La storia della
Lazio
La lunga storia della Lazio
comincia agli inizi del novecento, precisamente il 9 gennaio, grazie a nove ragazzi
che, spinti dallo spirito dell’anno giubilare e dalla voglia di rinnovamento dell’epoca fondano la Società Podistica
Lazio. Al nome “Lazio”, proposto da Luigi Bigiarelli, sottufficiale dei
bersaglieri e a capo della società, vengono associati i colori Bianco e
Celeste, come quelli della bandiera ellenica, della Grecia, madre delle
olimpiadi e patria del mondo dello sport.
La società si dedica all’inizio soprattutto alle attività puramente
podistiche fino a quando un socio del Racing club di Parigi, Bruto Seghetti,
fece appassionare i nostri soci al gioco del calcio. Questo sport piace a tal
punto da entusiasmare tutta Roma e interland.
La squadra della Lazio diviene subito molto forte e grazie alla fama che conquista nel corso del tempo viene invitata a partecipare al primo campionato centro-meridionale di Pisa nel 1907. I partecipanti di questo torneo sono, oltre alla Lazio e al Pisa, il Livorno e il Lucca. Il destino vuole che i biancocelesti debbano affrontare le altre 3 squadre in un solo giorno, per la precisione in solo otto ore e la bravura dei nostri giocatori da subito i migliori risultati:
LAZIO – LIVORNO 1-0; PISA – LAZIO 0-4; LAZIO – LUCCA 3-0.
Qualche anno dopo si aggiudica il “primo campionato romano”
istituito nel 1910.
Il successo della Lazio continua a crescere grazie principalmente a
dei grandi giocatori; primo fra tutti ed indimenticabile è Silvio Piola che,
con ben 143 reti, detiene un record ancor oggi difficilmente raggiungibile e
grazie al quale è considerato il più grande attaccante italiano della storia
del calcio. Piola è il miglior marcatore nella storia della Lazio.
Dal ’60 al ’74 la strada che i biancocelesti seguono è incerta,
rimane a cavallo fra la serie A e la serie cadetta per dodici lunghi anni, ma alla fine la grinta dei nostri eroi si fa sentire
conquistando il primo scudetto nella storia laziale, durante la stagione ’73-’74.
Gli anni successivi sono ricchi
di disgrazie e tragedie.
Due protagonisti dello scudetto
si spengono: Tommaso Maestrelli e Luciano Re Cecconi; il primo muore per malattia
dopo un lungo calvario, l’altro viene assassinato con un colpo di pistola in
una gioielleria. Due anni dopo, un blitz delle forze dell’ordine sul
calcioscommesse, fa scattare le manette per molti giocatori laziali e la
squadra viene retrocessa per penalizzazione in B. La stessa cosa nell’85:
sempre per motivi di scommesse la Lazio viene
clamorosamente retrocessa in serie C, ma per fortuna riammessa in B con
ben 9 punti di penalizzazione.
L’anno seguente si salva dalla
retrocessione in serie C qualificandosi 15a nella serie cadetta solo dopo
alcuni spareggi con Campobasso e Taranto. Nonostante la stagione disastrosa,
Fascetti compie un buon lavoro, ed è proprio con la nuova stagione la Lazio
ritorna nel primo campionato qualificandosi 3a.
Quando Fascetti viene esonerato
per “motivi di mercato”, subentra Materazzi che conclude poco e niente: nella
stagione ’88-’89 la Lazio arriva decima, in quella successiva nona.
Con l’arrivo di Dino Zoff a
dirigere il Team e con un nuovo presidente che fa subito capire il suo affetto
per la squadra, tutto inizia ad andare per il verso giusto.
Il merito è anche dovuto
all’arrivo di giocatori con qualità tecniche eccezionali; qualche nome? Paul
Gascoigne, Giuseppe Signori, Diego Fuser, Marcolin, Favalli, Bonomi.
Con questi nuovi nomi, la
società biancoceleste, torna ad essere
uno dei club più prestigiosi e conosciuti in Europa e, grazie ad uno stupendo
campionato di Beppe Signori, con ben 26 reti, arriviamo al quinto posto in classifica.
Il presidente si fa in quattro
e ci regala nuovi giocatori come Alen Boksic, PierLuigi Casiraghi, Di Matteo ed
infine, ma non per importanza, il paratutto Luca Marchegiani, ottenendo così un
altro risultato positivo in campionato. Signori si riconferma capocannoniere
con 23 reti regalando alla squadra il 4° posto in classifica.
Una nuova scossa alla società
si ha quando Cragnotti mette a presiedere Dino Zoff, lasciando la panchina
nelle mani di Zdenek Zeman. Per due
anni di fila, la squadra, sale sul podio del campionato classificandosi nel
’94-’95 al secondo posto e nella stagione seguente al terzo. Nella terza
stagione, però, qualcosa sembra non andare per il verso giusto, nel mezzo del
campionato ci troviamo in dodicesima posizione; bisogna prendere una decisione
fulminea ed efficace. Cragnotti decide di esonerare Zeman e di rimettere alla
dirigenza tecnica Dino Zoff. Il campionato finisce con la squadra che centra
per il quinto anno consecutivo la zona Uefa classificandosi quarta.
Nel ’98 la Lazio, mentre viene
quotata in borsa, vede l’arrivo del nuovo allenatore Sven Göran Eriksson e di
nuovi fuoriclasse quali Almeya, Jugovic e Mancini. Questo è anche l’anno di
parecchie soddisfazioni:
· nei quattro derby di questa
stagione i “lupacchiotti ” non riescono a trovare la strada della vittoria,
quasi fossero ipnotizzati dal nostro gioco, trovando solo quattro sconfitte su
quattro (parziale goal: 11 i nostri contro i loro 3).
· Torna a vincere un trofeo dopo
24 anni di digiuno: la Coppa Italia, vinta davanti ad un Olimpico rassegnato in
partenza dalla partita di andata, ed è solo l’inizio del suo ingresso tra le
“grandi”.
· Sfiora la Coppa Uefa perdendo a
Parigi contro l’Inter (6 Maggio1998).
Nuovi lottatori approdano nella
società, campioni che rispondono al nome di De La Pena, Mihajlovic, Salas,
Stankovic e Vieri. Finita la calda preparazione di agosto arriva a raffreddare
gli animi la SuperCoppa di Lega vinta a Torino contro la Juventus battuta per 2
reti a 1.
Ormai imbattibile e
inarrestabile conquista a Birmingham la Coppa delle coppe dopo una stagione di
campionato dove aveva comandato per lunghi tratti, ma perdendo nelle ultime
giornate quel punto che fece trionfare il Milan.
Stagione 1999/2000. Arrivano
nuovi talenti nella società quali Inzaghi, Ravanelli, Sensini, Simeone e Veron.
L’apertura della stagione calcistica si apre con lo scontro con il Manchester
United a Montecarlo dove la vittoria degli uomini biancocelesti regala alla
società un nuovo trofeo: la SuperCoppa europea.
L’anno dopo è quello del
centenario si inizia a festeggiare il 9 gennaio alla mezzanotte fra sabato e
domenica. Un conto alla rovescia stile capodanno, tra fuochi d’artificio e botti: i tifosi dei biancocelesti brindano al centesimo
compleanno della Lazio.
(Per saperne di più http://www.sslazio.it/eventi99_00/centenario_festa/centenario_festa1.asp).
L’anno del centenario è anche
quello del secondo scudetto della sua storia.
Conquista anche la Coppa Italia
solo quattro giorni e si tirano ancora fuori le bandiere per festeggiare. È il
18 maggio 2000. L’ultimo trofeo è recentissimo, infatti è dell’8 settembre
questo successo dove la Lazio batte l’Inter per 4-3.