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L A   C H I E S A


Le prime notizie certe della esistenza di una chiesa parrocchiale a Laconi risalgono alla metà del XIV sec.; infatti tra le chiese della Sardegna che erano tenute al versamento della "decima" già dal 1342, troviamo un "..presbitero Leonardo Lipi rectore de Laccone..." e tale documento conferma quanto leggiamo in un documento di un secolo prima, la Bolla Pontificia di Onorio III dell' 11 giugno 1224 che cita "in Lacon... Ecclesias Sancti Martini et Sancti Sperandi ed Sancte Sophie de Sarchidiani..."

Come si può vedere nei due documenti non viene fatto alcun riferimento ad una "chiesa di S. Ambrogio"

E' possibile che  anticamente la parrocchia non fosse dedicata a Sant'Ambrogio, ma la  costruzione della attuale chiesa parrocchiale può certamente datarsi  tra il XIII e XIV sec.

 Scrive P.Eusebio CIRRONIS nel suo libro "Laconi e il suo Santo", II ediz. 1986: 

"L'attuale edificio parrocchiale della chiesa di S. Ambrogio, costruito nella seconda metà del XIV sec, in stile gotico-aragonese, ha conservato bene il suo bel campanile  alto una trentina di metri.

La facciata e tutto l'interno mostrano chiari segni di un rifacimento che, se fu felice da un lato, dall'altro le tolse l'originale bellezza alla quale pare faccia richiamo la cappelletta sotto la torre campanaria, che ha accolto recentemente il fonte battesimale.

Le pareti che vennero coperte con un tetto in legname, durato fino al 1812, pare siano state rifatte attorno al 1600, dato che lo stemma della famiglia Manca, posto esterior- mente sopra l'imboccatura settentrionale del portico passante sotto l'abside, porta la data del 1607. Sono posteriori alla prima costruzione, altre al presbiterio, anche la sagrestia, la maestosa cupola del presbiterio e quelle delle cappelle laterali"

Una bella   vista  dell'interno della Chiesa parrocchiale di Laconi, dedicata fin dal sec. XIV al "divo Ambrosio".

Nel corso dei secoli il tempio ha subito importanti interventi di restauro; ricordiamo quelli del XVII^ sec., del XIX^ sec. testimoniato dalla lapide posta sul lato ds all'ingresso; quello del 1952,quello iniziato nel 1961 e terminato nel 1966 che ha dato alla chiesa l'aspetto attuale e l'ha arricchita di una importante opera d'arte: il mosaico sulla vita dei S.Ignazio, opera del grande mosaicista  Angelo Gatto. 

Ultimo in ordine di tempo, ma non per questo meno importante, quello che é stato realizzato tra il mese di novembre 2000 e il mese di febbraio 2001. L'intervento ha  consentito la ripulitura delle lesene e dei cornicioni in trachite, nonché la tinteggiatura generale.

 
 
 
 
Di recente la chiesa parrocchiale é stata arricchita dalle artistiche vetrate policrome poste nelle finestre della grande cupola e nelle finestre delle cappelle laterali. Raffigurano i santi patroni e  i santi  maggiormente venerati dai laconesi. Sono 12 vetrate realizzate dal Lab.Artistico MELLINI di Firenze e raffigurano:                   S.Ambrogio- S.Ignazio -S.Giovanni -S.Chiara- Madonna del Rosario-S.Antonio da Padova-   S.Antonio Abate-S.Cuore-S.Giuseppe-S.Rita- S.Daniele - S.Francesco
 

Il "Santuario" dedicato a S.Ignazio nella Chiesa Parrocchiale. 

Edificato nella ex cappella della Madonna del Rosario, comunemente detto il "Cappellone" dai laconesi. Voluto, e realizzato, dal parroco padre Eusebio da Mogoro,  fu eseguito, a più riprese, tra il 1961 e il 1966 ,",su disegno ,del compianto canonico Giovanni Melis Abis". Del vecchio altare dedicato  alla Madonna del Rosario opera del DE CANDIA, conserva solo il paliotto del 1624.

  Tra il 1965 ed il 1966 venne realizzato il grande mosaico ed il rivestimento di tutte le pareti del Santuario in preziosi marmi a cura del noto mosaicista prof. Angelo GATTO di S. Andrea di Castel Franco Veneto. E', come si può  notare dalle poche immagini che proponiamo, un'opera grandiosa e sicuramente degna del nostro grande Santo.
 
Il miracolo del cavallo imbizzarrito sulla rupe di "Carradore". Si dice che per mantenere la promessa fatta nell'ora del pericolo Vincenzino Pes decise di vestire il saio francescano.   S'Ignazio nella gloria del paradiso sorretto da angeli e cherubini
 
Particolare dei cori angelici nella gloria del Santo   Ricordo della prima visita al suo paese natio, dopo la canonizzazione. nel 1952.                      Sono Riconoscibili, fra gli altri, il parroco del tempo Mons. F. Fadda,, l'Arcivescovo di Oristano Mons. Sebastiano Fraghì e  numerosi pp. cappuccini che portano l'URNA.