Messiaen, Olivier - Brani in repertorio

 (Avignone 1908 - Parigi 1992), compositore e organista francese. Al conservatorio di Parigi studiò composizione con Paul Dukas e organo con Marcel Dupré. Nel 1931 venne eseguito il suo primo lavoro importante, il poema sinfonico Les offrandes oubliées. Nel 1942 iniziò a insegnare al conservatorio parigino. Tra le sue opere, numerose composizioni per organo: Quatuor pour la fin du temps (1941), eseguito per la prima volta mentre l’autore si trovava in campo di concentramento; Visions de l’amen (1943), per due pianoforti; Turangalila (1946-1948), sinfonia in dieci movimenti in cui compare un’ampia gamma di percussioni; La Transfiguration (1965-1969), oratorio per coro, strumenti solisti e orchestra.

Storicamente, Messiaen è importante nella musica europea del dopoguerra anche come insegnante. Dai tardi anni Quaranta ebbe tra i suoi allievi molti esponenti di punta dell’avanguardia europea, come Pierre Boulez, Karlheinz Stockhausen e Iannis Xenakis. Boulez in particolare influenzò a sua volta Messiaen e per un certo periodo, negli anni Cinquanta, entrambi produssero lavori di serialismo integrale che sviluppava la tecnica di Anton Webern, il rappresentante della Seconda scuola di Vienna, tra i maggiori autori e innovatori nel campo della dodecafonia.

Fin dagli anni Trenta Messiaen sviluppò un caratteristico linguaggio armonico (esposto nel libro Tecnica del mio linguaggio musicale, 1950), la cui armonia presentava potenti dissonanze entro un quadro complessivo dal forte impianto tonale. L’ispirazione ritmica proveniva dalla musica indiana e greca, mentre la fonte melodica più frequente a partire dagli anni Quaranta fu il canto degli uccelli: nei suoi viaggi in tutto il mondo osservò e trascrisse centinaia di versi di uccelli, rielaborandoli poi nelle sue opere in molti e svariati contesti, dal Catalogue d’Oiseaux (1956-1958) per pianoforte al Jardin du sommeil d’amour della sinfonia Turangalila, al "coro dell’alba" per diciotto archi nella sezione Epôde di Chronochromie (1960).

Queste risorse tecniche gli permisero di seguire una strada autonoma in un periodo in cui molti compositori europei sceglievano tra l’approccio neoclassico e quello dodecafonico. L’incontro tra queste caratteristiche e la profonda spiritualità cattolica produssero un’opera come Saint François d’Assise (1975-1983), che rappresenta una sorta di "summa" delle tecniche musicali di Messiaen e corona una produzione tra le più coerenti e compatte del XX secolo.

Messiaen Olivier

O Sacrum convivium!