TOMBE ROMANE IN VIA ARBUSTI | |||
Nel
1990, in località "Arbusti", durante i lavori di
ristrutturazione di un fabbricato di proprietà del Sig.
Alfonso Massaro, è venuto alla luce un importantissimo tassello
della secolare storia della Terra di Frasso: un piccolo gruppo di tombe di
epoca romana, in ottimo stato, con i resti dei defunti e il corredo
funerario. Con
la monetina d'argento " Terentia
", rinvenuta nel 1951 sul Monte Cardito, questo ritrovamento
costituisce una testimonianza rilevante della presenza di un insediamento
umano nel territorio di Frasso, in epoca romana. Tale
insediamento è da collegare a quelli di San Nicola e di Orcoli (Dugenta)
dove le tracce di un lastricato romano e abbondanti ritrovamenti di
materiale anforario, fanno pensare a realtà urbane importanti con la
presenza anche di officine anforarie. Le
tombe degli Arbusti possono essere datate tra la tarda età repubblicana
(11 sec. a.C.) e il tardo periodo imperiale (IV sec. d.C.): esse
potrebbero costituire l'indizio di un insediamento più vasto e attestano
con certezza una continuità di vita in questo sito. Non
si tratta di sepolture ricche, peraltro non comuni in epoca romana, né,
per il momento, si può ipotizzare nelle immediate vicinanze una città
delle dimensioni di Orcoli o Saticula.
Forse esse testimoniano l'esistenza di un piccolo agglomerato: un "vicus"
o un "pagus" del
circondario della colonia romana vera e propria. Si potrebbe trattare, altresi, del cimitero della fattoria
("villa rusticá") di un latifondo con gestione autonoma.
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Nella
prima tomba ritrovata si vedono tracce delle tegole che coprivano la
sepoltura. In una seconda, "a cappuccino" (così detta per le tegole disposte a
doppio spiovente), sono stati rinvenuti oggetti funerari: una lucema con
scena erotica e una moneta di Agrippa (1 sec. d. C).
In un'altra tomba, anch'essa "a
cappuccino", ai piedi del defunto, sono emersi un' "olletta",
di fine fattura, tipica del corredo funerario romano, un chiodo, e una
moneta dell'imperatore Galba (68-69 d.C.). Inoltre, nelle vicinanze delle
sepolture, sono stati trovati alcuni oggetti interessanti tra cui un
balsamario di vetro ottimamente conservato, di forma conica, con collo
allungato, databile tra il I e il II secolo a. C., e una moneta
dell'imperatore Massimino (degli inizi del IV secolo d.C.). Le
tombe, orientate nella direzione est-ovest, presentano corpi sepolti in
posizione distesa, e sono certamente pagane (come dimostra anche la
presenza delle monete: l'obolo per Caronte).
Infine, la presenza di resti femminili, escludendo sepolture di
soldati o di gente di passaggio, conferma l'esistenza di un insediamento
stabile nelle vicinanze. (Notizie desunte dalla conferenza tenuta il 22 aprile
1995, dalla Dott. Maria
Fariello, della Sovrintendenza Archeologica
di Salerno, che ha curato gli scavi.)
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