Le vecchie cronache
spagnole riflettono la ricchezza
folcloristica delle musiche e delle danze
degli indios; chiarezza, leggerezza
melodica e grande varietà nel ritmo sono
le sue caratteristiche principali. I suoni
che si usano nei loro canti difficilmente
sono più di quattro o cinque e molto
sobri. Si può notare in loro una
predilezione per gli intervalli di quarta,
a volte in combinazione con quelli di
terza e quinta. Si va dal canto degli
Alakalupes e di altri gruppi della
Patagonia che non usano strumenti
musicali; primitiva e quasi priva di
senso, fino alle musiche tradizionali
degli Indios Mapuche
e Araucanos a quella dei Quechuca e
Aymara. Con la conquista arrivano nel
paese i primi musicisti professionisti e i
missionari iniziano a divulgare la musica
liturgica dentro e fuori delle chiese.
Sono di questo periodo certe cerimonie
religiose nelle quali sopravvivono
elementi pagani come "La fiesta de
Andacollo, la festa della cruz de
Mayo", i bailes chinos.
Le danze più comuni includono La Cueca
(Zamacueca), lo Huaguo, il Taquiri (di
origine boliviana), il Cochurimbo. Nella
zona di Atacama sopravvivono diverse danze
di origine spagnola e precolombiana oltre
ad un repertorio indigeno nel quale la
struttura melodica per triadi appare
completamente sistematizzata: gli
strumenti di questa regine sono "Il
clarin" (corno di conchiglia o di
argilla), "la caya chayera"
(tamburo a due pelli) ed il cencerno
(campanaccio). Esistono anche riti per
implorare la fertilità dei campi e di
ringraziamento alle divinità Pachamana:
sono il cauzolor e il talatur con gran
numero di canti e danze. Nel territorio
Calchaquis resta solo una piccola traccia
della musica e della danza dell'antica
cultura. Gli strumenti di cui si è a
conoscenza sono: l'ocarino, lo zufolo e
diversi tipi di flauti, le danze
posteriori alla conquista sono i bailes de
chinos, danzantes e turbantes oltre ad
altre diffuse in tutto il paese.
Gli strumenti tipici Mapuches
Tra gli strumenti Mapuche vi sono i
KULTRUN(tamburo rituale di legno o di
scorza di zucca, con pelle di cavallo)
percorso con un mazzuolo che usa la
MACHIS(medichessa)durante le cerimonie di
guarnigione insieme ad un sonaglio(WAADA)
ricavato da una zucca svuotata e riempita
di semi; il TRUTRUCA simile ad una tromba,
a volte lunga quattro metri, che fino a
tredici suoni armonici acuti di notevole
effetto. La PIPILKA e il PINKULWE, che
sono rispettivamente un piffero e un
piccolo flauto diritto; il KULLKULL(corno
di bue con imboccatura laterale, di
origine però posteriore alla conquista.
Tra i Mapuches la danza è presente nel
contesto rituale oltre a quello sociale.
La musica nel nord cileno
Nel nord del Cile la musica è
strettamente legata a quella Inca e
soprattutto a quella che va dai confini
del Perù e Bolivia fino ad Antopagosta.
Altre aree musicali sono quelle della
regione di Atacama e quella che da
Copiaqpo arriva alle province di
Valparaiso, territorio degli Indios
Calchaquis. La musica andina è monodica
accompagnata da canti responsoriali a cui
fa contrasto l'accompagnamento ritmico.
Gli strumenti tipici della regione sono:
il Tarka( zufolo con sei fori), il
Pincollo(flauto di origine Inca), le
Zampon'as ed i Sicus(flauti di pan di
diversa lunghezza e con diverso numero di
canne), il Bombo(grande tamburodi suono
grave) e la Caya. L'imposizione della
cultura spagnola e l'ecumenismo del
cattolicesimo fecero si che i
conquistatori cercassero di cancellare
quello che unisce l'Indio alle sue
secolari tradizioni. Per questo
predominano i canti Alabanza.
Musica e danza popolare
La
celebrazione di feste nazionali viene
spesso caratterizzata da party animati e
rodei e da danze folcloristiche. Delle
innumerevoli feste culturali locali, la Fiesta
de la Virgin del Rosario, che si tiene
nella città centro-settentrionale di
Andacollo, è forse la più strana. Ogni
dicembre, questa festa richiama pellegrini
sin dalla Bolivia. Danze di gruppo
d'ispirazione asiatica accompagnano la
processione dell'immagine della Vergine
fino a un enorme santuario, mentre corse
di cavalli e combattimenti di galli
intrattengono le folle accampate sulle
colline circostanti.
Fra i canti popolari cileni vi sono il
verso e la tonada. Il
verso è la classica poesia epico-lirica
cantata ed accompagnata da chitarra e
guitarròn. Generalmente con tonada si
indicano i canti popolari come el
esquinazo, il romance, il corridoio o il
villancio. La musica cilena urbana si è
sviluppata sin dall'inizio del xx sec.
elaborando valzer, marce, habaneras in
versioni raffinare; a queste si sono
aggiunte le forme moderne del bolero, del
tango, della cumbia e persino del rock.
Tra i più noti compositori di musica
leggera si ricordano Osmàn Pèrez Freire,
Nicanor Molinare Rencoret (anni 20-30) e
tra i contemporanei: Chilote Campos,
Francisco Flores del Campo, e Antonio
Zabaleta Avellan.
Strumenti nazionali
La chitarra è lo strumento nazionale;
altri cordofoni sono il guitarròn cileno,
grosso più o meni come una chitarra con
21 corde riunite in cinque covi ed altre
quattro corde conosciute come triples,
regolarmente alternate ai cinque cori; il
rabel che è un violino a tre corde e
l'arpa. Si usano anche le fisarmoniche, i
flauti a nota fissa, il bombo, il charango
(si tratta di cinque corde in filo
metallico tese su due bottiglie di vetro
su una base di legno soffocate con un
pezzo di filo metallico) e il cacharaina
che è un osso mascellare d'asino.
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