Esistono due modi fondamentali
per praticare questo sport, il primo è agonistico il secondo è
amatoriale, io ho scelto il secondo...... molto meno faticoso.......
NellaF.I.C.F.
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sport per tutti, per dare il meglio di se stessi ma non anche per selezionare
pochi, relegando i più al ruolo di spettatori -
turismo culturale e problematica ambientale -
un uso del tempo libero che non predilige l'evasione ma la qualità
della vita La
FEDERAZIONE
ITALIANA CANOA FLUVIALE raccoglie un'ampia gamma di praticanti: kayakisti
e canadesisti, sportivi che prediligono il turismo tranquillo in mare,
sui laghi o lungo i fiumi, via via fino ai patiti del brivido, delle acque
bianche, del torrente ai limiti delle possibilità. Tutti però
caratterizzati e tenuti insieme da una comune dimensione culturale che
attiene alla qualità della vita, all'uso non consumistico del tempo
libero e all'amore per la natura; è da ciò che trae origine
la propensione per lo sport praticato a livello amatoriale, anche impegnativo,
ma non agonistico, se si eccetua la gara sempre in atto tra il canoista
e l'elemento liquido.
La canoa
non
si pratica da soli, sia perché la solidarietà è sempre
necessaria (bisogna essere pronti e capaci nel fornirla mentre non si è
mai certi di poterne fare a meno), sia perché esiste tutta una cultura
dell'andar per fiumi che si tramanda meglio di persona che non soltanto
attraverso la frequenza di corsi o la consultazione di manuali.
In altri termini, la F.I.C.F.
è la naturale collocazione per coloro che amano il diporto: un numero
in continuo divenire, che rende la canoa uno sport emergente, dalle ampie
prospettive.