Tradizioni e credenze popolari

 

O' MAIO E S. MICHELE

La sera del 7 maggio, vigilia della festa dell'apparizione dell'Arcangelo sul Monte S. Angelo (FG), a Frasso ci si preparava a portare in processione l'antica statua di S. Michele dalla parrocchia di S. Giuliana all'antica chiesetta rupestre (situata in località "Campo Chiano", sul locale Monte S. Angelo), accendendo nei vari rioni grossi falò (maio) in onore del Santo. La festa durava tutta la notte e l'avvenimento era lungamente preparato dalla gente del rione. Acceso il fuoco, iniziavano i balli e i canti beneauguranti dell'inizio della bella stagione.

                                                    

 

LE JANARE

La janara è un personaggio magico, ormai quasi scomparsa dalla nostra cultura popolare. Tale figura è carica di mistero e di crudeltà. Secondo la credenza popolare erano i bambini (e soprattutto le bambine) nati nella notte di Natale ad essere destinati a tale sorte. Per essere salvati da questo maleficio, la notte del loro settimo compleanno, alla chiamata della Janara di turno, i genitori dovevano rispondere al posto del bambino, senza permetterle di toccarlo. Per combattere queste streghe occorreva mettere davanti alla porta di casa sacchetti di sale, di sabbia oppure delle scope; infatti la loro grande curiosità le spingeva a fermarsi a contare i granelli del sale, della sabbia o le setole delle scope, in questo modo passava la notte la luce dell'alba le costringeva a scappare.