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storia moderna

 
 
L’ idea nazionale cilena si formò solo verso la fine del XVIII secolo, grazie all’ indipendenza degli Stati Uniti (1776), alla penetrazione delle idee innovatrici della Rivoluzione francese e anche ad abili interventi politici ed economici da parte degli Inglesi. Il Cile fu proclamato repubblica indipendente nel 1810. Solo nel 1818, granzie ad una vittoria sugli Spagnoli il Cile poté finalmente dichiararsi indipendente. Fu più volte in conflitto nel secolo XIX con il Perù e la Bolivia, cui strappò l’ Atacama ( guerra del Pacifico 1879-93).
Il paese godette di una relativa stabilità politica fin verso la metà del ‘900 quando un esperimento riformatore avviato alla vigilia della II guerra mondiale dal cristiano democratico Eduardo Frei fu interrotto da pressioni militari.

La prima metà del XX secolo vide l'alternanza al potere della destra e della sinistra, senza che alcun governo riuscisse ad ottenere un consenso sufficiente a consolidare riforme su vasta scala. Lo sviluppo delle infrastrutture procedeva a rilento, contribuendo così all'impoverimento della popolazione rurale e al fenomeno dell'urbanizzazione dovuto alla disperazione. Solamente negli anni '60 i democratici cristiani riuscirono ad avviare con successo una politica di riforme, che si poneva come obiettivo il miglioramento del sistema sanitario, di quello scolastico e dei servizi sociali e la risoluzione del problema della casa. Queste iniziative, però, mettevano a repentaglio i privilegi dell'élite conservatrice ed erano malviste dalla sinistra più oltranzista. La politica cilena stava diventando sempre più militante, polarizzata e legata alle ideologie quando la coalizione di sinistra del marxista Salvador Allende formata da socialisti, comunisti ed estremisti vinse le elezioni nel 1970. Allende introdusse radicali riforme economiche, che prevedevano la statalizzazione di molte imprese private e una drastica ridistribuzione del reddito. Presto il paese precipitò nel caos economico, mentre cresceva l'ostilità degli Stati Uniti per l'espropriazione delle miniere di rame da essi controllate e anche per gli evidenti rapporti di amicizia che legavano il Cile alla Cuba di Castro.

Sconvolto da una lunga serie di colpi di Stato militari e da un breve dominio delle sinistre (1938-1948), nel 1964, con largo suffragio popolare, la presidenza del cristiano democratico Eduardo Frei segnò una svolta nella storia del Cile con l'attuazione della riforma agraria, che prevedeva l'eliminazione dei latifondo, la riforma scolastica, che rese obbligatoria
e gratuita per i primi otto corsi, e l'acquisto da parte delle Stato del 51 % delle azioni minerarie delle compagnie straniere. La realizzazione pratica delle stesse però, incontrò l'opposizione sia della destra conservatrice sia delle sinistre, le quali già nelle elezioni del 1969 tolsero alla DC la maggioranza assoluta proponendo un unico candidato alle elezioni presidenziali dell'anno dopo; il socialista Salvador Allende. il quale esperimentò la via cilena al socialismo.
Il tentativo ebbe un triste epilogo l'11 settembre del 1973, con un sanguinoso colpo di stato, il generale Pinochet s'impadronì del potere impiegando i jet dell'aeronautica militare per bombardare il palazzo presidenziale. Allende morì, a quanto sembra togliendosi la vita, e migliaia dei suoi sostenitori furono uccisi. Seguirono giorni cupi, durante i quali gli assassinii, le epurazioni e gli esili imposti divennero d'ordinaria amministrazione. Si calcola che ben 30.000 persone furono torturate o uccise. Le voci che vedevano la CIA coinvolta nel golpe sono accreditate dal fatto che gli Stati Uniti avevano esercitato pressioni affinché le organizzazioni finanziarie internazionali sospendessero il credito e avevano contemporaneamente offerto sostegno economico e morale agli oppositori di Allende.

Pinochet, a capo di una giunta militare composta da quattro uomini, sciolse il congresso, mise al bando i partiti di sinistra e impedì ogni attività politica. La sua politica economica monetarista portò stabilità e una relativa prosperità al paese, ma nel 1988 uscì sconfitto dal referendum, da lui stesso indetto con l'intento di prolungare la sua presidenza, con una maggioranza di voti contrari del 7%. Nelle elezioni pluripartitiche che si tennero l'anno seguente il democratico cristiano Patricio Aylwin batté Hernan Buchi, protetto di Pinochet, ma questa volta il passaggio del potere avvenne pacificamente. In Cile tornò la democrazia, sebbene molte delle figure di spicco del regime militare continuassero a esercitare la loro influenza.

Eduardo Frei si è assunto il gravoso impegno di riconciliare i Cileni con il loro travagliato passato, sollecitando i tribunali per i diritti dell'uomo e le indagini sul destino delle 2000 persone scomparse durante la dittatura. Purtroppo, la resistenza opposta dal braccio politico della macchina militare ha ostacolato i suoi sforzi. Frei ha anche lottato per una riforma costituzionale, senza tuttavia riuscire a rimuovere dall'incarico otto 'senatori istituzionali' nominati da Pinochet che non sottostanno al voto popolare. Le riforme economiche avviate da Frei hanno comunque alleviato in qualche misura l'estrema povertà della nazione.

Il nuovo presidente, Ricardo Lagos, in passato ministro dei Lavori pubblici di Frei, è il primo socialista a occupare la carica più alta nel paese dai tempi di Allende; ha battuto l'altro candidato di destra, Joaquin Lavin, con una vittoria minima, riportando il 51,3% dei voti.

L’arresto del colonello Augusto Pinochet in Inghilterra, il 16 ottobre 1999, su istanza di un giudice spagnolo, mise in subbuglio il mondo politico cileno. Il governo e l’opposizione di destra richiesero entrambi che il generale fosse lasciato ritornare in Cile. Tuttavia, mentre la destra accusava il governo di essere troppo "tiepido", la maggioranza risentì del fatto di dover difendere l’ex dittatore in base al principio di sovranità nazionale. Le incertezze nel procedimento giudiziario che si svolse a Londra furono accompagnate, a Santiago, da dimostrazioni spesso violente a favore o contro la detenzione di Pinochet. La detenzione temporanea del generale ha portato alla ribalta, per la prima volta in decenni, questioni irrisolte; nel febbraio 2000 Pinochet è stato tuttavia giudicato troppo malato per sostenere un processo, così all'inizio del mese di marzo ha potuto far ritorno in Cile.