Schema pratico di un semplice oscillofono.
Mi è capitato molte volte di parlare con amici
sull'argomento CW. Molti dei quali, mi hanno chiesto se fosse possibbile imparare la
telegrafia in modo facile, veloce e sopratutto con un minimo di "attrezzatura".
Capisco benissimo che imparare la telegrafia in modo veloce... forse non è proprio
possibile, ma lo è senz'altro in modo facile. Il segreto sta nel fatto di associare ad
ogni lettera (anche per i numeri il discorso è analogo) un determinato suono. Per
eventuali approfondimenti, rimandiamo l'argomento alle molte delle pubblicazioni
effettuate sull'argomento.
Veniamo dunque al circuito elettronico. Si può notare che
il circuito in oggetto risulta particolarmente semplice, dotato solo di pochi componenti
di facile reperibilità. Si tratta in effetti, di un semplice generatore di nota BF,
ottenuto con un classico NE555 usato come oscillatore. La presenza del piccolo
altoparlantino (recuperabile anche da un vecchio ricevitore radio) è' molto gradita, in
quanto si ha la possibilità, di potersi ascoltare, per evitare i classici errori che si
commettono nella trasmissione di segnali morse. Si può notare inoltre anche la presenza
di un piccolo trimmer o potenziometro (100K Ohm lin - all'uscita del piedino 2 dell'
Ne-555) il quale può essere regolato in modo da ottenere una nota di ampiezza desiderata.
La realizzazione di tale circuito risulta particolarmente semplice, per cui può essere
fatta anche dai meno esperti. Si può utilizzare a tale scopo, come supporto per i
componenti, una basetta di bachelite millefori ( soluzione più veloce, ma bisogna
prestare un minimo di accortenza per evitare di commettere dei corti ), oppure, per chi ha
già dimestichezza con il "percloruro ferrico", realizzare il classico
circuitino sul lato rame, facendo attenzione che risulti il duale del lato componenti. Per
quest'ultima soluzione suggerisco il classico metodo con i trasferelli e pennarelli
indelebili allo smalto, ma se si è abastanza bravi, si puù tentare anche con la
fotoincisione, ovviamente realizzando dapprima il master su uno slade trasparente, e poi
per circa 8 min. nel bromografo, dopo aver accuratamente ricoparto la superficie della
basetta con il photoresist.
Dopo aver realizzato la basetta, si può procedere alla foratura della stessa (se si è optati per la soluzione delle completa realizzazione del circuito). A questo punto possiamo anche inserire i componenti. Consigliabile come primo elemento da saldare, lo zoccolo per l'integrato, poi i supporti per l'alimentazione il pulsantino (normalmente aperto) l'altoparlantino, poi le resistenze ed i condensatori, prestando attenzione alla polarità dell'elettrolitico (piedino 3 dell' NE555). Se non si sono commessi errori, inserita l'alimentazione, il circuito è pronto per l'uso. Una piccola regolazione sulla nota.... e pronti per la grande aventura.
Vorrei soffermarmi acora un pochino sull'alimentazione del circuito in esame, si noa che essa non è particolarmente critica, si puo usare una classica pila da 9 V ( consigliabile 2 da 4,5V in serie ). Se ivece, si preferisce usare l'alimentazione esterna, magari del classico alimentatore stabilizzato che si ha a disposizione bisogna adottare alcune variozioni al circuito su descritto. Innanzitutto, per maggiore sicurezza è consigliabile l'uso di un diodo 1N4007 in ingresso, per evitare un inversione di polarità. Poi per ottenere una tensione pressocchè costanete in ingresso all'oscillatore, io personalmente aggiungerei anche un integrato stabilizzatore, un classico ua7809, vedi sotto :
Anche questo semplice circuitino. è di facile realizzazione, è un classico stabilizzatore di tensione, che può accettare in ingresso una tensione di circa 12-15 V. L'uscita è una tensione stabile di 9V cc. I due condensatori, C1 e C2 sono degli elettrolitici a 25 V con valore non critico, consigliabile intorno ai 470uF.
Per completezza è stata inserito il CODICE MORSE, che risulta indispensabile, se si desidera intraprendere tale attività.