CINEMA
A. Argento, A. Ferrara, D. Lynch
A. Jodorowsky, Q. Tarantino...
 

Fotografie di Alberto Terrile

inaugurazione venerdì 19 marzo 2004 - ore 18
in mostra fino al 18 aprile

Feltrinelli Genova
Via XX Settembre 231/233 r
lunedì - sabato 9-19.30
domenica 10-13 / 15.30-19.30
genova@lafeltrinelli.it


Metodologia

Luis Bunuel diceva che bisogna cominciare a perdere la memoria per renderci conto che senza di questa siamo niente.

Sono una “macchina sensibile”, il mio carburante sono le emozioni. Attraverso i sensi inspiro : prospettive, fisionomie e comportamenti .Tutto diviene memoria.
Assumo una scena semplicemente osservandola e questa finirà per appartenermi.
Volontà e Visione sono le componenti delle mie immagini. Volontà di essere anziché apparire per dare forma all’essenza delle cose. Amo cogliere l’essenza delle cose attraverso le forme del mondo.
Quando ritraggo lascio molta libertà a chi ho innanzi. Ogni soggetto, ogni oggetto, ogni evento finisce per trovare nelle mie immagini il suo luogo.
Asia Argento sedicenne mi chiese cosa volevo che facesse per “quella foto”. La mia risposta fu molto semplice: "...basta che mi guardi”.

1. Quando ritraggo una persona. Tutto o il suo contrario accade solo in quell’istante. Non c’è alcuna messa in scena. Opero sulla realtà. Quanto mi viene offerto è ciò che appartiene a quel luogo e a quella persona in quel preciso istante. Attraverso l’inquadratura conferisco “il mio ordine”. Il risultato sarà la mia idea di quella scena. Sono libero di agire entro dei limiti che scelgo di osservare.

Il mio compito è quello di scegliere dove collocarmi mentre loro “vivono” e far scattare l’otturatore. Cerco d’esser lieve, quasi sfiorassi le cose e le persone. Uso spesso nel ritratto l’inquadratura dal basso, è qualcosa che non spaventa è lo sguardo del bambino verso il mondo adulto. In molti casi e questo non è solo il caso dei divi, una persona considera sé stesso “un grande lavoro”… quale migliore collocazione dunque se non ai loro piedi?
Nelle mie rappresentazioni il soggetto umano diventa un interno sobriamente arredato, mentre l’interno si fa soggetto spoglio, caricandosi non tanto di segni, quanto della tensione dell’attesa. L’attesa è quella di un evento che non accadrà se non nell’occhio di chi guarda. Lo spettatore è parte attiva dell’immagine.
La tecnica che ho maturato accorda la ripresa in esterni e la intona attraverso il lavoro di camera oscura, luogo dove si definiscono le tonalità del mio linguaggio. La risultante è un immagine dalla difficile connotazione temporale. Non riconosco le epoche attraverso l’Arte, l’atto creativo è un continuum un ininterrotto dialogo dell’uomo.
La contemporaneità intesa come luogo di mode e modalità non mi sfiora neppure, non mi interessano gli stili e quanto connota la nostra epoca, perché non mi interessa il tempo, una convenzione dell’uomo, paradossalmente lo uso….. senza l’equazione tempo/luce un’immagine fotografica non può esistere.
Col tempo intrattengo un rapporto incosciente, come il bambino che non s’accorge che è tardi e deve rientrare a casa. Se la fotografia non fosse il mio divertimento l’avrei abbandonata da tempo, l’Arte è un gioco innato,al quale non posso rinunciare. Quando la creatività diventa professione, Manierismo o uno dei tanti modi per innalzare la propria personalità, per conferire statuto alla propria identità….allora non mi interessa più.


La mostra

Le Immagini esposte sono state concordate con i soggetti ritratti o con i loro Press Agent.

Non è infrequente che l’artista operi uno scambio di aura, immettendo le star internazionali in un clima quotidiano, domestico, quasi a restituir loro l’intimità perduta negli impudenti attacchi dei mass-media, mentre i soggetti anonimi vengono caricati di destino, intensità, futuro.
( V. Conti - Alberto Terrile, ricostruttore dell’Aura Perduta)

Sono fotografie scattate alla mostra del Cinema di Venezia, alla Biennale (sempre di Venezia), in teatri, per strada come Rudiger Vogler che percorre via Roma e si sofferma in piazza Campetto o addirittura in treno come nel caso di A. Jodorowsky che si stava recando ad una conferenza.
Con alcuni ho parlato, con altri taciuto, in certi casi ho sorriso, e poche volte mi sono dispiaciuto.


L’autore
Alberto Terrile
(Genova, 11 marzo 1961)

Fotografo creativo. Attivo nel campo editoriale, dello spettacolo (teatro, danza, cinema, musica) e pubblicitario. È specializzato nella ritrattistica d’autore (1° premio nazionale nel 1989 e due volte standard di eccellenza al Kodak European Gold Award nel 94 e 96). Viene considerato uno degli autori più interessanti e schivi della scena italiana. Ha esposto a Milano, Roma ,Berlino, Parigi, Avignone, Chicago , Montreal e Toronto.
Conosciuto in Italia e all’estero per il suo work in progress sul tema dell’Angelo nella contemporaneità che è stato prodotto nel 95 a Berlino dall’entourage di Wim Wenders (Road Movies / Wenders produktionen) è poi approdato con una versione ampliata e riveduta di questo progetto presso Il Museo del Petit Palais di Avignone (Fr) che ha prodotto e curato nell’estate 1998 la sua personale “Sous le Signe de L’Ange”, catalogo in lingua francese, edizioni Petit Palais.

 
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