Gli Egizi e la ricerca dell'immortalita'


La ricchissima produzione di opere d'arte e di oggetti di artigianato e' strettamente legata alle credenze religiose degli Egizi.
Le necessita' funerarie erano imponenti, sorsero cosi' scuole d'arte frequentate da numerosissimi allievi.
Pittori e scultori, non erano che artigiani che svolgevano il loro lavoro in botteghe.
La scultura egiziana ha carattere frontale ed e' quasi esclusivamente a servizio dell'architettura.
Hanno grande sviluppo tecnico il bassorilievo e la pittura: sulle pareti delle tombe sono narrate, con una successione di sequenze, le occupazioni del defunto e quindi scene della vita dei campi oppure di caccia, di pesca, di viaggi, di cerimonie pubbliche, di imprese militari.
Le figure sono sempre rese sullo stesso piano, con disposizione decorativa.
Le statue dell'antico Egitto sono raccolte e composte in rigidi atteggiamenti.
Nella pittura quello che ci colpisce e' la posizione innaturale dei corpi: la testa e' volta di profilo, ma l'occhio e' di fronte, le spalle sono di fronte, ma fianchi e gambe sono di profilo.
Nel passo il piede che avanza e' il piu' lontano dallo spettatore, ma entrambi i piedi mostrano in primo piano l'alluce, anche le mani volgono sovente verso lo spettatore il pollice, qualunque sia la posizione del braccio.
Gli studiosi ricercano il motivo di questa innaturale rappresentazione, che non e' certo dovuta a mancanza di abilita' nel disegno, ma piuttosto a regole di rispetto e di solennita' di rappresentazione dei grandi personaggi che sedevano in rigidi atteggiamenti e non dovevano mai volgere la schiena agli osservatori.


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