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 roberto sebastian matta echaurren

 
 Su
Ogni quadro, ogni scultura, per Matta è segno di una concezione del cosmo

«È evidente che io sono alla ricerca di una carta della vita e del mondo» scrive. E aggiunge: «Comincio col macchiare la tela e in ogni macchia cerco qualche cosa che non è conosciuto, non visto, qualche cosa di nuovo per me».

roberto sebastian matta

Roberto Sebastian Matta Echaurren nasce a Santiago del Cile l’11 novembre del 1911.Dopo aver frequentato le scuole superiori al Collegio del Sacro Cuore diretto dai Gesuiti, si iscrive alla facoltà di Architettura, laureandosi nel 1933. Nello stesso anno si imbarca su una nave mercantile e, dopo un viaggio durato sei mesi, approda a Parigi, dove comincia a lavorare presso lo studio di Le Corbusier. Il 1937 è un anno importantissimo per la sua formazione artistica: lavorando alla costruzione del padiglione spagnolo nell’ambito dell’Esposizione Universale, conosce Pablo Picasso e può seguire giorno per giorno il lavoro destinato dall’artista spagnolo all’Esposizione, Guernica. Poi, in autunno, dietro consiglio di Dalì, al quale si era presentato con una lettera di raccomandazione di Garcia Lorca, si reca da André Breton, capo carismatico del movimento surrealista. È proprio Breton, definendo i segni di Matta "surrealisti", che individua in lui uno degli artisti giovani più promettenti. Nel 1938, infatti, partecipa alla "Exposition Internationale du Surrèalisme" con quattro disegni. L’anno successivo, Matta comincia a dipingere aderendo in pieno al movimento: le sue prime opere, intitolate Morfologie psicologiche, si affidano alla tecnica dell’automatismo e fanno nascere uno spazio immaginario dove metamorfiche figure organiche, sconosciute ed enigmatiche, si muovono sulla tela seguendo una propria interna vitalità, "inventano umanità", come l’artista stesso afferma. Il 1939 è un’altra data fondamentale per lo sviluppo artistico e creativo di Matta: costretto a trasferirsi a New York con lo scoppio della guerra, con Tanguy e Duchamp frequenta i gruppi surrealisti e dadaisti emigrati, esercitando una indiscussa influenza sul nuovo corso della pittura americana. Sono anni di intensa attività espositiva nelle gallerie private, prima tra tutte quella di Pierre Matisse, e in spazi museali: egli diventa quasi l’ispiratore della "nuova arte" americana e i giovani Pollock, Motherwell e Gorky hanno la possibilità di vedere dal vero i quadri che fino a poco tempo prima conoscevano solo attraverso le riproduzioni. Nel 1948 Matta partecipa alla Biennale di Venezia, alla quale sarà presente nuovamente nelle edizioni del 1964, 1968, 1974, 1988 e lascia New York per stabilirsi a Roma. Da queste date ad oggi è un proliferare di mostre collettive, personali, premi, inviti alle grandi manifestazioni di arte contemporanea, a testimoniare la ricchezza della sua creatività e l’inesauribile inventiva delle sue soluzioni formali.

Una selezione delle sue opere e creazioni

 (Alcune delle immagini possono essere ingrandite cliccandole)


"Magritta" la poltrona per Gavina

"Malittes" per knoll
Matta.jpg (23355 byte)
matta_new-view.jpg (62440 byte)
Universarsi
COLLEZIONE: Gli Angeli
DIMENSIONI: cm 70x70

TECNICA: litografia a rilievo in un colore calcografico e cinque colori litografici

 
Giochi di Pace
COLLEZIONE: La Pace
DIMENSIONI: cm 38 x 32
TECNICA: formella di ceramica realizzata e dipinta a mano