La filosofia del GPA

 

Introduzione

La filosofia del GPA può essere più facilmente compresa citando brevemente la sua storia.
Innanzitutto il nome. GPA è un acronimo polisemico. Dichiarato una volta per tutte che solo i membri fondatori ne conoscono il significato ultimo e recondito, molte sono le persone che hanno provato a darne un'interpretazione. Tutte queste interpretazioni sono riconosciute come ufficiali e ad ognuna è associato un grado di iniziazione.

Ne citiamo qui alcune a caso, senza rivelarne la corrispondenza ai vari livelli livelli gerarchici, giusto per dare un' idea della ricchezza di contenuti e di valori che il nostro gruppo va cercando di diffondere:

 

La Storia

 

Le affinità dei membri fondatori, il loro amore per l' arte culinaria, il vino e la convivialità, si manifestano per la prima volta in forma coerente sulla sponda europea del Bosforo nell'ormai lontano luglio 1993. L'occasione era l'ennesimo episodio di turismo marginale e forzato cui sovente, per ragioni professionali, i membri fondatori erano (e sono tuttora) sottoposti. In un buio angolo di una non troppo confortevole Guest-house universitaria, le dapprima timide e indefinite fantasie gastronomiche dei proto-GPA si concretizzarono in un primitivo abbozzo di statuto costitutivo del GPA. Il nome la spina dorsale della filosofia del gruppo furono tracciati contemplando i misteriosi fondi di un caffè turco, enigmatici e densi di presagi.

Durante la prima riunione ufficiale, tenutasi a Budapest nell'agosto dello stesso anno (cfr. il turismo marginale) e celebrata con suntuosa cena sociale dal mitico ristorante Gundel, risultò chiaro che non tutti potevano fregiarsi dell'apparteneza al gruppo (cfr. la voce "Aho', micca male però!" nel glossario di frasi celebri).

L'associazione si è andata consolidando attraverso le tappe forzate del turismo marginale (Hong Kong, Pechino, Parigi, Mosca, New York, Amsterdam, Toronto, Brisbane, Camerino...).