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 politica: ricardo lagos

 
 

Il candidato socialista della Concertacion de Partidos por la Democracia, Ricardo Lagos è stato eletto nelle elezioni del 16 gennaio 2000 diventando il secondo presidente socialista del Cile negli ultimi trent'anni, vincendo con il 51,32 per cento dei voti il secondo turno elettorale contro un'ex collaboratore del dittatore Augusto Pinochet e concorrente della destra, Joaquin Lavin, che ha ottenuto il 48,68 per cento. Il leader socialista , ha giurato nel Senato a Valparaiso e ha ricevuto dalle mani del presidente uscente Eduardo Frei la fascia presidenziale.

E' la prima volta che il Cile ha un capo dello Stato socialista dal 1973, anno in cui con un colpo di stato le forze armate guidate dal generale Augusto Pinochet deposero il presidente eletto Salvador Allende. Allende si uccise, o fu ucciso, nel palazzo presidenziale della Moneda durante le ultime fasi del golpe.

Alla cerimonia di insediamento erano presenti più di cinquanta capi di stato e di governo provenienti da tutto il mondo. L'Italia era rappresentata da Massimo D'Alema. Al giuramento non ha partecipato Augusto Pinochet: il generale, rientrato dalla Gran Bretagna dopo aver passato quasi 17 mesi agli arresti domiciliari, ha preferito rimanere al sicuro nella sua casa di campagna e rinunciare al diritto di prendere parte alla cerimonia che gli deriva dal suo stato di senatore a vita.

Ma il fantasma dell'ex dittatore ha aleggiato sul Senato durante tutta la cerimonia. "Farò un grande sforzo per dimostrare a tutto il mondo che questo è un paese democratico - ha detto Lagos nel discorso di insediamento - dove il potere è nelle mani delle autorità elette dal popolo e dove le forze armate rispettano queste autorità". Quello dei rapporti con l'esercito è uno dei nodi più difficili che Lagos dovrà sciogliere durante i suoi sei anni di mandato come presidente.

Nel 1973 le forze armate avevano appoggiarono Pinochet e gli avevano permesso di salire al potere. Anche nel periodo successivo alla fine della dittatura hanno continuato a sostenere il generale, come ha dimostrato la fastosa cerimonia con cui l'esercito ha salutato il rientro di Pinochet in Cile. Un'accoglienza da eroe che ha suscitato l'irritazione di Lagos: "Mi dispiace per il Cile", aveva detto il Presidente in quella occasione. Sulla vicenda Pinochet, Lagos ha sempre mantenuto un'atteggiamento prudente, ribadendo il principio dell'indipendenza di scelta e di giudizio della magistratura cilena.

Il programma di Lagos

Una posizione che rispecchia in pieno la volontà di questo 61enne avvocato e professore universitario di non radicalizzare la vita politica del Cile. Subito dopo la sua elezione Lagos aveva reso omaggio all'avversario, il conservatore Joaquin Lavin. Il suo messaggio dal giorno della vittoria è stato sempre molto chiaro: "in Cile c'è spazio per tutti", ha sottolineato in più occasioni, ribandendo che il rientro alla Moneda dei socialisti non coincide con il ritorno del marxismo di Allende.

Lagos ha vinto le elezioni con un programma centrato sull'espansione dell'economia di mercato in Cile. Nei giorni precedenti all'insediamento ha incontrato I maggiori uomini d'affari del Paese per ribadire I suoi obiettivi economici.

Il liberalismo economico però, secondo Lagos, deve essere accompagnato da un maggiore sostegno alle fasce più povere della popolazione, da realizzare tramite un miglioramento dello stato sociale: servizi sanitari, assicurativi, sussidi di disoccupazione e edilizia popolare.


articolo tratto da CNN Italia
http://www.cnnitalia.it/2000/MONDO/amerlatina/03/11/cile/index.html