.....ed eccovi i migliori ed i più efficaci Sport da combattimento.

Discipline che richiedono un notevole impegno fisico e mentale ma non per questo inadatto alle donne ed ai bambini....anzi; con un po' di impegno può diventare un ottimo aiuto nel caso in cui ci si dovesse trovare in difficoltà.

Ed ora eccovi la storia di ognuno.....e la voi la scelta:

KICKBOXING                                                                                                           
Mentre all'inizio degli anni settanta gli USA vedevano nascere il Full Contact, i thai boxer facevano una strage sui ring orientali, imponendo il loro modo di combattere contro i loro "nemici" di sempre, giapponesi e cinesi. In Giappone si pensò allora di togliere dalla Thaiboxing i due colpi più cruenti, ossia gomitate e ginocchiate. Nasceva così quella disciplina oggi conosciuta come Kickboxing. Un ramo particolare di questa disciplina, che non confluì nel Full Contact, contemplava i micidiali low kick, eredità dello stile thai.

SAVATE                                                                                                                       
Michel Casseuax detto Pisseau, un parigino nato 1794, prendendo le mosse dai due metodi di difesa personale in uso a quel tempo in Francia e cioè lo "chausson" praticato al sud e principalmente dai militari, nel quale si usavano esclusivamente i colpi di piede, e la "savate" in uso al nord, nella quale ai colpi di piede si aggiungevano i colpi portati con le mani a schiaffo, riuscì a fondere insieme il meglio dei due metodi e nel 1820 formò un'accademia che chiamò "art de le savate". Pisseau ebbe molti allievi ma uno solo emerse su tutti: Charles Lecour. Questi ben presto si rese conto che la savate così concepita, pur rimanendo un'ottimo metodo di difesa personale, risultava ancora incompleta per via dell'uso limitato che si faceva delle braccia, in realtà poco producente agli effetti del combattimento. Si recò quindi in Inghilterra dove stava fiorendo il "boxing" (la futura boxe inglese) ed apprese dal maestro Swift l'arte del pugno. Ritornato in Francia integrò la disciplina francese con quanto aveva appreso in Inghilterra creando così la "boxe francese". Suo fratello, Hubert Lecour, fece della boxe francese un'arte raffinata e fu protagonista, insieme con il fratello, di memorabili esibizioni nei più famosi caffé concerto di Parigi. Contemporanei dei fratelli Lecour furono Charles Ducros di montpellier e Louis Leboucher di Rouen. Il primo fu ottimo maestro a Parigi e divenne celebre per aver battuto per "fuori combattimento" il famoso boxeur Tom Cribb. Louis Leboucher, in antitesi con la boxe raffinata di Hubert Lecour, prediligeva una boxe estremamente pratica ed improntata soprattutto sulla difesa personale: era solito spronare i suoi allievi a fare esperienza nelle risse di strada. E' noto il suo trattato di "difesa del viaggiatore" che egli stesso impartiva ai forestieri in sole tre lezioni. In seguito altri personaggi contribuirono in modo importante allo sviluppo della boxe francese: Louis Vigneron nacque a Parigi nel 1827 e fu il più forte atleta dell'epoca, imbattibile nei combattimenti sportivi e ancor più nelle rissedi strada. Batté anche atleti famosi in altri sports quali il lottatore Michel Arpin, denominato "il terribile savoiardo" e il boxeur Dikson. Joseph Charlemont, nato nel 1839, probabile allievo di Vigneron, fu un tireur eccezionale. Divenne in seguito un grande maestro e creò nuove combinazioni di colpi di piede sulle basi di un'allenamento atletico più intenso e più consono alla nuova tecnica. La sua scuola sfornò atleti formidabili fra i quali suo figlio Charles. Egli fu il più celebre e rinomato tireur di boxe francese di tutti i tempi. Era un peso medio e divenne famoso anche per i suoi epici duelli sostenuti con i pari peso di boxe inglese dell'epoca uscendone sempre vincitore: celebri le sue vittorie ai giochi di Londra della Regina Vittoria nel 1887 e quella a Parigi nel 1893 sul boxeur Jerry Driscol. Nel 1896 incontrò Michel Ginoux, ultimo grande esponente dello chausson e lo batté per K.O.. Victor Casteres fu un altro ottimo atleta e venne scelto come avversario di Charles Charlemont per la disputa dell'unico campionato mondiale di savate che sia mai stato disputato. Casteres perse ai punti dopo un incontro molto equilibrato. Charles Charlemont fu anche un ottimo maestro e dalla sua scuola uscirono molti validi atleti fra i quali si distinse Pierre Barozzi, detto Baruzi. Era un nobile di origine italiana, grande atleta che per undici volte fu campione assoluto in Francia. Ebbe il merito di tenere in vita la boxe francese quando rischiò di sparire a seguito dei disastri delle due guerre mondiali nelle quali morirono i migliori maestri, circostanza che non ultima determinò la prevalente popolarità della boxe inglese.

MUAY THAI                                                                                                               
In tutta la storia Thai, il Muay Thai (è questo il suo nome corretto) ha avuto una notevole importanza. Ma, durante il regno di Pra Chao Sua (che era conosciuto come il "Re Tigre"), il pugilato Thai ottenne nuova forza ed importanza poichè il re stesso era, non solo un seguace ed un appassionato di quest' arte, ma ne era anche un grande campione. Viaggiava solitamente di villaggio in villaggio, partecipando alle varie fiere in incognito e combattendo contro i campioni locali per premi di denaro, senza che nessuno riuscisse mai a capire chi fosse in realtà. In effetti, si dice che alcune delle tecniche, applicate quotidianamente, anche oggigiorno, nel Muay Thai, siano basate sullo stile di lotta di Pra Chao Sua. A quei tempi i guantoni da boxe erano prodotti con corde di canapa intinte in una soluzione di colla. Se, addirittura, alla colla venivano mischiate schegge di vetro, i risultati erano chiaramente devastanti. Un primo esempio di protezione per l' inguine aveva la forma del guscio di un mollusco, e le comunità delle zone interne utilizzavano, al posto della conchiglia, un pezzo di corteccia d' albero. Ma questo sport era così violento che, agli inizi del 20° secolo, i decessi che avvenivano sul ring erano molto frequenti. Nonostante l' intervento del governo con nuove regole molto rigide, che si sperava sarebbero servite a ridurre o a eliminare questo tipo di morte violenta, continuarono a verificarsi danni al cervello, ferite molto gravi e decessi. Entro il 1930, tuttavia, furono introdotti i moderni guantoni da boxe, nuove regole, regolamentazioni, divisioni a seconda del peso e combattimenti sempre aventi luogo all' interno del ring, accorgimenti che resero quest' arte molto più sicura. Il Muay Thai era quindi divenuto "maggiorenne", ma non era ancora, del tutto privo di pericoli. Nonostante il nuovo corpo di leggi, infatti, i decessi erano ancora piuttosto frequenti, per lo più dovuti allo shok del colpo di gomito alla tempia. Il pugilato thai è probabilmente lo sport di contatto tra i più violenti tra tutti gli altri che compongono il vasto panorama degli sports da combattimento (anche se non necessariamente il più efficace), le sue tecniche letali possono entrare benissimo anche nella guardia più solida, arrecando danni irreparabili. L' occidente, tuttavia era così conscio della reputazione di quest' arte e del pericolo insito, che si decise di eliminare i colpi di gomito e le altre caratteristiche letali, per creare il nuovo, più sicuro sport della boxe unita anche alle percussioni con calci. Tutto l' allenamento del Muay Thai ruota attorno ad abilità combattive di primo livello. Agli studenti principianti viene per prima cosa insegnato il movimento dei piedi e delle gambe, in quanto formano la gamma di possibilità dell' attacco e della difesa del combattente. Non vi sono veri e propri preliminari nell' arte, solo una serie di tecniche brevi, ben organizzate, che si dispongono in un preciso schema d' attacco. Un' aspetto oltremodo interessante dell' arte è l' utilizzazione del Yng Kow (ginocchio lungo). Questa particolare tecnica consiste in un' unica mossa di difesa ed attacco. Può essere sia utilizzato per un' attacco allo stomaco o allo sterno, oppure tramutato da un colpo con il ginocchio in un calcio frontale solamente estendendo maggiormente la gamba. Nel pugilato Thai, a differenza delle altre arti marziali, il combattente apprende le tecniche per calciare utilizzando la propria cresta tibiale, e non le altre parti del corpo. La cresta tibiale viene quindi deliberatamente rafforzata durante gli allenamenti, perquotendola ripetutamente contro un cuscinetto o una borsa pesante. Ma, alla fine dopo questo duro allenamento si è ottenuta la consistenza di una sbarra di ferro. L' allenamento per l' acquisizione della forza fisica nel Muay Thai è probabilmente il più severo e faticoso rispetto a tutti gli stili di combattimento asiatici. Gli studenti che vivono in speciali campi di allenamento, percorrono circa 8/9 km per volta, seguiti da una percorso di 3/5 km di nuoto. Senza fermarsi neppure per una pausa, il combattente si sposta verso l' area dove si trovano i sacchi appositi, per passare almeno un' ora a colpirli con pugni e calci. Poichè il combattimento può durare anche per un lungo periodo di tempo, è di fondamentale importanza che i combattenti siano sempre in ottime condizioni fisiche
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