Posta n° 2
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di Alberto Biagetti | ||||
Abbiamo ricevuto per e-mail la seguente lettera: Gentili signori, nessuna osservazione ma solo il desiderio di farvi i complimenti per il bel sito dedicato al 104. Avrei comunque piacere se qualcuno degli esperti potesse elaborare un breve articolo sulla filosofia del 104 come bombardiere, ruolo che a me, relativamente profano, sembrerebbe assurdo per un caccia intercettore nato nei cieli assolati della California in piena guerra fredda (ergo con il compito di abbattere bombardieri nucleari nemici). Per non parlare del carico alare e del profilo aerodinamico non proprio idonei a questo ruolo (almeno a me cosi' sembrerebbe). Come si e' arrivati a questa scelta? E' stata, secondo il parere di chi ha pilotato questi velivoli, una decisione se non proprio ottimale, almeno comprensibile? Grazie Roberto Formigari Risponde Alberto Biagetti: Gentile Sig. Formigari, innanzitutto vorrei ringraziarla a nome di tutti coloro che collaborano al sito dedicato al 104 per i suoi complimenti. Detto ciò, ed alla luce della mia esperienza di pilota che per circa 12 anni ha impiegato l'F104 come caccia-bombardiere, cercherò di darLe delle risposte esaudienti circa l'uso dello Starfighter nella suddetta specialità. L' F104, come Lei ha perfettamente ricordato, è nato come intercettore puro e le sue doti di accelerazione, salita e velocità ( doti che per molti anni rappresentarono una prerogativa quasi unica del 104) lo resero un velivolo decisamente efficace ed affidabile nella missione di accelerazione e raggiungimento di un obiettivo, lancio del missile, scampo e rientro. Ho evidenziato alcune delle varie fasi di una missione di intercettazione per mettere a fuoco che comunque anche nel ruolo CIO, l'F104 garantiva una decisa efficacia operativa purchè non si pensasse di doverlo impiegare in un combattimento aereo manovrato (non a caso nella versione da intercettore si era preferito montare il sistema di guida del missile AIM 7 Sparrow nel posto dell'alloggiamento del cannone Vulcan). Alcuni velivoli paritetici realizzati nello stesso periodo (cito ad esempio l'F4 Phantom da una parte oppure il Mig 21 Fishbed dall'altra) dimostravano infatti doti di manovrabilità ben superiori allo Starfighter avendo peraltro caratteristiche di accelerazione ben inferiori. Perchè viste le scarse doti di manovrabilità (soprattutto alle basse velocità) venne allora deciso di impiegarlo nel ruolo di caccia-bombardiere ? L' U.S.A.F. non gradì molto l'F104 (veniva ritenuto un velivolo valido ma troppo impegnativo e difficile per i Piloti) e quindi, dopo una breve fase decise di disfarsene. Il Governo italiano decise allora di accettare la proposta dell'Alleato americano che cedette un lotto di Starfighters a costo praticamente uguale a zero. Successivamente il l'Autorità politica italiana decise l'acquisizione della licenza di costruzione dell'F104 onde poter sviluppare l'industria italiana. Si decise così di ammodernare tutta la linea di volo dell'A.M.I. . Ecco quindi la nascita dell' F104 bombardiere. Era idoneo a fare il caccia-bombardiere ? Vorrei a questo punto ricordarle che esistono due tipi di impiego nel ruolo bombardiere : Strike (nucleare) e Attack(convenzionale). La missione tipo di uno Strike veniva effettuata su obiettivi che prevedevano un attacco ad alta velocità, senza esigenze di grande manovrabilità (a meno, ovviamente, di intercettazione da parte di velivoli e/o missili nemici). Al contrario la tipologia degli obiettivi di una missione Attack era tale per cui molto spesso occorreva contenere la velocità mantenendo una elevatissima capacità di manovra (ad esempio operazioni di CAS che prevedevano l'attacco su truppe mobili). Appare quindi evidente (anche dopo un'analisi sommaria) che mentre nel ruolo Strike l'uso dell'F104 poteva avere una sua logica ed una certa efficacia operativa (almeno nella fase iniziale quando l'elettronica non aveva ancora preso il sopravvento), nel ruolo Attack si rivelava una macchina assolutamente inidonea nella grande maggioranza dei casi. Sperando di esser riuscito almeno a consentirLe di collezionare qualche notizia in più sul nostro "adorato Spillone", Le invio i miei più cordiali saluti. Alberto Biagetti. |
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