"Chi
non è mai stato nelle foresta cilena, non
conosce questo pianeta. Io sono andato via
da questo posto, da questi silenzi, per
andare cantando nel mondo."
Pablo Neruda, Memorie
Sicuramente una delle voci più
significative del XX secolo, poeta
autentico, di intensa e sensuale
emotività e di esaltata eloquenza, Neruda
cantò l’amore e i problemi esistenziali
e fu tra gli interpreti più appassionati
del mondo sudamericano, di cui celebrò il
paesaggio, le storie, le speranze di
riscatto con un linguaggio di grande
libertà espressiva e metrica.
Pablo Neruda, pseudonimo del poeta
cileno Ricardo Neftalí Reyes Basoalto
(Parral 1904-Santiago 1973), personale
omaggio allo scrittore ceco Jim Neruda, di
cui era ammiratore. Figlio di José del
Carmen Reyes Morales, operaio nelle
ferrovie e Rosa Basoalto Opazo, maestra di
scuola, morta pochi anni dopo la nascita
del poeta. Nel 1906 la famiglia si
trasferisce a Temuco dove suo padre si
sposa con Trinidad Candia Marverde, la
quale viene menzionata dal poeta in alcuni
testi come "Confieso que he
vivido" e "Memorial de Isla
Negra". Dopo gli studi medi,
studiò all'Università di Santiago (dal
1921) senza laurearsi. Una prima raccolta
di liriche (Crepusculario, 1923) rivela
modi neosimbolisti e modernisti di
limitata originalità. Seguirono El
hondero entusiasta (composto nel 1923, ma
pubblicato solo dieci anni dopo),
ambizioso tentativo di poema
cosmico-erotico, e Veinte poemas de amor y
una Canción desesperada (1924),
capolavoro del periodo giovanile. Agli
anni 1924-27, angosciosi per ristrettezze
economiche e intime tristezze, risalgono
raccolte di prose lirico-narrative
(Anillos ed El habitante y su esperanza,
1926) e un nuovo intento lirico-ciclico
(Tentativa del hombre infinito, 1926),
prima testimonianza della raggiunta
maturità. Nel 1927 inizia la sua carriera
diplomatica quando viene nominato console
in Birmania.
|
Nei suoi viaggi conosce Federico
García Lorca e Rafael Alberti. Lì nacque
la sua opera più valida, Residencia
en la tierra (Residenza sulla terra, 2
parti, 1933 e 1935, più una terza nata
dalle posteriori esperienze della guerra
civile spagnola, 1947). Continuò quindi
la carriera diplomatica (Madrid, 1935;
Parigi, 1939; Città di Messico, 1940;
ecc.; infine ambasciatore a Parigi,
inviato dal governo Allende, nel 1971-73),
alternandola con periodi di attiva
partecipazione alla vita politica cilena
(fu candidato comunista alla presidenza
della Repubblica nel 1969) e lunghi
soggiorni nei Paesi comunisti d'Europa e
d'Asia. L'adesione al Partito comunista
(1945) coincise con l'inizio della
composizione di un grande poema, Canto
general (1950; Canto generale), dove la
sua poesia ha intenti sociali, etici e
polítici, l' esaltazione della natura e
della storia dell'America Latina,
culminante nell'inno alle "Alture di
Macchu Picchu". Nell'ultimo
ventennio, fecondissimo, N. pubblicò
oltre una ventina di raccolte liriche,
un'opera di teatro (Fulgor y muerte de
Joaquín Murieta, 1967) e qualche prosa.
Fra le prime spiccano Odas elementales (3
vol., 1954-57), Estravagario (1958), Cien
senetos de amor (1959), il vasto Memorial
de Isla Negra (5 vol., 1964), Fin de mundo
(1969) e Las piedras del cielo (1970), in
cui particolarmente felici sono le
rievocazioni autobiografiche e la
trasfigurazione lirica dei paesaggi
cileni. In altre raccolte (Incitación al
nixonicidio, 1973) la passione politica e
il tono oratorio conducono a risultati
molto meno felici. Postume apparvero le
sue memorie (Confieso que he vivido,
1974), un libro di carattere
autobiografico (Para nacer he nacido,
1977) e diverse raccolte poetiche. Nel
1965 ottenne il titolo di dottore honoris
causa nella Università di Oxford , Gran
Bretagna. Nel 1971 fu insignito del premio
Nobel per la letteratura, quasi
un'onoreficenza alla memoria, poiché
Neruda muore a Santiago pochi giorni dopo
la drammatica deposizione di Allende il 23
settembre del 1973.
Il poeta viene ricordato nel libro di
Skarmeta "il Postino di
Neruda", dove è ritratto come
poeta in esilio nell’isola di Capri.
Neruda è conosciuto come il poeta dell’amore,
l’autore di tanti versi celebri come in
"Quando morrò vorrò le tue
mani", dove scrive alla donna
"Voglio
la luce e il frumento delle tue mani amate
/
sentire
la soavità che cambiò il mio destino /
voglio
che ciò che amo continui a esser vivo, /
e
te amai e cantai sopra tutte le cose, /
per
questo continua a fiorire, fiorita/."
Neruda è simbolo di un popolo, della
cultura del Cile, il poeta degli
oppressi e dei rivoluzionari, dei
disperati e degli esiliati, che
soffrì per le libertà represse
della sua terra. Nelle sue poesie sono la
natura ed il suo mondo a cullare gli
innamorati e i combattenti. Il desiderio
di giustizia e di libertà "anche del
non dire" è un ideale che appartiene
non soltanto alla sua terra, il Cile nella
morsa della dittatura di Pinochet, ma alla
dignità dell’essere umano.
Il suo linguaggio è semplice ed
immediato, le sue metafore sicure e
taglienti: l’amore per la sua donna è
tutt'uno con l'amore per la sua patria
sofferente, la sua passione per il mare e
la lotta politica. La vita stessa è fonte
di ispirazione delle sue opere e delle sue
scelte, ma "senza narcisismi e
arroganza di sapere".
Scrive Neruda nella poesia
"Tristissimo secolo":
Il
secolo degli esiliati /
in
cui ho contato le mani tagliate e le
montagne di cenere,
i
singhiozzi separati,/
gli
occhiali senza occhi, e i capelli senza
testa./
Perché
io vissi la fratta dei perduti nella
selva,/
poi
ho cercato per il mondo quelli han perso
la patria /.
Sono
altri però gli ancora tormentati /
quelli
ancora lasciano indietro i loro amori e i
loro errori.
/
E nel secolo che sta per terminare, tanti
sono gli esiliati e gli sconfitti, gli
erranti senza patria, in cerca di un
futuro.
Neruda ha cercato un senso a tutto ciò
che di incomprensibile e tormentato vive
in tante apparenti e inutili esistenze. E’
anche nel cercare di comprendere lotte e
sentimenti che ci sembrano distanti, che
possiamo sviluppare e realmente ampliare
la consapevolezza della nostra identità.
Nel processo di europeizzazione abbiamo la
responsabilità di aprirci al mondo e alle
diversità culturali.
Neruda è stato definito "l’interprete"
di tutto il popolo latino-americano e
delle relative speranze di riscatto. Nell’alternarsi
dei governi dittatoriali, la democrazia
sta trovando la sua via, mentre nel
vecchio continente le democrazie
occidentali si interrogano sulla
necessaria riscoperta dei valori e degli
ideali, che un tempo le hanno legittimate.
le case del poeta
islanegra
"
Volevo un posto per lavorare. Trovai una
casa di pietra di fronte all'Oceano, Isla
Negra, un posto sconosciuto a molti.
La sua costa selvaggia, il suo Oceano
turbolento, quello era il posto dove
scrivere appassionatamente"
Pablo
Neruda Memorie
Forse la sua casa più eccentrica, La
casa-labirinto a forma d'imbarcazione, costruita personalmente
dal poeta sulla costa centrale
cilena, poco più a
sud di Valparaiso e piena di
curiosità raccolte durante i viaggi e
soggiorni all’estero, tra cui la polena
illustrata a fianco.Un museo mostra
tutte le sue collezioni tra cui navi in
bottiglia, conchiglie e insetti. La tomba
di Neruda è proprio lì, davanti
all'Oceano, insieme alla compagna Matilde
Urrutia, "sopra il mare
fiorito", come lui volle.
La Chascona
E' la casa di Pablo Neruda alle pendici
del Cerro San Cristobal. Una delle tre
case dove visse il poeta in Cile,
trasformate in musei aperti al pubblico,
piene di reperti e ricordi della sua
esistenza di giramondo sensibile.
La Sebastiana
A Valparaiso, la città delle
quarantuno colline e delle funicolari che
la collegano al vecchio porto, sulla
costa, di fronte all'oceano.
LINKS:
70
hitos en la vida del poeta
1) Bienvenido
a Pablo Neruda
2) Elementary
Odes Pablo Neruda
3) Works
by Pablo Neruda
4) Pablo
Neruda, Text Only
5) Neruda,
Pablo: 100 Love Sonnets - Cien Sonetos De
Amor
6) Neruda,
Pablo: Extravagaria
7) Neruda,
Pablo: Art of Birds
|