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 precolombiana

 

 
 Su
Nelle valli del Cile settentrionale sono state scoperte una necropoli e una fortezza (inespugnabile su tre lati) che sono da ricollegarsi alla cultura "El Molle", caratterizzata da un tipo di ceramica a forte
spessore e vivacemente decorata in stile geometrico.
Nelle oasi del deserto di Atacama, gli Atacameños costruirono centri urbani di due tipi caratteristici: la pucara (fortilizio in zona collinosa, circondato da mura chiamate pircas) e il pueblo viejo (abitato privo delle mura di difesa), che però non hanno alcun valore artistico; l'arte fittile risente a volte di influssi andini.


I DIAGHITI

La terza cultura cilena, quella dei Diaghiti, è nota soprattutto per le sue urne e per un originale tipo di vaso a scarpa, detto jarro zapato, ma interessanti sono anche i gioielli in rame e bronzo che poi, per influsso incaico, furono fusi in oro e argento. Era una popolazione dell'America Meridionale, un tempo stanziata tra l'Argentina, il Cile settentrionale e il Perú meridionale. Noti anche col nome incaico di Calciaqui, erano agricoltori sedentari, allevatori di lama, abili tessitori e metallurgisti. Si opposero all'espansione degli Inca dai quali acquisirono però alcuni elementi culturali. La loro è considerata una delle culture autonome più elevate dell'America Meridionale. Gli Spagnoli li sottomisero tra il 1630 e il 1666, dopo aver incontrato una tenace resistenza.  Scavi archeologici hanno portato alla luce ampie costruzioni in pietra (specie nell'Argentina di NW) e alcuni tipi di vasi (come l'ariballo e la giara a doppio collo) che risentono di influssi delle Ande Centrali, urne funerarie particolarmente notevoli per forma e per decorazione, che rappresentano il prodotto più raffinato dell'arte ceramica diaghita. In rame o in bronzo venivano eseguiti quasi tutti gli utensili di uso comune, come spilloni, bulini e coltelli a mezzaluna.

GLI Incas

Gli Incas lasciarono tracce notevoli della loro presenza in tutte le aree in cui si diffusero. Restano ovunque molte costruzioni, in adobes sulla costa e in pietra sull'altopiano, che presentano sempre caratteristiche aperture trapezoidali. L'adobes era un mattone d'argilla cruda, mescolata a cenere e paglia, seccato al sole. Usato nelle costruzioni dell'antico Perú, delle regioni sud-occidentali degli Stati Uniti (villaggi, pueblos, ecc.) e  di altre regioni semi-aride; ha per lo più la forma di un parallelepipedo di spessore variabile.Nella zona di Cuzco si costruiva con grandi blocchi di pietre poligonali (bastioni, muri di sostegno) oppure con blocchi di pietra rettangolari (edifici). L'architettura incaica è visibile in tutta la sua mole e bellezza a Machu Picchu, città riscoperta nel 1911 da Hiram Bingham.

ARTE

La ceramica incaica lucida e policroma produsse vasi e altri recipienti di eccellente fattura. Per quanto riguarda la metallurgia, l'innovazione più importante fu la diffusione dell'uso del bronzo in tutto l'impero, ma gli oggetti più belli (figurine, ornamenti, oreficerie varie) sono in oro e in argento; la produzione dovette essere abbondantissima e di valore inestimabile (si pensi al famoso giardino annesso al Tempio del Sole di Cuzco, con riproduzioni in oro di figure di divinità, di animali e di piante), ma venne in gran parte distrutta dagli Spagnoli.

Opere pregevolissime furono realizzate dagli artigiani di corte non solo nel campo dell'oreficeria e della ceramica, ma anche in quello della tessitura e della glittica.

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