Visita al cratere

Si premette che essa non è sempre effettuabile in condizioni di assoluta sicurezza,  pertanto vi sono dei periodi, stabiliti con Ordinanza Prefettizia, in cui il servizio di guide alpine non è autorizzato a condurre gli escursionisti fin sull’orlo dei crateri. Il libero escursionista può invece recarsi dove crede a suo rischio, come d’altronde su ogni montagna della Terra, ma  non per questo deve farlo a cuor leggero. Una discreta preparazione atletica, abbigliamento e calzature adeguate e soprattutto un amico più esperto possono ridurre al minimo i rischi, che sono dovuti essenzial-mente al verificarsi di improvvisi lanci di materiale lavico dai crateri o alla perdita di orientamento in caso di maltempo e riduzione della visibilità. Giunti al cratere lo spettacolo è impagabile sia per il vastissimo panorama che da esso- si domina, che per la visione da inferi che offrono le tre bocche che attualmente costituiscono la zona sommitale.

L’ascensione al cratere

Dal Rifugio Sapienza

Dal Comune di Nicolosi si raggiunge il Rifugio Sapienza dove si può prendere la funivia che porta da quota 1910 a 2500, superando peraltro il tratto a maggiore pendenza. Quindi a piedi in circa due ore e mezza si giunge sulla sommità. Si può altresì utilizzare il servizio di pullmini fuoristrada e in questo caso portarsi fino a quota 2940, riducendo quindi ad un’ora circa il cammino residuo. Ci si può ser-vire dell’accompagnamento delle guide alpine in abbinamento col tra-sporto in pulImino.

Da Piano Provenzana

Dal Comune di Linguaglossa si rag-giunge il piano Provenzana dove esi-ste un servizio di pullmini fuoristrada con modalità identiche al precedente, cui è pure abbinabile l’accompagnamento di guide. Il tragitto a piedi richie-de oltre tre ore, dovendosi superare un dislivello di 1500 metri, da quota 1800 a 3300 circa. In entrambi i casi il per-corso a piedi è semplice dove si per-corre la stessa pista dei fuoristrada, mentre diventa un po’ impegnativo nella rampa finale degli ultimi 300 metri.

Dal Rifugio Citelli e da altri punti di avvicinamento.

L’ascensione al cratere è possibile con difficoltà variabili dovute anche al fatto che i percorsi non sono dota-ti di alcun segnale.

Altre escursioni consigliate

I diversi tragitti in auto verso le alte quote indicati sul retro della carta, costituiscono già di per se itinerari turisticamente piacevoli. Ma l’Etna offre anche una vastissima gamma di escursioni, fra le quali si può scegliere sia in considerazione del tempo disponibile e delle proprie capacità fisiche, che sulla base dell’interesse verso i differenti aspetti della Montagna. Si possono infatti effettuare delle incantevoli escursioni già a partire dalla fascia pedemontana dove oggetto dell’osservazione è il paesaggio naturalistico. Esistono poi itinerari che si svolgono prevalentemente nel folto dei boschi, con reminiscenze di ambienti alpini o appenninici, adatti quindi a chi vuole camminare per ossigenarsi, per godere del verde, di gradevoli fioriture e della fresca ombra. Questi percorsi sono anche prediletti dai cercatori di funghi, la cui raccolta non è ancora regolamentata. C’è infine il tipo di escursione dove il fulcro sta nella conoscenza dell’Etna in quanto vulcano. Si procede in genere in zone prive di vegetazione, o addirittura con caratteristiche di deserto lavico, dove è immediata la percezione di camminare sulla “montagna del fuoco”. Se ne descrivono una per tipo, ma la scelta può spaziare fra oltre 40 diverse escursioni:

Da Zafferana a Piano Bello

Si lascia la vettura alla periferia di Ballo, frazione di Zafferana Etnea. Si imbocca un’antica mulattiera in parte delimitata da muretti in pietra lavica a secco, chiazzati qua e là di muschio. Sulla sinistra si intuiscono sempre meglio le forme interne della Valle del Bove; a destra i resti di un palmento; più avanti l’llice di Carrinu. Maestoso, un grande tronco e lunghissimi rami orizzontali, accoglie sotto le sue fronde una “casudda” e alcuni “scifi”, beveratoi per gli animali, scavati nella pietra. Si riprende la mulattiera e i dintorni si fanno sempre più piacevolmente alpestri: si scorgono i primi pini larìci, una casetta rurale isolata con cisterna, e in fondo, a spezzare l’incantesimo di un pianoro fra i più ameni, un’imponente corrente di lava che sbarra la strada. Prima di rientrare si cerchino a destra due antiche “mannere”, recinti in pietra per gli armenti. Tempo per la sola andata: due ore.

Da Piano Provenzana al Rifugio Citelli

Sulla strada asfaltata che porta da Linguaglossa a Piano Provenzana, 200 metri nrima del niazzale finale, sorge sulla sinistra una casetta di legno adibita a Scuola di Sci da Fondo. Nella stagione asciutta si imbocca da quel punto una stradina che costituisce la prima parte di una pista sciistica e si procede verso sud rimanendo sempre nel folto della pineta. Si supera una valletta lungo la quale l’acqua ha levigato antiche lave e con una breve deviazione si raggiunge il Rifugio di Monte Baracca, posto in posizione amenissima. Si riprende la via verso Sud ed i pini svettanti cedono il posto ad un boschetto di graziose betulle, mentre il sentiero si accosta ai Monti Sartorius, crateri dell’eruzione del 1865. Si sfocia infine sulla strada asfaltata, poco più in basso del Rifugio Citelli, sempre aperto e dotato di bar. Tempo per la sola andata: i ora e mezza.
 
 
 Mappa dell'Etna