Manifesto del G.E.R.

 

  L'opera che il G.E.R. intende svolgere è finalizzata allo studio della «Tradizione», in ogni sua espressione, e a riconferire il suo legittimo valore a una visione del mondo, spesso artatamente svilita o trattata con insulsa superficialità, allorquando potrebbe invece rappresentare l’unica critica legittima ed integrale allo stile di vita contemporaneo, il cui solo portato sembra essere rappresentato dall’endemico malessere intellettuale ed esistenziale che ognuno può, inequivocabilmente, riscontrare attorno a sé.
  Non ci proponiamo, sia ben chiaro, né in qualità di giudici o censori né, tanto meno, quali detentori della verità; ciò che intendiamo offrire è solo un’esposizione, chiara e fedele, della Tradizione vista negli aspetti manifestativi del Mito, del Rito, del Simbolo, nonché in quelli ad essa correlati come: le arti, le scienze, ecc.

  Il nostro programma  si fonda categoricamente sui princìpi e sui valori tradizionali in un contesto storico e metastorico e in un’ottica strettamente impersonale senza settarismi e pregiudizi. Riteniamo che le Tradizioni dei vari popoli (riflesso e differenziazione dell’unica Tradizione primordiale) siano basate su canoni ben precisi e dettagliati (testi sacri), forniti di commentari ed esegesi stilati da autentici Illuminati nell’intento di dare all’umanità una esposizione veritiera e lucida della Sapienza Perenne.
  Il nostro scopo è quindi quello di fornire al lettore «ipotesi di lavoro e di studio» scevre dalle manipolazioni e distorsioni operate da sedicenti realizzati o da "libere interpretazioni" scientificheggianti unite a sincretistiche elucubrazioni abilmente proposte per confondere ed ingannare i ricercatori del Sacro non sufficientemente accorti.

  In particolare intendiamo opporci a quei movimenti impregnati di una nebulosa "cultura" salottiera, coacervo di "teorie pseudo-esoteriche" ed "insegnamenti misticheggianti" che hanno svilito e svuotato del significato originale i concetti di mistico ed esoterico.
La nostra posizione vuole rispecchiare quanto a suo tempo disse René Guénon: «Per chiunque vuol raggiungere un punto di vista superiore è cosa fondamentale evitare ogni confusione fra vera conoscenza spirituale e tutto ciò che è istruzione esteriore o sapere profano (...)».

  La Conoscenza spirituale si ottiene, pertanto, elevando la mente allo "stato di intellettualità pura" attraverso discipline che modificando e sublimando le qualità e gli elementi propriamente umani — quali sensibilità, emotività, razionalità — permettono la corretta "percezione" della realtà metafisica (o quantomeno dei suoi riflessi più elevati).
  In questa accezione la mente trascende ogni attività puramente raziocinante o filosofica per collocarsi in stati d’ordine superiore, utili all’intuizione di realtà che, per l’appunto, vanno oltre le coordinate limitate e relative dell’ordine individuale (livello somatopsichico).
  Gli strumenti per attingere a queste dimensioni di ordine superiore sono, negli insegnamenti della Tradizione, di natura analogica e filtrati attraverso il simbolo.
  Allo stato attuale la natura umana non è normalmente "strutturata" per la comprensione di quanto va oltre i limiti sensoriali, emotivi e razionali e, di conseguenza, ha bisogno di "forme" sensibili e consistenti per elevarsi oltre l’umano.
  Le forme sono date dal simbolo che, essendo essenzialmente sintetico ed intuitivo, apre possibilità illimitate per l’elaborazione di ogni problema teorico e pratico in ordine alla realizzazione spirituale; nel linguaggio tecnico-scientifico, caratterizzato da norme apparentemente più definite ma nel contempo del tutto instabili, avviene il contrario: le potenzialità intellettive risultano costrette nei limiti di "verità" contingenti e quindi si ha una consequenziale volgarizzazione della Tradizione che diventa traduzione, quando non tradimento delle originarie intenzioni.
  Nella concezione della Tradizione l’universo presenta caratteri simbolici i quali, per vari gradi e armonicamente, "denudano" ordini di realtà che trascendono i limiti dell’umano; ciò è reso possibile per il fatto che essi sono il riflesso dell’Uno metafisico (che a sua volta lo è dello Zero) ed hanno rapporti di analogia con gli archetipi (da archétypon, modello principiale). Intesa in questo senso e solo in questo senso, la percezione del divino, attraverso il superamento del cronotopo (unità di tempo-spazio), è qualcosa di più di un’ipotesi.
  Più di un pensatore ha espresso in questi stessi termini l’eternizzarsi della mente umana; essi, oltre ai due generi di conoscenze possibili (cognitionem primi generis-rationem, et secundi generis-cognitionem) ne introducono infatti un terzo che definiscono scienza intuitiva (scientiam intuitivam) la quale conferisce, ai pochissimi che sanno elevarsi a tanto, la contemplazione di Dio, di sé e delle cose sub specie aeternitatis.
  L’unità intuitiva, immediata con l’Assoluto è l’unita di Dio stesso, infatti l’Amore di Dio verso gli umani e l’Amore intellettuale della mente verso Dio sono una sola e medesima cosa.
  Lo strumento del simbolismo purtroppo, è però ormai trascurato dall’attuale società in quanto essa lo ritiene irrazionale, dimenticando, per contro, che piuttosto è sovrarazionale e non contrasta con la ragione ma la supera.
  Ciò è dovuto anche al fatto che le varie organizzazioni a carattere tradizionale (e ci riferiamo a quelle "storicamente" legittimate) sono, palesemente in fase di stallo e ciò è documentato dall’evidente stato di degrado e di vuoto che traspare dalla cosiddette scuole e comunità iniziatiche.

  L’esperienza dimostra pertanto che i valori della Tradizione e del Sacro sono portati avanti, ormai, solo da pochi ricercatori, i quali rimangono per lo più isolati, senza alcun contatto tra loro e pertanto impossibilitati ad unirsi, anche solo idealmente, per un fattivo e proficuo scambio di conoscenze.
  L’Associazione denominata G.E.R.
(
Gruppo Esoterico Rovereto), composta da ricercatori legati da stima ed amicizia nonché da interessi di studio, dopo aver ponderato, attraverso contatti e consultazioni con studiosi italiani e stranieri, il grado di fattibilità e di interesse, è giunto alla determinazione di uscire con l'iniziativa editoriale VIÁTOR - «Rassegna di Prospettive Tradizionali», al fine di presentare studi, traduzioni inedite e segnalazioni bibliografiche. Il nostro intendimento è d’essere un punto d’incontro e favorire il libero scambio di idee, di impressioni e di informazioni tra coloro che senza settarismi o ciechi dogmatismi vogliano contribuire all’edificazione di un "cenacolo" di ricerca tradizionale.

Soprattutto vogliamo proporre, a coloro che intendono intraprendere lo studio della Tradizione, una serie di strumenti atti a verificare l’autenticità tradizionale di quella miriade di "correnti" o "scuole" che influenzano il panorama esoterico-mistico e le cui dottrine sono spesso frutto di bizzarria o di plagio quando non sono mosse da veri e propri intenti contro-iniziatici.
  Molti restano prigionieri di queste false dottrine, perdendo così non solo le opportunità offerte dalla tradizioni autentiche di ogni popolo — che servono proprio a far avvicinare l’uomo all’Assoluto — ma anche quelle potenzialità intellettuali e spirituali che possono possedere in nuce.
  Oggi esiste una forte domanda di spiritualità vera che spesso però viene vanificata proprio dalla qualità scadente e spuria del materiale che viene pubblicato: ciò non significa che in merito non esistano riviste o pubblicazioni di alto livello qualitativo, ma sono pochissime e spesso di non facile reperimento.
  Poiché la Tradizione ha caratteristiche universali, quest'iniziativa, intende collocarsi al di sopra di ogni limitazione o esclusione; dunque, nessun impedimento di razza, nazionalità, confessione religiosa o fede politica farà sì che si creino discriminazioni di sorta.

  Noi non pretendiamo, certo, che tutti siano concordi con il nostro punto di vista, pretendiamo però — quello sì! — il rispetto per quanto andremo a comunicare attraverso questo canale editoriale, e comunque in ogni attività pubblica.
  Dal canto nostro prenderemo in seria considerazione qualunque contributo, anche critico, arriverà in redazione non essendo così fatui, lo sottolineiamo ancora, da considerarci gli unici interpreti qualificati della Tradizione e nella convinzione che il suo messaggio si difenda da solo meglio di quanto si potrebbe fare nascondendolo dietro un "segreto iniziatico" che, nella nostra esperienza, spesso nasconde un malcelato intento di prevaricazione (dalla radice KVAR, deviare, in senso figurato ingannare).
  Anche per questo abbiamo mantenuto la denominazione di G.E.R. che forse sarà obsoleta e contraddittoria ma che rispecchia fedelmente la storia e l’intento di una ricerca intrapresa ormai oltre 28 anni or sono.

G.E.R.

 

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