Il nome deriva dal latino OSTIUM (bocca,foce) ad indicare la sua posizione alla foce
del Tevere. Tito Livio racconta che fu fondata nel 634 a.C. dal quarto re di Roma Anco Marzio (o Anco Marcio). I reperti archeo logici risalgono comunque solo al IV secolo a. C. quando Roma, vittoriosa sui Veienti e gli Anziati che controllavano il litorale, conquistò questo punto vitale per i commerci e le comunicazioni attraverso il Tevere, nonché il controllo delle saline circostanti.
Col crescere della potenza di Roma, Ostia divenne sempre più importante, prima
come base militare, poi come "emporium" di Roma, diventando ben presto la seconda città del Lazio, fino a raggiungere, verso la fine della repubblica, l'autonomia amministrativa.
La costruzione del più grande porto dell'antichità (oggi interrato ed in gran parte
scomparso sotto le installazioni dell'aeroporto Leonardo da Vinci), voluto da Claudio nel I Secolo d. C. e saggiamente ampliato da Traiano, e l'immenso traffico commerciale che ne seguì, la portarono al massimo della prosperità ed espansione fino a raggiungere nel II secolo i 50.000 abitanti.
Subì inevitabilmente il declino con la crisi economica e politica dell'Impero Romano.
Con il diminuire dei commerci iniziò il lento ma progressivo spopolamento.
I saccheggi della città ormai indifesa, ma pur sempre ricca di materiali pregiati, ad
opera dei Visigoti nel 410, dei Vandali nel 537, e le scorrerie dei Saraceni nel IX secolo, indussero la scarsa popolazione locale rimasta, ad abbandonare la città definitivamente, ed a concentrarsi attorno ad una basilica cristiana sorta ad est della città, dove era venerata la martire ostiense Aurea.
Qui si sviluppò un borgo che, per la sua posizione strategica, fu trasformato in
cittadella fortificata dal papa Gregorio IV (824-844), da cui prese il nome di Gregoriopoli, al fine di ostacolare chiunque intendesse risalire il Tevere per attaccare Roma.
Gregoriopoli non durò a lungo né riuscì ad opporsi ai Saraceni nell'846, che
dilagarono fino a Roma saccheggiandola gravemente.
Nell'849, nelle acque di Ostia, si svolse la vittoriosa battaglia navale della flotta
cristiana su quella saracena (Leone IV celebrò la messa augurale nella basilica di S.Aurea).
Nei secoli che seguirono tutta la zona restò abbandonata.
I marmi delle statue che un tempo ornavano la città romana venivano sempre più
trafugati, oppure trasformati in calce per nuove costruzioni.
La stessa sede vescovile, una delle più antiche della storia, fu congiunta (1150) con
quella di Velletri.
L'abbandono durò sino al XV secolo, quando papa Martino V (1417-1431),
edificando un torrione circolare, volle restituire ad Ostia quel ruolo importante di controllo militare della foce del Tevere che aveva agli inizi della sua storia.
Successivamente il vescovo ostiense Guglielmo d' Estouteville (1461-1483), iniziò il
riassetto dell'antica Gregoriopoli costruendo il Borgo Rinascimentale con la cinta muraria ed un nucleo di case. Il suo successore Giuliano della Rovere (futuro Giulio II), completò l'opera riedificando la chiesa di S.Aurea e costruendo il Castello, ancora oggi ben conservato.
Ritornata a nuova vita, Ostia rivide prosperare i traffici mercantili dominando l'ansa
che il Tevere formava prima di raggiungere il mare.
La sua posizione strategica la vide ripetutamente coinvolta nella disputa fra il
papato e gli imperatori, (famoso l'assedio del Duca d'Alba nel 1556).
Ma nel 1557 una terribile inondazione allontanò il fiume di circa un chilometro e
vennero improvvisamente meno le attività legate al traffico fluviale, nonché le specifiche funzioni militari. Fu di nuovo abbandono e desolazione. Al posto della vecchia ansa del Tevere si formò una palude che, con gli stagni dove un tempo si produceva il sale, rese la zona malarica ed inabitabile.
I tentativi di bonifica effettuati in varie epoche fallirono fino a che, nel 1884,
l'Associazione Braccianti di Ravenna, una delle prime cooperative di lavoratori, riuscì a vincere, con enormi sacrifici in vite umane, le terribili paludi e a far risorgere ancora una volta l'antica città di Ostia.
Ostia, nata duemila anni fa sul mare, al mare doveva tornare.
Il merito va soprattutto all'ing. Paolo Orlando che svolse un ruolo decisivo e di primo
piano nell'opera di edificazione della nuova città marina.
Nel 1905 fu realizzato il prolungamento della Via Ostiense fino al mare.
Nello stesso anno sorsero i primi ristoranti, le prime case, i primi alberghi, i primi
stabilimenti balneari.
Nel 1924 venne inaugurata la ferrovia Roma-Ostia, e nel 1926 l'idroscalo alla foce
del Tevere, testimone delle famose trasvolate atlantiche di De Pinedo (1927) e di Italo Balbo ( 1933 ). Con l'apertura della Roma-Ostia (prima autostrada di Italia), l'opera fu ormai completata.
Ostia divenne immediatamente la località balneare preferita dai romani e una delle
più ricercate d'Italia. Ottimo "sponsor" fu Mussolini, assiduo frequentatore della spiaggia ostiense e strenuo fautore della creazione di un grande porto (mai realizzato), che avrebbe così permesso alla "terza forza di Roma" di espandersi fino al mare.
Ricostruita completamente dalle rovine della guerra, Ostia offre oggi ai visitatori
importanti attrattive con il parco archeologico (uno dei più grandi), i porti di Claudio e Traiano, i grandi parchi naturalistici di Castel Fusano e Capocotta, e i suoi quindici chilometri di spiaggia.
Da visitare:
Gli scavi archeologici di Ostia Antica, con il museo ed il celebre teatro.
Il museo delle navi, nell'area dell'aeroporto Leonardo daVinci.
Il porto di Claudio, la necropoli dell'isola sacra, poco fuori l'aeroporto.
Il Borgo medioevale, S.Aurea, il Castello di Giulio II, a Ostia Antica.
Il lungomare di Ostia con i palazzi del "ventennio", la rotonda con il pontile.
Le pinete intorno ad Ostia, la macchia mediterranea sulla litoranea.
Il nuovissimo porto turistico di Ostia.
Cineland, il modernissimo "multisala" ricavato da una ex fabbrica meccanica.
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STORIA DI OSTIA
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