "L'anziano
ficcanaso" diventa anche un gioco, dedicato a chi saprà scorgere volti e
luoghi reali nelle pagine di un giallo italiano.
Alessandra Costante |
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