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La collezione Nicola Valle

Incisori sardi del novecento

 

NICOLA VALLE    UN INTELLETTUALE DALLA PERSONALITÀ' POLIEDRICA

   Nicola Valle (Pirri 1904 - Cagliari 1993) esordisce come musicista, ma prosegue la sua lunga carriera alternando all'insegnamento una ininterrotta attività di critico letterario, d'arte, di teatro e di musica sui giornali locali e nazionali.

    Infaticabile animatore culturale, nel secondo  dopoguerra fonda la rivista  “Il Convegno”  e “L'Associazione degli Amici del Libro”.

Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Origini del melodramma (1936), L'idea autonomistica in Sardegna (1947), Scompare un' isola (1964), Filippo Figari (1973), Ritratti letterari (1978), Cagliari nel passato (1983), Nuovi saggi (1990).

LA COLLEZIONE DI INCISION

     L'apporto più notevole di Nicola Valle in campo artistico si individua in relazione all'incisione, mai valutata come un aspetto minore dell'operare artistico e d'altra parte considerata la forma espressiva più congeniale agli artisti sardi.

     Negli anni in cui viene incaricato di dirigere la Biblioteca Universitaria di Cagliari (1943-1946) promuove la fondazione del Gabinetto delle Stampe Anna Marongiu Pemis, ovvero la costituzione di un ingente patrimonio di incisioni, in larga misura donate dagli autori, e cura l'allestimento di una serie di importanti mostre. E' proprio in questo stesso periodo che Nicola Valle comincia a dedicarsi alla sua personale collezione di incisioni, un'imponente raccolta di più di 650 opere, che evidenzia i molteplici aspetti dei suoi interessi artistici.

     Si possono distinguere al suo interno diversi settori. Il primo riguarda gli incisori sardi del Novecento; il secondo gli incisori italiani attivi nello stesso periodo; il terzo nucleo comprende opere di incisori stranieri; il  quarto   è  costituito  da  ben  80  acqueforti  di Bartolomeo Pinelli, che illustrano edizioni dell'Ottocento del Don Chisciotte e del Meo   Patacca; il quinto è composto di 60 incisioni stampate a Parigi tra il 1876 e il 1879 dall'editrice L'Art.

LA MOSTRA

    Questa raccolta, messa insieme con pazienza, competenza e amore, negli intenti di Nicola Valle non doveva essere dispersa. Il collezionista desiderava infatti donarla alla sua città e aveva previsto la sua collocazione nei locali dell'ottocentesco ex-mattatoio cittadino. Desiderava inoltre che queste opere fossero periodicamente esposte e offerte alla fruizione per la crescita culturale dell'isola e dei suoi concittadini.

    E' con grande generosità, dunque, che i suoi familiari hanno donato nel 1997 al Comune di Cagliari l'intera collezione. Ed è così che oggi il Comune, per l'impegno dell'Assessorato alla Cultura, da la prima conferma della volontà di rispettare il desiderio dell'illustre cagliaritano: la sua collezione è del pubblico e per il pubblico.

    La prima mostra è interamente dedicata alla sezione degli artisti sardi. Si tratta di un corpus di 338 opere che documentano esaustivamente la scuola sarda di incisione che nella prima metà del secolo si è imposta all'attenzione nazionale.

    Sono presenti ben 20 artisti: Felice Melis Marini, Giuseppe Biasi,    Giorgio Carta,  Mario Mossa De Murtas, Remo Branca,  Mario Delitala,  Battista Ardau Cannas,   Stanis Dessy,  Dina Masnata, Carmelo Florìs, Tona Scano,  Antonio Mura,   Giovanni ed Enea Marras,  Iginio Zara, Cesare Pirisi, Giovanni Dotzo, Guido Cavallo, Carlo Murroni e Foiso Fois e, fuori catalogo, Gianni Atzeni.

    Numerose le opere poco conosciute dal grande pubblico. Tra i soggetti trattati emergono paesaggi di Sardegna, scorci di paese, angoli di città, momenti di vita contadina e pastorale, feste campestri, sagre e processioni, cortei in costume, ritratti di persone e cose che sono diventate personaggi nel panorama con figure della nostra isola.

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