Il B.L.C. |
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di Enrico Luconi | ||||
Fra le tante cose che un pilota di F104 si deve stampare bene in mente per poter convivere con lo Spillone c'è quella di un impianto che difficilmente si trova su altri aerei: il Boundary Layer Control ( per gli amici B.L.C.) Esso sfrutta la tecnica del soffiaggio dei flaps per ridurre la minima velocità di sostentamento ad alti angoli di flaps. Per far ciò viene prelevata l'aria ad alta pressione dall'ultimo dei 17 stadi del nostro Turbojet Engine With Afterburner J79 per condurla in prossimità delle cerniere dei flaps. L'aria compressa inizierà a defluire sulla superficie dei falps ad angoli superiori ai 15° di estensione. L'impianto è talmente importante che viene controllato dai nostri crew chief prima di ogni volo ed il pilota deve attenersi a precise regole nel momento in cui usa i flaps sulla posizione Land. Purtroppo però la bontà del B.L.C. ha anche un lato negativo. Infatti il suo malfunzionamento più grave è dato dall'asimmetria del getto d'aria compressa sulle due semiali con conseguente rollio del velivolo dalla parte in cui "soffia meno". Questo fenomeno, anche se remoto, è possibile con un regime motore al di sotto dell'80%. Capite bene quindi che il corretto funzionamento e la giusta tecnica di utilizzo siano alla base di una felice convivenza Pilota - Spillone. Per evitare tale inconveniente, i nostri bravi istruttori che ci presero per mano quando avevamo l'aquiletta appena turrita, ci hanno ripetuto fino alla nausea di non ridurre il motore mai sotto l'83% prima del contatto con la pista e di estendere i flaps su land ad un'altezza tale che ci permetta di controllare l'eventuale rollio. Io posso affermare con indubbia certezza che i miei istruttori avevano una sacrosanta ragione a ribadirmi quanto sopra. Era una delle tante stupende giornate maremmane. Io, istruttore da un paio d'anni, terminato il briefing meteo di Stormo mattutino, mi preparavo ad andare in volo con un allievo che ormai conoscevo abbastanza da poter dire che non avrebbe avuto particolari problemi a terminare il corso di pilotaggio dell'F104 presso il glorioso 20° Gruppo A.O.. La missione prevedeva alcuni "touch & go" al rientro dalla zona di lavoro che furono eseguiti come da manuale dal provetto pilota. Ma al momento di effettuare il "full stop" qualcosa non andò per il verso giusto. Fatto l'ennesimo stretto dopo il riparte, cedo i comandi dello Spillo all'allievo per l'ultimo atterraggio. La vista del paesaggio quella mattina era però talmente bella che un'azione incondizionata fa sì che le mie mani si allontanano dalla posizione usuale di "blocco meccanico" per eventuali errori dell'allievo e si vanno a posare sopra il cruscotto ed i gomiti si appoggiano sui montanti del tettuccio. Il mio bravo allievo, mantenendo i previsti 2.500ft del circuito stretto, inizia a "sporcare" per l'atterraggio. E quindi giù il carrello a 250kts, una spuntatina di motore e giù anche i flaps su land a 230kts. La pista intanto scorre sulla destra e quando pronto inizia la virata base a destra: "Grosseto tower mission 170 turning on base three green, land land, full stop". Il controllore ci autorizza all'atterraggio e siamo ormai in finale con la pista avanti a noi. Come mio solito fintanto che siamo in finale "sbircio" a sinistra il corretto allineamento (e giusto sbirciare si può dal posto posteriore) e quando in cortissimo, prossimo al contatto, guardo avanti a me per sfruttare la visione periferica ai fini dell'allineamento col centro pista anche se avanti non vedo proprio niente (atto di fede numero uno dell'istruttore di F104). La pista sta già scorrendo sotto di noi a pochi metri quando all'improvviso l'allievo, accortosi della velocità in eccesso, riduce drasticamente ad "idle". Immediatamente dopo il velivolo inizia a rollare decisamente a destra. Di colpo mi accorgo che le mie mani non erano al loro posto a contrastare tale riduzione di motore e con uno scatto felino agguanto cloche e manetta mentre già il piede sinistro, prontamente in posizione, spingeva il pedale per tentare di tenere il muso alto dato che il bank aveva già superato i 60°. La pista non era più sotto di noi ma di fianco a destra a circa 4-5 metri. La velocità fortunatamente c'era e con le mani, una volta piombate sui comandi, scaravento la manetta a military (mai dare l'A/B in queste condizioni) e spingo la cloche a sinistra nella speranza di contrastare il rollio a destra. Il generoso J79 non aspetta un attimo a darmi la "zampata" che voglio e la combinazione istintiva dei comandi di volo riesce a dominare lo Spillo arrabbiatissimo per avergli infranto una delle regole che Lui pone. La riattaccata ebbe così successo (altrimenti non sarei qui a raccontarvela). In cockpit erano volate giusto alcune "esclamazioni" ma poi il silenzio fece la sua parte fino alla chiamata radio per richiedere un altro stretto. I commenti furono rimandati a terra dopo esserci bevuti una meritata bibita fresca al "Baretto del Ventesimo". MAI SOTTO L'83% PRIMA DEL CONTATTO!!! |
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