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 politica: Augusto pinochet

 
 
Nel ’70 le sinistre cilene andarono al potere. Ciò irritò le destre a tal punto che queste prepararono un colpo di stato, portato a termine solo nel ’73. Augusto Pinochet, generale della giunta militare attuò nell'ottobre del 1973 il golpe militare, provocando la morte del Presidente Salvador Allende.

Durante la sua feroce dittatura che va dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e fatte barbaramente sparire almeno tremila persone, gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, professionisti  religiosi, studenti e operai. La caratteristica peculiare del golpe cileno è quella della trasparenza.  Non come la repressione argentina che si caratterizza come notturna, buia, tacita, un incubo. Nessun prigioniero per la città, i militari andavano a prendere i nemici politici in casa e li portavano con sé, nelle case di tortura o negli hangar, nei garage. Quella cilena è una repressione en plein air, senza nascondersi. E’ una forma di  caudillismo  ispano - americano per ostentare la propria grandezza. Addirittura i giornalisti di tutto il mondo vengono convocati  all’Estadio  Nacional  di Santiago trasformato dai militari in un immenso campo di prigionia. Il giovane generale Pinochet, infatti, aveva trasformato gli stadi in enormi prigioni per rinchiudere migliaia di dissidenti. Riportiamo la lista dei 1.198 desaparecidos (persone torturate, uccise e fatte sparire, il più delle volte caricate narcotizzate in aerei militari e gettate vive nell'Oceano) durante la dittatura militare , elencata nel sito ufficiale dei Familiari dei Detenuti Scomparsi del Cile. Insieme alle altre persone torturate e uccise, compongono le oltre 30.000 vittime di uno dei regimi più crudeli della seconda metà del XX secolo. Importanti sono le testimonianze del giornalista Italo Moretti nel suo libro sul Cile e sugli anni bui della dittatura, e l'intervista alla figlia dello scomparso Presidente Allende.

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I desaparecidos

La "caduta" di Pinochet, fino a poco tempo fa considerato in Cile un intoccabile (negli ambienti militari ha ancora numerosi seguaci), è iniziata il 22 settembre del 1998, quando l'ex generale andò a Londra per una operazione chirurgica. Amnesty International e altre organizzazioni chiesero subito il suo arresto per violazione dei diritti umani. Pochi giorni dopo il giudice spagnolo Baltasar Garzon emise un mandato di cattura internazionale, chiedendo di incriminare il generale per la morte di cittadini spagnoli durante la dittatura cilena. A sostegno di questa richiesta si espressero le sentenze dell'Audiencia Nacional di Madrid e della Camera dei Lords di Londra, richiamandosi al principio della difesa universale dei Diritti dell'Uomo e stabilendo rispettivamente che la Giustizia spagnola era competente per giudicare i fatti avvenuti durante la dittatura militare in Cile - dal momento che si tratta di "crimini contro l'umanità" che colpiscono, come soggetto giuridico, il genere umano nel suo insieme - e che i presunti autori di gravi delitti contro l'umanità, come appunto Pinochet, non godono di immunità per i loro crimini, neanche se si tratta di capi di Stato o ex capi di Stato.

Purtroppo, il Ministro dell'Interno del Regno Unito, il laburista Jack Straw, il 2 marzo 2000 decise di liberare Pinochet e di permettere il suo ritorno in Cile, negando quindi l'estradizione e adducendo "ragioni umanitarie": un'espressione che suonò come un insulto alla memoria e al dolore dei familiari delle migliaia di vittime della sua dittatura.
A Santiago il giudice Guzman continua la sua inchiesta contro Pinochet, ma il vecchio ex dittatore resiste in tutti i modi per non essere portato davanti a un tribunale del suo Paese, quel Cile che per oltre vent’anni ha dominato col pugno di ferro.

A distanza di più di un anno da quella vergognosa decisione, che permise a Pinochet di tornare nel suo paese da uomo libero e sembrò mettere la parola fine alle speranze di sottoporlo a processo per i suoi crimini, la tenacia del giudice Juan Guzman ha aperto la strada a un percorso inimmaginabile fino a pochi mesi fa: stavolta è direttamente il Cile a voler processare il suo dittatore, aprendo una pagina memorabile nella storia della lotta per la giustizia, per la verità, per i diritti umani.


http://www.desaparecidos.org/chile/ il sito più completo con numerosi links sull'argomento

http://www.memoriaviva.com/Desaparecidos/desaparecidos.htm

http://utenti.worldonline.it/outis/desparecodos.html la storia del poeta Juan Gelman

http://www.lettera22.com/ux/news/America_Latina/Cile/ news sul CIle e Pinochet

dal sito http://members.xoom.it/xemu/vaticano/pinochet.htm articoli dell'Espresso sull'atteggiamento del Vaticano nei confronti di Pinochet.