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BORIS LISICA RINGRAZIA LA SOCIETÀ ED AFFERMA CON CONVINZIONE: "NON CAMBIEREI MAI SQUADRA!"



C'era tutto il Tassina all'incontro di sabato scorso in comune con il sindaco Paolo Avezzù. Unica assenza giustificata quella di Domagoj Kuze ormai prossimo padre (per la seconda volta) che logicamente ha preferito rimanere accanto alla moglie.

Un'attenzione particolare è stata rivolta, oltre al tecnico Dragan Rajic, agli altri due stranieri Mario Sirotic e Boris Lisica che, dopo qualche mese, hanno potuto ritrovarsi con i propri compagni di squadra. Proprio al riconfermato Lisica, abbiamo chiesto le proprie impressioni in vista della stagione 2001/2002 che si certo non si annuncia più facile della precedente.

Dunque Lisica, nonostante le varie offerte ricevute, anche da squadre di rango superiore, lei ha scelto di rimanere a Rovigo. Come mai questa decisione?
"Sono indubbiamente riconoscente e in credito nei confronti del Tassina, non avrei mai potuto abbandonare questa squadra".

Perchè mai?
"Lo scorso anno il presidente Veronese mi prese in squadra nonostante le mie condizioni fisiche non fossero certo ottimali. Anzi ho avuto bisogno di cure e qui a Rovigo mi hanno seguito come se fossi un figlio. Prima hanno badato a rimettermi in sesto e soltanto dopo hanno pensato a me come atleta. Un atteggiamento che mi ha veramente colpito e che mi ha legato molto a questa società".

Rispetto allo scorso anno, il Tassina non è cambiato poi molto. Pensa che il team allestito sia in grado di conquistare la salvezza?
"Sicuramente il prossimo anno sarà più impegnativo. Le retrocessioni da tre sono salite a quattro e quindi la battaglia sarà ancor maggiore. Per quanto ci riguarda abbiamo un anno di esperienza in più tutti quanti e soprattutto siamo un gruppo unito. Credo che certe ingenuità dello scorso anno non saranno ripetute e quindi potremmo puntare a fare più punti e a conquistare una posizione migliore per i play-out. Certo ogni partita sarà una battaglia e noi cercheremo sempre di essere competitivi".

Lei è quindi fiducioso?
"Indubbiamente. Siamo un gruppo unito e il tecnico Rajic conosce bene pregi e difetti di ognuno. Credo che il mister abbia le capacità di tirar fuori il meglio da ognuno di noi e credo che l'abbia dimostrato lo scorso anno quando abbiamo vinto partite che nessuno aveva pronosticato a nostro favore".

Cosa devono aspettarsi i tifosi da Boris Lisica per la prossima stagione?
"Sicuramente il massimo impegno e un grosso contributo per cercare di conquistare la permanenza in A1. Rispetto allo scorso anno arriverò in buone condizioni già dalla prima giornata e quindi, spero, di essere più efficace per la mia squadra. Dal Tassina ho ricevuto tanto e spero di poter ricambiare nella stessa maniera lasciando un segno positivo nella squadra. Il prossimo campionato non sarà facile ma noi ci prepareremo per farci trovare pronti e per cercare di giocare sempre al top delle nostre possibilità. Se riusciremo a far ciò la salvezza non ci sfuggirà".

Osvaldo Prestia






L'ALLENATORE RAJIC È SICURO CHE QUESTA SQUADRA SI SALVERÀ



La visita del Tassina in Municipio è stata l'occasione per conoscere il volto della squadra per la prossima stagione. Dopo l'incontro col sindaco, il presidente Veronese, il direttore generale Renesto e il tecnico Rajic si sono incontrati per fare il punto della situazione. Dell'esito della riunione parla il tecnico Rajic che si dichiara soddisfatto per la chiarezza fatta e per il team che avrà a disposizione.

Allora Rajic, cosa è stato deciso?
"Oltre a quello che già si sapeva, va detto che il terzo straniero allo stato attuale non verrà acquistato. Le disponibilità finanziarie non lo permettono. A dicembre, durante le festività natalizie, vedremo la situazione e quindi si valuterà se sarà il caso o meno di rinforzare la squadra".

Acquisti conclusi?
"Oltre alla rosa attualmente a disposizione resta da scegliere se riconfermare Vosca o ingaggiare Crocco. Quello dei due che verrà meglio incontro alle nostre esigenze di bilancio, farà parte della rosa".

Dopo Ansaloni e Agostini, ci sono altri movimenti certi?
"Va ricordato, che per l'ala sinistra vedremo tra Crocco e Vosca e che potremo contare anche sul contributo di Franco Bruno, un gradito ritorno, che si allenerà con noi e sarà disponibile in caso necessità. Inoltre c'è sempre da valutare qualche altra possibilità".

E' soddisfatto della squadra a disposizione?
"E' sicuramente un buon team in grado di centrare la salvezza anche la prossima stagione. Ansaloni non è inferiore a Sekiou e all'ala sinistra ci stiamo coprendo. Rispetto allo scorso anno partiamo con un anno di esperienza in più e, soprattutto, potremo contare di avere sia Lisica sia Lotto fin dalla prima giornata. La conferma di Lisica e Lotto al 100% disponibile da subito sono sicuramente i due nostri "acquisti" migliori! E poi abbiamo Kuze, che con Bellinazzi copriranno il settore "mancino" e come pivot posso scegliere tra Giacomel, Margiotta, Agostini e Marcello".

Dopo tante voci il Tassina però non s'è mosso molto.
"Forse è vero ma solo qualche squadra di vertice l'ha fatto. La nostra, però è stata una scelta di campo. Preferiamo motivare di più i componenti dell'attuale squadra in modo di avere un gruppo ancor più unito e forte, piuttosto che fare spese folli per giocatori che poi debbono inserirsi nell'ambiente. Credo che con la rosa a disposizione riusciremo a centrare la salvezza, se così non fosse, vedremo di cercare eventuali rimedi a metà strada".

Osvaldo Prestia






Spogliatoi:

GHEDIN: "IL CUS HA VINTO MERITATAMENTE, LA COPPA VENETO E' UNA BELLA IDEA CHE VA MIGLIORATA"



E' finita come tutti si aspettavano, con una sfida equilibratissima giocata punto a punto. Cus Venezia e HC Padova hanno dato vita ad una splendida partita nella gara iniziale della Coppa Veneto. Il pareggio, alla fine, ha premiato il Cus che ha potuto giocare la seconda partita contro lo Schio, sfruttando un periodo di riposo più lungo e soprattutto conoscendo già il risultato del Padova.

Così la prima edizione della Coppa Veneto è finita in laguna per… differenza reti.
"E' un peccato che la vittoria sia stata decisa in questo modo- spiega alla fine Fabrizio Ghedin allenatore dell'HC Padova- noi ed il Venezia abbiamo mostrato di essere allo stesso livello, si fosse giocata una finale vera dopo il pari nei tempi regolamentari saremmo andati ai supplementari, con uno spettacolo ancora maggiore. In questo modo, invece, la manifestazione è stata decisa dallo Schio che ha fatto un'ottima figura ma che, onestamente, non poteva opporre più di tanta resistenza. Insomma, un peccato specie dopo la bellissima partita della mattina".

Qualche recriminazione sulla vittoria del Cus ?
"Nessuna, hanno vinto meritatamente sia perché il campo ha detto questo, sia perché sono rimasti concentrati fino alla fine. Noi purtroppo nella seconda gara abbiamo scontato delle assenze pesanti ma credo che alla fine sarebbe cambiato poco. Anche se noi avessimo vinto di più, certamente il Venezia, sapendo come regolarsi, avrebbe dilagato. Insomma, dopo il pari della mattina e con il calendario già deciso per noi c'era poco da fare. Detto questo, devo fare i complimenti ai veneziani che nella partita contro di noi hanno mostrato di avere un grande cuore recuperando dal -2 nei minuti finali. Del resto se noi e loro ci siamo incontrati in gare ufficiali, in questa stagione, 3 volte e per ben 2 abbiamo pareggiato, vuol dire che le squadre si equivalgono. Noi abbiamo vinto di 1 in campionato, loro ci hanno battuto di 2 nel Torneo Annalisa: insomma due formazioni sullo stesso piano. La coppa l'hanno vinta loro, noi cercheremo di rifarci il prossimo anno".

Davvero uno spettacolo la partita della mattina, nonostante fosse il primo di luglio..
"E' vero, questo va ad onore delle due squadre. Tenere un'intensità del genere fino a questa data è sintomo di grande serietà. Sembrava di essere in campo per decidere la promozione in serie A, altro che torneo di fine stagione. Nessuno si è tirato indietro e non ho paura di dire che questa partita poteva tranquillamente essere da categoria superiore. Per questo dico che è un peccato che una sfida di questo tipo sia finita senza vincitori né vinti".

La coppa Veneto è stata comunque un buon successo.
"Credo proprio di si. Tra l'altro mi è piaciuta l'idea di inserire le finali nella festa della pallamano. Ecco, credo che la formula delle finali debba essere rivista: o arrivano solo due squadre e si fa una partita secca, oppure arrivano in quattro con semifinali e finali. Poi vorrei dire un'altra cosa, senza alcuna polemica: sarebbe stato più giusto che a decidere chi giocava la seconda partita fosse stato il campo (nel senso che giocava la perdente) o, in caso di pareggio, il sorteggio. Stabilire a priori che dovevamo giocare prima noi alla fine ha finito per pesare. Lo dico, ripeto, senza polemiche. Il Cus ha vinto la coppa perché ha saputo recuperare dal 24-22 al 24 pari. Però mi chiedo cosa sarebbe successo se il calendario avesse previsto che alle 15,30 giocassero Venezia- Schio e alle 18,30 HC- Schio".

In conclusione ?
"Ringrazio i miei giocatori che hanno lottato alla pari e avrebbero meritato la coppa tanto quanto il Cus. E faccio i complimenti a Francesco Facco, il portiere del Venezia che ha parato gli ultimi tre tiri decisivi; so che si allena sempre e si merita questa soddisfazione. L'anno prossimo cercheremo di dargli qualche delusione…".







ARCHIVIO

LE EROINE DEL PIDIGI(15/5/2001)
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IL DG RENESTO È SICURO CHE IL TASSINA SI SALVERÀ(16/4/2001)
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